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Pagamenti p.a. monitorati solo per un terzo degli uffici- Italia oggi

  • 12 Apr, 2016
Pubblicato in: Pagamenti
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Pagamenti della p.a. monitorati solo per un terzo degli uffici. Sono infatti 7.400 gli enti «attivi» sulla piattaforma per il monitoraggio dei crediti commerciali verso le pubbliche amministrazioni, con un tempo di pagamento medio di 44 giorni.

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All'appello mancano ancora due terzi dei circa 20 mila soggetti potenzialmente coinvolti, che il Governo conta di arruolare entro la fine di quest'anno. È questo uno degli obiettivi qualificanti del Documento di economia e finanza 2016 (Def), che fa il punto su uno dei capisaldi dei programmi di riforme dell'attuale esecutivo e di quelli precedenti, ossia l'accelerazione dei tempi con cui le pubbliche amministrazioni saldano le fatture a loro carico. Il Def si concentra sul bicchiere mezzo pieno, evidenziando come il tempo medio di pagamento sia abbastanza accettabile, specie se paragonato alle attese bibliche cui i fornitori erano costretti fino a pochi mesi fa: 46 giorni, che scendono a 44 per gli enti che intervengono su oltre il 75% delle fatture registrate a loro indirizzate. Questi ultimi, qualificati come attivi, sono, come si diceva, 7.400 e in alcuni casi pagano anche prima dei 30 giorni previsti dalle direttive europee. Anzi, come evidenzia il Def, a marzo 2016 i virtuosi sono saliti da 300 a 500. Ma il bicchiere è mezzo vuoto se si guarda alla restante platea degli enti «non virtuosi», che non registrano i loro dati in piattaforma, impedendo quindi di avere una visione esaustiva del quadro. Al riguardo, il Def fissa l'obiettivo di disporre delle informazioni di pagamento sul 90% delle fatture registrate entro la fine del 2016 e sul 99% entro il 30 giugno 2017. Considerando il numero delle amministrazioni coinvolte (circa 20 mila), il completamento dell'adesione al sistema e alla programmazione delle attività d'implementazione dei servizi - in coerenza con il piano di crescita digitale - dovrà avvenire entro dicembre 2016. Un ulteriore, importante contributo allo «sblocca-debiti» potrebbe arrivare grazie al superamento del Patto di stabilità interno, da sempre indicato come la principale causa dei ritardi e anche per questo cancellato dall'ultima manovra. In questa prospettiva, diventa essenziale, per evitare che ciò che è uscito dalla porta rientri dalla finestra, completare la modifica della legge attuativa del pareggio di bilancio (legge 243/2012). Al riguardo, la road map tracciata dl Def indica in luglio 2016 il termine per l'approvazione, da parte del Parlamento, del ddl varato nelle scorse settimane

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