I sindaci scrivono al Presidente del consiglio Giuseppe Conte sui primi contenuti del dl Rilancio, per sottolineare il ruolo dei servizi comunali anche nella risposta all'emergenza sanitaria in atto: "Le prestazioni sociali, il sistema di welfare, i trasporti pubblici e l’igiene delle nostre Città - la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti - sono tra i servizi contigui a quella domanda di salute e di sistemi sanitari sempre più efficaci ed efficienti che la crisi globale ha dolorosamente fatto emergere". Alla crisi attuale non si può fare fronte con le misure restrittive dello scorso decennio, bisogna intervenire con efficacia e dare fiducia ai Comuni rimuovendo "regole che costringono i nostri bilanci entro recinti che, se possono risultare ragionevoli in tempi “di pace”, ora rischiano di mettere fuori gioco un intero comparto, in particolare i Comuni già in crisi o in situazione di più severa tensione finanziaria".
La lettera di Antonio Decaro e degli altri 31 tra sindaci delle città metropolitane e presidenti delle Anci regionali afferma, inoltre, che "rischiano di saltare i servizi essenziali, potremmo avere 'assembramenti', questa volta di rifiuti per strada" e continua, a proposito "della difficoltà che incontriamo nel confronto con il Mef", chiedendo il diretto interessamento del Presidente del consiglio. E' necessario aumentare di almeno 400 milioni il fondo previsto per i Comuni, per compensare la tassa sui rifiuti che i sindaci non intendono chiedere alle attività economiche chiuse per decreto.
"Non vogliamo polemiche - conclude la lettera - ma non possiamo lasciare nulla di intentato di fronte a possibili sottovalutazioni delle richieste dei Comuni italiani".