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La struttura delle famiglie nei comuni italiani - Scheda n. 6

  • 28 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Nel 2011 le famiglie in Italia sono poco più di 25 milioni, di cui quasi il 50% risiede nei comuni distribuiti nelle sole otto regioni settentrionali del paese. Rispetto al 2004 si contano quindi 2,3 milioni in più di nuclei familiari con un incremento percentuale pari al 10%. Se però da una parte si registra una crescita nel numero delle famiglie, dall'altra queste subiscono delle modificazioni. La denatalità, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dell'instabilità matrimoniale, sono causa di strutture familiari più contenute: sono sempre più frequenti infatti nuclei monogenitoriali o coppie senza figli.

Ogni nucleo familiare è mediamente composto, nel 2011, da 2,40 componenti, registrando un calo pari a -4,8% rispetto al 2004, quando erano in media 2,52. In entrambe le annualità, il paese sembra essere diviso tra nord e sud: se da un lato nei comuni delle regioni settentrionali le famiglie sono costituite da un numero di componenti inferiore alla media del paese (ad eccezione di quelli veneti), dall'altro nelle regioni meridionali si registrano valori più elevati di quello nazionale. Al centro del paese la situazione sembra, invece, essere eterogenea: i comuni marchigiani si allineano all'andamento delle amministrazioni del sud, quelli toscani alle realtà settentrionali registrando sia nel 2004 che nel 2011 valori inferiori alla media. I comuni dell'Umbria e del Lazio hanno, invece, il comportamento inverso presentando un indice superiore alla media nel 2004 i primi, nel 2011, seppur di poco, i secondi.

Osservando nel particolare le singole realtà regionali, anche in relazione al numero delle famiglie, emerge che così come avveniva nel 2004, nei comuni liguri e campani, dove si registravano rispettivamente l'indice più basso e quello più elevato, il numero medio dei componenti di una famiglia varia, nel 2011, dalle 2,03 unità delle realtà territoriali liguri alle 2,76 di quelle campane.
In entrambi i casi emerge, tra inizio e fine periodo, una contrazione del dato a fronte di un incremento del numero delle famiglie. Tale fenomeno è in linea con ciò che accade a livello nazionale. Nei comuni italiani si registra, infatti, mediamente un calo per quanto riguarda i componenti del nucleo familiare, che va dall'1,8% di quelli piemontesi all'8,6% di quelli sardi, e un contestuale aumento del numero delle famiglie.
L'analisi cartografica conferma geograficamente il dualismo del paese: ad un nord in cui vi sono comuni abitati da nuclei familiari mediamente più piccoli, ad eccezione dei comuni del lombardo – veneto (con le esclusioni dei capoluoghi di regione) e da quelli localizzati nell'arco alpino del Trentino – Alto Adige, si contrappone un centro-sud dove il numero dei componenti delle famiglie residenti è maggiore rispetto al valore medio. I nuclei familiari più numerosi si trovano in Campania, nel napoletano, e in alcune aree circoscritte della Puglia, della Calabria, della Sicilia.

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