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Gli impianti alimentati a fonti rinnovabili – Scheda n.50

  • 17 Mag, 2016
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Le fonti di energia rinnovabile rappresentano ormai un fattore chiave nella produzione di energia legata alla salvaguardia ambientale e alla tutela della qualità della vita. Per quanto riguarda la localizzazione degli impianti qualificati in esercizio nel territorio italiano, i comuni lombardi e piemontesi presentano i dati più elevati: in queste regioni si trovano rispettivamente il 16,1% e il 13,0% del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale.


Se si osserva la diffusione degli impianti, il 29,8% delle amministrazioni comunali italiane ha nel proprio territorio almeno un impianto alimentato a fonti rinnovabili. Se si osserva la quota delle amministrazioni che sfruttano tali fonti sul totale delle realtà locali della regione, spicca il risultato della Valle d’Aosta, dove più della metà delle amministrazioni (58,1%) ospita nel proprio territorio un impianto alimentato a fonti rinnovabili. L’andamento di questo parametro conferma il maggior utilizzo di fonti rinnovabili nei comuni dell’Italia settentrionale: l’unica regione del nord che presenta una percentuale di comuni con impianti alimentati a fonti rinnovabili inferiore al dato nazionale è la Liguria (20,4%).
Lo scenario cambia se ci si sposta nelle amministrazioni centrali e meridionali. I comuni che ricorrono con meno frequenza alla produzione di energia con fonti rinnovabili sono quelli sardi (13,0%) e laziali (14,3%). Fanno eccezione, rispetto a questa tendenza, le amministrazioni lucane e pugliesi: rispettivamente il 34,4% e il 40,3% dei comuni di queste due regioni ospita impianti alimentati a fonti rinnovabili.

 

Tabella 1 - Gli impianti alimentati a fonti rinnovabili in esercizio nei comuni italiani, per regione, 2014

 

L’analisi cartografica evidenzia la divisione esistente tra il nord e il sud del Paese. I comuni con impianti alimentati a fonti rinnovabili sono diffusi in tutte le regioni centro-settentrionali, con una particolare concentrazione lungo il confine settentrionale del Trentino-Alto Adige. A partire dalle amministrazioni del Lazio, dove si osserva la presenza di qualche impianto nella zona di Roma, e proseguendo verso sud, la presenza di comuni con impianti di questo tipo si riduce notevolmente, fatta eccezione per vaste aree della Puglia dove si trovano molte amministrazioni comunali che fanno ampio uso della risorsa eolica.

 

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