“IFEL raccoglie i dati, li analizza e li mette a disposizione di tutti perché sono alla base di una conoscenza e di un’impostazione di policy soprattutto in un settore così delicato come quello per i comuni dei servizi sociali che è probabilmente la mission più importante oltre quella del governo del territorio. A mio avviso la missione principale dei comuni è quella di rendere quanto più possibile i cittadini protetti da un punto di vista sociale sui territori, nei centri urbani e non solo e vi assicuro che lo sforzo dei sindaci da questo punto di vista è veramente alto e totalizzante”. Così Alessandro Canelli, Presidente di IFEL e sindaco di Novara all’iniziativa “I territori generativi. Esperienze di ricomposizione” tenutasi a Milano in cui si sono confrontate le varie esperienze frutto della sperimentazione realizzata da IFEL con il supporto scientifico del Centro di Ricerca ARC dell’Università Cattolica, il supporto operativo di ON! e con il co-finanziamento della Fondazione Cariplo.
“Noi sindaci abbiamo a che fare con problematiche e difficoltà che crescono di anno in anno, con costi che aumentano annualmente a fronte di una struttura di bilancio che è rigidissima – ha proseguito il delegato alla finanza locale di ANCI - Non abbiamo una leva fiscale da poter utilizzare, noi non ci possiamo indebitare come fa lo Stato per pagare gli stipendi o altro. Abbiamo il pareggio di bilancio e ciò che negli anni precedenti statisticamente non riusciamo a riscuotere non possiamo neanche spenderlo, dobbiamo accantonare nel Fondo crediti di dubbia esigibilità che altre amministrazioni dello Stato non hanno. Ciò ci da una manovrabilità di bilancio molto scarsa. Ricordo nel 2009 è stata fatta la Legge sul federalismo fiscale ad oggi sostanzialmente inattuata. Non abbiamo ancora quella autonomia che, secondo il principio di sussidiarietà stabilito nel Titolo V della Costituzione ed architrave del federalismo fiscale, ci consentirebbe di assicurare e garantire le funzioni fondamentali e quei diritti civili, sociali e politici che devono essere validi per tutti e che invece oggi, come per il welfare, nel Paese non sono assicurati in modo equo. L’attuazione del federalismo fiscale, la razionalizzazione delle risorse dei vari fondi per il sociale esistenti, la collaborazione e la coprogettazione con il privato sociale sono i punti fondamentali per cercare di migliorare le cose, così come ci dice la Costituzione e così come ci chiedono le nostre comunità”.
I volumi che descrivono il progetto Territori Generativi sono disponibili in pdf qui:
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SNA, IFEL ed ITACA collaborano da diversi anni nelle attività di promozione e realizzazione di percorsi formativi in materia di contrattualistica pubblica, condividendo, azioni didattiche, esperienze, expertise e know how. Con la sottoscrizione dell’accordo si sono impegnati di fatto a promuovere un’organizzazione stabile per la realizzazione di attività di formazione continua sulla disciplina dei contratti pubblici. Saranno messe in campo azioni, dedicate al personale delle stazioni appaltanti e centrali di committenza di ambito nazionale e territoriale, basate su regole comuni e condivise al fine di assicurare l’omogeneità dell’azione formativa sul territorio nazionale, anche in un’ottica di ottimizzazione della spesa pubblica e di raggiungimento degli obiettivi della strategia professionalizzante.
L’accordo, firmato dal Presidente ITACA Elisa De Berti (Vicepresidente della Regione Veneto), dal Segretario Generale SNA Riccardo Sisti e dal Direttore IFEL Pierciro Galeone è di durata quinquennale e prevede lo sviluppo di una intensa collaborazione tra le parti a sostegno del rafforzamento della capacità delle stazioni appaltanti nella gestione del ciclo dei contratti pubblici.
Per l’attuazione dell’accordo saranno coinvolte la Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici, le articolazioni territoriali di Anci e le sedi decentrate di Sna.
Gli obiettivi specifici della collaborazione prioritariamente individuati riguarderanno un’attività formativa continua e specialistica, il rafforzamento, a livello centrale e territoriale, del sistema della formazione e aggiornamento attraverso l’utilizzo di competenze riconosciute di stazioni appaltanti e centrali di committenza regionali, la promozione di un approccio metodologico e un modello operativo univoco e condiviso alle tematiche inerenti la materia dei contratti pubblici, con lo scambio di buone prassi; il miglioramento delle competenze e delle abilità in ragione delle nuove norme e la realizzazione di un’economia di scala nell’ambito della spesa sostenuta dalle stazioni appaltanti per le attività di formazione del personale, a sostegno delle politiche di razionalizzazione della spesa pubblica.
Pubblichiamo le prime proposte elaborate dall’Anci per la legge di bilancio 2024.
A nome dei sindaci italiani il presidente dell’Anci ha inviato al Governo, nelle scorse settimane, una lettera corredata da una nota riepilogativa, chiedendo di prestare la dovuta attenzione sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane, in una prospettiva di analisi e soluzioni di breve e medio periodo.
Le proposte riflettono il nuovo contesto socioeconomico in cui si trovano ad agire i comuni italiani, fortemente gravato dall’inflazione e da maggiori pressioni sui servizi sociali, rendendo anche necessarie alcune scelte sulle politiche abitative e sulla razionalizzazione dei finanziamenti per il welfare.
Anche il forte impegno sugli investimenti, che caratterizza molto positivamente questa fase di attuazione del PNRR, rende ancor più necessario un quadro di certezze e serenità per la tenuta degli equilibri di parte corrente, sempre più messi in difficoltà dalla carenza strutturale di risorse disponibili nelle casse comunali.
Avviare un confronto per poter approfondire le proposte normative dell’Anci da inserire nella legge di bilancio “per portare a compimento un percorso di efficienza e soprattutto di rafforzamento utile a dare le risposte ai bisogni crescenti dei nostri cittadini”. E’ questa la richiesta che il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha fatto pervenire al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al titolare del ministero dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e al Ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta.
Allegata alla richiesta di incontro, l’Anci ha inviato una nota riepilogativa sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane su cui si chiede al governo di “prestare la dovuta attenzione, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo”.
“Come è a tutti noto – si legge nella lettera – il comparto dei Comuni è, fra i livelli di governo, il settore che ha contribuito maggiormente negli anni alle politiche di contenimento della spesa, che ha ridotto il proprio personale in un contesto di funzioni crescenti e che ha diligentemente attuato la normativa sul federalismo fiscale”.
“Tutto questo – nota il presidente dell’Anci – ha determinato effetti non sempre positivi per i Comuni”, che i sindaci ritengono debbano essere “corretti urgentemente, come ad esempio la perequazione orizzontale o il crescente numero di Comuni in crisi finanziaria”. E poi “le forti pressioni sui servizi sociali comunali rendono necessarie scelte urgenti sulle politiche abitative e sulla razionalizzazione dei finanziamenti per il welfare”.
Infine, “il forte impegno sugli investimenti che caratterizza questa fase anche in attuazione del PNRR rende ancor più necessario un quadro di certezze e serenità sul versante delle risorse correnti fortemente erose dall’inflazione”.
“Non è più rinviabile la razionalizzazione del sistema di protezione sociale: va reso più omogeneo, più collaborante tra i vari livelli istituzionali per consentire al cittadino di avere un punto di riferimento unico a cui rivolgersi”. Lo ha detto il sindaco di Novara e Presidente IFEL, Alessandro Canelli, durante la presentazione del documento generale di indirizzo illustrato durante il consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.” Per questo potenziare le piattaforme digitali interoperabili tra Inps e Comuni risulta di fondamentale importanza, per scambiarsi dati ed informazioni sui cittadini da assistere o per verificare se abbiano effettivamente bisogno di assistenza”.
“Spesso il cittadino – ha spiegato Canelli – deve fare ‘il giro delle sette chiese’, per cercare una interlocuzione con uffici, funzionari, numeri di telefono al quale nessuno risponde, file in uffici vari e di varia natura. Ecco perché risultano virtuose le iniziative come quella dell’Inps per istituire un protocollo tra Inps e servizi sociali dei comuni, Caritas e sant’Egidio. I protocolli e le collaborazioni tra enti sono la strada giusta per fornire un punto unico di accesso dove la persona possa essere trattata e presa incarico a 360 gradi e per determinare un fascicolo unico familiare di tipo sanitario e socio assistenziale”.