Il Direttore di IFEL partecipa ai lavori del “Laboratorio Piccoli comuni” a Rocca San Giovanni
Il Direttore di IFEL Pierciro Galeone è intervenuto al "Laboratorio Piccoli Comuni", evento di confronto tra i Comuni del Progetto P.I.C.C.O.L.I., promosso dal Dipartimento della Funzione pubblica nell’ambito del Programma operativo complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ed attuato da ANCI quale centro di competenza nazionale per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni.
L’occasione, riservata ai piccoli Comuni di Abruzzo, Basilicata, Puglia e Molise, è stata messa in campo per condividere le azioni e gli obiettivi raggiunti e il Direttore ha portato il contributo della Fondazione al progetto. (Leggi qui la scheda della Fondazione sui Piccoli Comuni e l'articolo di approfondimento).
“A parole siamo tutti d’accordo: i piccoli comuni, quelli sotto i 5000 abitanti, sono un fattore decisivo per l’equilibrio urbano e un presidio per la difesa degli ecosistemi" ha raccontato Galeone nel suo intervento su Italia oggi. "Sono il 70% dei comuni italiani e curano la maggior parte del territorio nazionale. Ma sono presidi fragili" ha ammonito. "Gli italiani che li abitano, un sesto della popolazione, hanno redditi più bassi: 23,400 euro imponibile pro-capite annuo contro i 27.000 dei comuni più grandi. Sono comunità a rischio demografico: la differenza tra nascite e decessi ogni 1.000 abitanti, è - 7,68 nei piccoli e -5,02 negli altri. I 5.521 piccoli comuni hanno nella loro maggioranza bilanci angusti che rispecchiamo le più modeste basi imponibili e le maggiori spese legate anche alla distanza dai molti servizi essenziali. Hanno perso un quarto del personale dal 2007" aggiung "e hanno difficoltà a rimpiazzarlo lasciando così scoperte intere funzioni amministrative. Se la di là della retorica, davvero vogliamo difendere un patrimonio nazionale ed evitare l’abbandono dei territori il sistema va riequilibrato ed in modo strutturale."
E aggiunge: "Un esempio per tutti: il sistema perequativo, finalizzato a garantire anche ai comuni con minore capacità fiscale l’esercizio delle funzioni fondamentali. Oggi l’attuazione dell’art. 119 Costituzione terzo comma non è assicurato dalla Stato ma dai trasferimenti interni al comparto comunale. 4000 comuni trasferiscono parte della loro IMU a 2500 comuni. Con le spese che crescono per l’inflazione e la rigidità delle entrate significa sottrarre risorse da Comuni che già faticano a far tornare i conti. Si tratta in maggioranza di piccoli comuni. Non si può gestire la perequazione rinchiudendo i comuni in una sorta di recinto che li separa dal sistema pubblico nazionale. Non ci sono stati recinti quando negli anni della crisi i Comuni hanno dato un contributo di 14 miliardi euro al risanamento dei conti della Stato. Un contributo sproporzionato per un comparto che pesa il 6,5% della spesa nazionale. Togliamo i recinti e torniamo alla Costituzione attivando un robusto intervento dello Stato per garantire funzioni fondamentali e livelli essenziali dei servizi su tutto il territorio.
Intanto i comuni non sono fermi. Oggi in Abruzzo a Rocca San Giovanni si riuniscono i partecipanti al progetto in P.I.C.C.O.L.I. la più importante azione di sostegno alle capacità amministrative degli ultimi anni realizzato dal Dipartimento funzione pubblica e ANCI nel quale IFEL ha curato la formazione e la parte finanziaria. È una occasione per discutere strategie e mettere in comune le esperienze e gli strumenti emersi nel lavoro di assistenza a 1000 piccoli comuni. E’ un segnale positivo" conclude "che indica una strada. Se messi nelle condizioni di lavorare i piccoli comuni sono capaci di innovazione. Nuove forme associative, uso delle tecnologie, cooperazione tra livelli di governo. La sostenibilità dello sviluppo italiano e la coesione territoriale è una partita che si gioca anche qui” ha concluso il Direttore Galeone.
Si terrà martedì 19 marzo a Rocca San Giovanni (Chieti) dalle ore 10 alle 18 il "Laboratorio Piccoli Comuni", evento di confronto tra i Comuni del Progetto P.I.C.C.O.L.I., promosso dal Dipartimento della Funzione pubblica nell’ambito del Programma operativo complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ed attuato da Anci quale centro di competenza nazionale per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni.
Sarà l'occasione, riservata ai piccoli Comuni di Abruzzo, Basilicata, Puglia e Molise, per condividere le azioni messe in campo e gli obiettivi raggiunti. I lavori si articoleranno in una tavola mattutina dedicata ai Comuni del progetto “Piccoli” e una sessione plenaria pomeridiana rivolta a tutti i Comuni interessati.
Nella prima parte della giornata si discuterà delle strategie e degli strumenti messi in campo per il rafforzamento della capacità amministrativa, con le buone esperienze realizzate e quelle in corso utili anche per i Comuni che stanno per avviare il percorso. Interverranno Lara Panfili, project manager del Progetto, Pierciro Galeone direttore Ifel, Francesco Minchillo task manager del Progetto. Seguirà il dibattito con amministratori locali e tecnici dei Comuni. A chiudere la prima parte dei lavori saranno il direttore dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa, la formazione e lo sviluppo delle competenze del Dipartimento funzione pubblica Sauro Angeletti e la project manager Lara Panfili.
Partecipano, tra gli altri, alla sessione mattutina Nicola Andreacola (Sindaco di Giuliano Teatino), Gabriella Conti (Segretario comunale di Gissi), Vito Bozzi (Sindaco di Binetto), Diego Iacono (Sindaco di Chieuti), Nicola Iannone (Sindaco di Tornareccio), Antonio D’Angelo (Sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore), Francesco Crivelli (Sindaco di Sant’Eufemia a Maiella), Simone Romano D’Alfonso (Sindaco di Lettomanoppello), Luigi De Acetis (Sindaco di Caramanico Terme).
Nel pomeriggio si svolgerà la sessione plenaria dei lavori, un confronto aperto a tutti sul tema “Quale futuro per i piccoli Comuni”, che sarà aperta dal Segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra e dall’intervento di Lino Gentile, sindaco Castel del Giudice e delegato ANCI per le Aree interne a cui seguirà l’intervento di Davide Ferrari amministratore della community social “Se Sei Sindaco” per poi lasciare spazio al dibattito tra i sindaci presenti con i dirigenti e funzionari ANCI e con le ANCI Regionali. Le conclusioni saranno affidate al presidente di ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Il Presidente di IFEL e delegato alla finanza locale, audito dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale alla Camera dei deputati, mostra preoccupazione sulle criticità nei comuni che potrebbero emergere senza una perequazione adeguata
“Il tema è non solo il confronto tra comuni del nord o del sud, o tra regioni, ma tra comuni di tutte le aree, con particolare riguardo ai piccoli e piccolissimi. Il federalismo, così concepito, crea penalizzazioni per i comuni in tutte le aree svantaggiate, nelle aree interne in spopolamento, dorsale appenninica, alpi piemontesi ecc. Senza un fondo perequativo verticale, per soddisfare le funzioni fondamentali e garantire i diritti sociali e civili delle persone, adeguatamente finanziato dallo Stato come chiaramente previsto dall'articolo 119 della Costituzione, non è possibile nessuna perequazione”. Questo quanto dichiarato in Audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale alla Camera dei deputati da Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato alla finanza locale e Presidente IFEL.
“Nel sistema di solidarietà comunale, attraverso il fondo – ha spiegato Canelli - ad oggi la restituzione del taglio intervenuto da dl 66/2014 è giunta a regime e dunque non sarà più possibile avvalersi di questo sostegno. Si prevede che un grande numero di comuni (intorno ai 4mila sui circa 6600 delle Regioni a statuto ordinario) dovrà nel prossimo quinquennio privarsi di circa 650 milioni affinché il meccanismo perequativo possa giungere a regime. Quasi il 70% dei Comuni penalizzati dal processo perequativo si colloca nel nord. Di questi la metà è formata da enti fino a 1000 abitanti, con una notevole incidenza anche al sud (370 enti in contesti di minor frequenza di enti di piccola dimensione). Appare significativo che tra i Comuni penalizzati figurino in totale circa 780 Comuni del sud con una perdita complessiva di 170 mln. di euro, pari al 26% della perdita complessiva stimata. Sotto il profilo demografico il sistema tende a favorire gli enti di dimensione media (tra i 5mila e i 60mila abitanti) e a penalizzare i centri piccoli e grandi”.
“Questo scenario - conclude Canelli - impatta molto direttamente sulle capacità di tenuta degli equilibri correnti di ampie fasce di Comuni, anche alla luce del difficile contesto economico (inflazione, adeguamenti contrattuali) e mette in evidenza i nodi irrisolti del modello di perequazione che abbiamo intrapreso da ormai oltre un decennio. Con questa metodologia, se non ci saranno correttivi, è fortemente a rischio la tenuta dei bilanci dei comuni e l’erogazione dei servizi ai cittadini soprattutto nelle aree più svantaggiate del paese”.
Per il Direttore di IFEL i prossimi anni saranno decisivi per la digitalizzazione della macchina amministrativa anche attraverso l’uso mirato dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è migliorare l’erogazione dei servizi ai cittadini
“I prossimi anni saranno decisivi per la digitalizzazione e l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nei Comuni. Anci e Ifel saranno al loro fianco. Oggi inizia un percorso formativo per capire non solo dove stiamo andando ma anche per conoscere quali strumenti operativi utilizzare al meglio”. Inaugura così Pierciro Galeone, Direttore di IFEL, il ciclo di appuntamenti previsti per gli enti locali informatizzazione della macchina amministrativa e uso dell’intelligenza artificiale nell’erogazione dei servizi ai cittadini.
“Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2026 – ha spiegato Galeone - nasce da un’attività di concertazione tra amministrazioni e soggetti istituzionali (modalità partecipativa tra Agid e soggetti istituzionali quali, ISTAT , DFP, DTD, MEF, PagoPA s.p.a. UPI, Citd e Anci e mondo delle imprese) per condividere gli obiettivi. In particolare, in questa edizione sono stati accolti e integrati fin dalla prima fase i suggerimenti presentati e il documento è stato per la prima volta l’esito di un confronto allargato anche ad università, mondo della ricerca e associazioni di categoria ICT. Per la prima volta, il Piano affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale, dedicando a questo un intero capitolo e fornendo indicazioni e principi generali che dovranno essere adottati dalle amministrazioni e declinati in fase di applicazione, tenendo in considerazione lo scenario in rapida evoluzione: dal quadro normativo in evoluzione all'analisi del rischio, dalle opportunità che si aprono per la PA ai requisiti necessari per coglierle, prima di tutto competenze e cambio di mentalità, a partire dalle assunzioni”.
Il percorso 'Il nuovo Piano triennale 2024-2026. Focus Comuni della Scuola IFEL', pertanto, si propone di accompagnare e assistere gli enti locali sui temi che riguardano il Piano triennale per l'informatica 2024-2026. Nel primo incontro sono illustrate le principali novità e scadenze per le Pubbliche Amministrazioni, con un intervento di AgID (Agenzia per l'Italia digitale). Nel secondo e terzo incontro, si esaminano nel dettaglio alcuni strumenti per l'attuazione del Piano Triennale: la gestione associata dell'Ict e l'Intelligenza artificiale, sempre con taglio rivolto al target Comuni.
I corsi sono interamente gratuiti e disponibili per tutti gli iscritti alla piattaforma eLearning della Scuola Ifel. Sulla gestione associata Ict è interessante l'esperienza di Consorzio.IT (citata anche nel Piano) e la Gestione associata di oltre 40 Comuni del Responsabile Transizione Digitale (Rtd). Infine, è prevista una presentazione e contestualizzazione sull'Open source, per dare una visione e aiutare gli enti a capire come iniziare a muoversi per l'implementazione dell'AI.
Il 20 marzo alle ore 15:00 si terrà la presentazione del volume “Riprendiamoci la città - Manuale d’uso per la gestione della rigenerazione urbana” presso Palazzo Baldassini sede dell’Istituto Luigi Sturzo in Via delle Coppelle 35 a Roma, nella cornice della Sala Perin del Vaga.
Il volume è stato realizzato da IFEL con la supervisione di Paolo Urbani, presente al pomeriggio di lavori. Per il programma completo leggi qui.
Il volume nasce con due obiettivi principali. Il primo, fornire alla platea degli attori che sono convolti e governo delle città, un’analisi dei temi più attuali che coinvolgono la vivibilità e competitività delle aree urbane nello sviluppo economico e sociale dei propri territori. Il secondo, indicare lo strumentario politico, amministrativo e giuridico che permetta una nuova visione del rapporto tra funzione di governo delle amministrazioni locali e cura degli interessi della collettività rappresentata. Una vera e propria guida ai cambiamenti avvenuti nell’attività di pianificazione urbanistica con l’orizzonte del buongoverno della città pubblica attraverso la ricerca di un assetto ordinato dei diversi interessi, a volte convergenti altre volte in conflitto, sull’uso dello spazio urbano.
Il volume è disponibile per il download a questo link.