Nel 2018 si conferma la crescita sia del numero sia dell’importo dei bandi comunali per lavori pubblici, rilevata già nel 2017 rispetto al 2016. Si passa infatti da 8.527 bandi del 2017 a 11.404 bandi nell’ultima annualità rilevata (+33,7%), segnando un incremento superiore a quello dell’anno precedente (+7,9%).
Figura 1 Mercato OO.PP. dei comuni, contratti di lavori, 2016-2018
Fonte: elaborazione IFEL e Cresme Europa Servizi su dati infoppp.it, anni vari
Il confronto tra i pagamenti per investimenti fissi lordi del quarto trimestre 2018 e 2017, con una variazione positiva del 16% a livello di comparto, testimonia finalmente anche sul versante della cassa l’avvio tanto atteso di un cambio di passo nelle amministrazioni comunali. Sotto questo aspetto, risulta ulteriormente confortante l’incremento del 22% nei pagamenti del primo bimestre 2019 rispetto ai primi due mesi dell’anno precedente, fornendo una conferma decisamente incoraggiante all’ipotesi non più aleatoria di un prossimo e duraturo rilancio degli investimenti comunali.
Figura 2 Variazione percentuale dei pagamenti per investimenti fissi lordi dei Comuni
Confronto per trimestri 2018-2017 e primo bimestre 2019-2018
Fonte: elaborazioni IFEL su dati SIOPE, anni vari
A livello territoriale si può notare come l’incremento dei pagamenti comunali per investimenti fissi lordi, in un confronto del quarto trimestre 2018 e 2017, coinvolga in misura maggiore il Nord (+24%), ma anche il dato del Mezzogiorno assume una certa importanza (+13%, dopo il crollo del biennio 2016-2017 successivo alla rendicontazione finale dei fondi comunitari 2007-2013), mentre il Centro – almeno in termini aggregati – registra i suoi primi segnali di ripresa solo con l’inizio dell’anno in corso (+29% rispetto al primo bimestre 2018).
Le grandi città sembrano essere le protagoniste di questa onda che pare montare tra i Comuni nel segno del rilancio degli investimenti locali, dopo lo stop causato prima dai vincoli del Patto di stabilità interno e successivamente dalle difficoltà connesse al “rodaggio” del nuovo codice dei contratti pubblici. Si osserva infatti un +72% nei pagamenti dell’ultimo trimestre 2018 rispetto al 2017, cui fa seguito un +123% nel primo bimestre 2019 rispetto al 2018. Variazioni comunque positive si rilevano nel periodo esaminato in tutte le classi demografiche, con l’unica eccezione nella fascia compresa tra 20mila e 60mila abitanti (-6%) limitatamente ai primi due mesi dell’anno in corso.
Figura 3 Variazione percentuale dei pagamenti per investimenti fissi lordi dei Comuni
Confronto quarto trimestre 2018-2017 e primo bimestre 2019-2018 per area geografica e classe demografica
Fonte: elaborazioni IFEL su dati SIOPE, anni vari
È stata adottata il 14 febbraio la prima deliberazione del Parlamento UE sulle proposte della Commissione Europea su budget e nuovi regolamenti riferiti alla Politica di coesione post 2020; la decisione finale arriverà a conclusione del "trilogo" avviato fra Commissione europea, Parlamento e Consiglio.
I testi di "compromesso", approvati dalla plenaria del Parlamento europeo, apportano alcune importanti modifiche sia di budget sia nel quadro programmatico degli interventi territoriali. Tra le più rilevanti, la previsione di una riserva minima del 5% della dotazione FESR che ciascun Stato membro dovrà destinare ad interventi integrati nelle aree-non urbane con svantaggi territoriali e/o demografici (aree interne) e l’innalzamento dal 6% al 10% della riserva minima della dotazione FESR che gli Stati membri dovranno destinare ad interventi di sviluppo urbano sostenibile.
Il nuovo quadro programmatorio e finanziario che ne deriva è illustrato nella nota dell’Osservatorio politiche di coesione del Dipartimento fondi europei di IFEL, disponibile in allegato.