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Si lavora all'unione di Imu e Tasi sulle seconde case- Sole 24ore

  • 09 Ott, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Si fa strada anche nel Governo l'idea di fondere Imu e Tasi su seconde case e altri immobili, chiudendo definitivamente la sfortunata esperienza del tributo sui «servizi indivisibili».

A certificare che l'ipotesiè sul tavoloè il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti, che intervenendo ieri alla bicamerale sul federalismo fiscale ha fatto il punto anche sull'andamento della voluntary disclosure (1,9 miliardi di gettito da oltre 63mila istanze già presentate; si veda il servizioa pagina 47). Il matrimonio fra Imu e Tasi semplificherebbe la vita dei proprietari, che oggi sono costretti a pagare con doppi modulie doppi calcoli quella che nei fattiè la stessa imposta con due nomi diversi. Sulla strada della fusione, però, c'è un ostacolo, più di "immagine" che di sostanza: oggi l'Imu ha un'aliquota massima del 10,6 per mille, a cui i Comuni, secondo il meccanismo cervellotico della doppia imposta, possono aggiungere uno 0,8 per mille di Tasi a patto di riservare qualche detrazione alle abitazioni principali. L'unione di Imu e Tasi sotto un cappello unico potrebbe allora portare l'aliquota massima all'11,4 per mille. Si tratta dello stesso livello effettivo raggiunto dall'accoppiata nei Comuni che hanno spinto al massimo le aliquote, e quindi non porterebbe aumenti generalizzati a carico dei contribuenti. Su un terreno minato come quello del Fisco sul mattone, però, ritoccare un parametro può dare argomenti a una polemica (infondata) sullo scambio fra tagli fiscali alla prima casae aumenti sugli altri immobili, rischio che Renzi vuole ovviamente evitare soprattutto intorno a una delle mosse chiave per l'immagine della «manovra che taglia le tasse». Sarebbe da evitare, inoltre, la possibilità di arrivare all'11,4 per mille nei Comuni che non hanno introdotto la super­Tasi, e che quindi finora non hanno chiesto più del 10,6 per mille ai contribuenti. L'alternativa passerebbe dalla ricerca di una copertura in più anche per l'addio alla Tasi fuori dall'abitazione principale, che però costa più di 1,2 miliardi. Si tratta di un obiettivo improbo, tanto più che fra abitazione principale, imbullonati e terreni l'operazione Imu­Tasi vale5 miliardi. Una parte della copertura potrebbe arrivare dall'Imu (3,8 miliardi) pagata allo Stato da capannoni, alberghi e centri commerciali, con un meccanismo che superi i problemi di distribuzione fra Comuni ricchi di questi immobilie Comuni che invece non ne hanno. Anche questa cifra è stata fornita ieri da Zanetti alla commissione, e comprende la quota destinata a superare il problema «imbullonati». Da questo punto di vista, spiega Zanetti, l'obiettivo è quello di scrivere nella manovra che nei capannoni la «stima diretta» con cui si calcola la rendita catastale deve escludere «macchinari, congegni, attrezzaturee altri impianti funzionali allo specifico processo produttivo». Se tradotta in legge, questa definizione potrebbe avere un ventaglio di ap­ plicazione piuttosto ampio, che per evitare paradossi dovrà ovviamente essere riferito anche alle stime già effettuate che hanno creato il problema. Il terzo capitoloè quello dei terreni agricoli: Zanetti dà per certa l'abolizione del pasticcio costruito l'anno scorso intorno ai Comuni «montani, parzialmente montani e non montani» (la scadenza per il pagamento è al 30 ottobre, ma tutta la partita è ancora sotto esame al Tar che deciderà il 4 novembre), ma conferma anche il lavoro del Governo (annunciato a Milano meno di un mese fa dallo stesso Renzi) su «interventi più radicali» che in pratica dovrebbero far uscire l'Imu da tuttii terreni. I sindaci, dal canto loro, dovrebbero ottenere dalla manovra un indennizzo integrale sul mancato gettito, ma anche un rinvio delle regole sul «pareggio di bilancio» che rischiano di bloccare ogni possibilità di investimento locale, Regioni comprese (come raccontato sul Sole 24 Ore del 28 settembre). La mossa dovrebbe passare da un pronunciamento del Parlamento, che con il via libera al Def ha appena approvato lo slittamento del pareggio al 2018 per il bilancio statale, che permetterebbe di sostituire il Patto di stabilità con vincoli più semplici. L'idea corre su due binari: concentrare obiettivi e sanzioni sul saldo finale di competenza, e mettere in moto un meccanismo in grado di sbloccare parzialmente gli «avanzi», cioè i risparmi bloccati dal Patto attuale. Questa misura rappresenterebbe un atto di attenzione versoi cosiddetti Comuni «virtuosi», e potrebbe non essere la sola: quest'anno il 20% del fondo di solidarietà comunale è stato assegnato sulla base di capacità fiscalie fabbisogni standard, ma la norma è pensata per essere progressiva e la manovra potrebbe far salire questa quota. Per arrivare a regime, però, occorre accelerare nella raccolta dei nuovi dati sugli «standard», che molti Comuni non hanno ancora inviato. Resta da risolvere poi il problema dei tagli aggiuntivi da un miliardo che farebbero saltare Province e Città metropolitane. La sorte di questi enti rimane legata al complicato gioco delle coperture, e la prospettiva più probabile è quella di una riduzione dei tagli, che però difficilmente verranno azzerati. MILANOLE MISURE

L'unione Imu­Tasi Accanto all'esenzione di abitazione principale, imbullonatie terreni agricoli (tagli fiscali per5 miliardi circa), il Governo studia l'unificazione di Imue Tasi su seconde casee altri immobili. Per pareggiarei conti, l'aliquota massima Imu potrebbe salire all'11,4 per mille per comprendere la quota di Tasi (senza aumentare il carico fiscale peri contribuenti) Imbullonati La misura sugli imbullonati dovrebbe escludere «macchinari, congegni, attezzaturee altri impianti funzionali al processo produttivo» dalla stima diretta con cui si calcola il valore fiscale dei capannoni.È fondamentale che la regola si applichi anche alle stime già effettuate Copertura Ai Comuniè promesso l'indennizzo integrale del mancato gettito. Nelle coperture potrebbero entrarei 3,8 miliardi di Imu oggi pagata allo Stato da capannoni, alberghie centri commerciali. Pareggio di bilancio Si lavora anche al rinvio del pareggio di bilancio per i Comuni, con obiettivi e sanzioni concentrate sul saldo finale di competenza. Possibile anche lo sblocco parziale degli avanzi, e l'aumento di quota di fondo distribuita in base ai fabbisogni standard

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