Ultimo aggiornamento 28.03.2024 - 14:24

Il calcolo dei rincari dall'abitazione ai capannoni - Il Sole 24 ore

  • 21 Ott, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
Letto: 939 volte

LE SIMULAZIONI

 

Il passaggio dall'Imu alla service tax sulla prima casa sarà un affare o no? E per le seconde case sfitte cosa cambierà? Negli esempi divisi per tipologia di immobile, la sintesi delle nuove regole, le criticità e le simulazioni per il 2014 con la Tasi ad aliquota base e ad aliquota massima.
Servizi u pagine 6 e 7 CASA SFITTA PRELIEVO MASSIMO DELL'1,16%
Resta l'Imu e si aggiunge la Tasi. L'ultima formulazione adottata dal Ddl di stabilità fa sì che la somma dei due prelievi possa superare la soglia dell'1,06% che rappresenta l'aliquota massima Imuapplicabile per l'anno in corso. I sindaci, infatti, potrebbero usare la leva della Tasi per portare la tassazione fino all'11,6 per cento

IRPEF SE LA CASA È NELLO STESSO COMUNE
L'Irpef torna sulle seconde case sfitte situate nello stesso Comune dell'abitazione principale. Il 50% del reddito concorrerà alla formazione della base imponibile su cui si pagheranno le tasse in Unico o nel 730 del 2014 UN'ULTERIORE PENALIZZAZIONE
Le seconde case a disposizione rischiano un'ulteriore penalizzazione con la revisione del prelievo immobiliare dal 2014. Il mix di Imu e Tasi può arrivare a superare il limite massimo attuale dell'1,06 per cento. Una beffa soprattutto per le case a disposizione che hanno scarso valore di mercato o non vengono cedute per ragioni familiari o affettive (è il caso di un'eredità)

L'IRPEF COLPISCE CHI NON AFFITTA
Il ritorno dell'Irpef rappresenta un aggravio per chi ha immobili nello stesso Comune che non riesce ad affittare: una situazione tutt'altro che sporadica considerato l'attuale mercato delle locazioni ABITAZIONE AFFITTATA L'INCOGNITA DELLA TASI
La Tasi si aggiungerà all'Imu. Il prelievo complessivo potrebbe arrivare anche all'1,16% da applicare alla rendita catastale rivalutata. Tutto dipenderà dalle scelte dei sindaci passate, presenti e future: il Ddl di stabilità consente di manovrare uno 0,1% in più di Tasi rispetto alla soglia massima di prelievo Imu ma in teoria lascia i margini per una riduzione dell'aliquota fino a un azzeramento. A questo si dovrà aggiungere anche la Tari sui rifiuti

PAGA ANCHE L'INQUILINO
Anche gli inquilini saranno chiamati a pagare una quota della Tasi variabile tra il 10% e il 30% a seconda di che cosa decideranno i Comuni

L'ASSENZA DI UNA STRATEGIA
La riduzione della cedolare secca al 15% sui canoni concordati prevista dal Dl 102/2013, che ha cancellato l'acconto sulla prima casa, sembra andare in controtendenza con il pericolo di un inasprimento della pressione complessiva tra Imue Tasi. Manca quindi una strategia per incentivare realmente i canoni di locazione calmierati

IL «DOPPIO» PRELIEVO
Il carico tributario è ripartito anche sul coinquilino (seppure in misura inferiore rispetto al proprietario) che sarà chiamato a contribuire al pagamento della Tasi

NEGOZIO L'INCROCIO DEI TRIBUTI
I negozi nel 2014 pagheranno l'Imu con le aliquote comunali fino all'1,06 per cento. In più, dovranno versare la Tasi sui servizi indivisibili, che potrà portare il prelievo fino all'1,16 per cento. La vera novità, però, ci sarà in quei Comuni che decideranno di legare la Tari agli indici di produzione di rifiuti: alcune attività potrebbero pagare di più (ad esempio un bar), altre di meno (una cartoleria)

LA BASE IMPONIBILE
Le ultime bozze del Ddl di stabilità non consentono più al Comune di far pagare la Tasi sulla superficie: un criterio che avrebbe penalizzato i grandi locali in zone periferiche

L'IMPATTO SULLE PICCOLE ATTIVITÀ
Il mix tra Imu, Tasi e Tari può portare a un inasprimento della pressione fiscale per chi gestisce un'attività commerciale in un immobile di proprietà.
Imu e Tasi potrebbero arrivare all'1,16%; la Tari, in caso di commisurazione ai rifiuti prodotti, può penalizzare soprattutto attività come bar, ristoranti e negozi alimentari

LA DEDUCIBILITÀ RESTA LIMITATA
La deducibilità dal reddito d'impresa che scatterà dalla dichiarazione dei redditi del 2014 è comunque limitata al 20% e non compensa l'aumento del prelievo subìto quest'anno CAPANNONE IL NODO DEL GETTITO
I fabbricati del gruppo D (capannoni, alberghi, cliniche, cinema) nel 2014 verseranno ancora l'Imu ad aliquota base allo 0,76% allo Stato, lasciando ai municipi solo l'eventuale maggiorazione fino all'1,06 per cento. La somma di Imu e Tasi potrà arrivare al massimo all'1,16 per cento. Anche su questi immobili sarà dovuta la Tari sui rifiuti

IL MOLTIPLICATORE
Il Ddl di stabilità introduce la deducibilità al 20% da Irpef o Ires ma non modifica il moltiplicatore, aumentato a 65 dal 2013, tranne che per banche e assicurazioni (D/5) per cui era 80 fin dal debutto dell'ImuIL PESO DELLA TARI
Imu e Tasi possono essere spinte fino all'1,16 per cento. Un'aliquota applicata a una base imponibile già maggiorata per effetto dei moltiplicatori più alti rispetto agli immobili di altre categorie. A questo si aggiunge l'incertezza di non sapere come sarà stabilito il prelievo della Tari, che potrebbe riservare sorprese molto negative per le aziende
NIENTE BONUS PER CHI È IN PERDITA
La deducibilità richiesta a gran voce dal mondo produttivo è limitata al 20% e comunque non può essere sfruttata dalle società in perdita, crescenti a causa della crisi

I NUMERI IN GIOCO LE NUOVE REGOLE I PUNTI CRITICI GLI ESEMPI CONCRETIABITAZIONE PRINCIPALE

ARRIVA LA TASI
Dopo aver evitato l'acconto di giugno e in attesa di sapere come finirà la partita sul saldo di dicembre, nel 2014 i proprietari di abitazione principale non pagheranno più l'Imu ma la Tasi, un tributo sui servizi indivisibili. Sarà calcolato sulla stessa base imponibile dell'Imu, ossia la rendita catastale rivalutata. L'aliquota potrà oscillare tra lo 0,1% (l'1 per mille) e lo 0,25% a meno che il Comune non azzeri il prelievo

IL TRIBUTO SUI RIFIUTI
La Tares lascia il posto alla Tari che sarà calcolata sui metri quadrati ed eventualmente - su scelta dei sindaci - in base a indici di produzione dei rifiuti

RISCHIO SULLE CASE A BASSO VALORE
La Tasi rischia di gravare pesantemente soprattutto sulle case a basso valore. In molti casi le detrazioni e le agevolazioni previste dai Comuni avevano consentito di ridurre l'impatto o di annullare la tassazione Imusulla prima casa nel 2012
L'ALIQUOTA AL MASSIMO
Il rischio è ancora maggiore se si pensa che sulle altre tipologie di immobili i Comuni potrebbero non avere margini di manovra perché le aliquote Imu erano già al massimo. Quindi potrebbe essere forte la tentazione di fissare l'asticella della Tasi al livello massimo dello 0,25% sull'abitazione principale per il 2014PRIMA CASA «DI LUSSO»

LA TASI SI AGGIUNGE ALL'IMU
Le prime case di lusso (abitazioni di case signorili, ville, castelli e palazzi di pregio) pagheranno l'Imu anche il prossimo anno. All'Imu si aggiungerà anche la Tasi con un prelievo complessivo che potrebbe anche arrivare al tetto massimo dello 0,7 per cento
NIENTE DETRAZIONI PER I FIGLI
La detrazione per l'Imu si fermerà a 200 euro, perché non si applica più lo sgravio di 50 euro per ciascun figlio fino a 26 anni
SI PAGA ANCHE LA TARI
A Imu e Tasi si aggiunge anche la Tari sui rifiuti, che si calcolerà sui metri quadrati

UN NUMERO LIMITATO
Il numero di abitazioni censite come immobili di pregio al Catasto è di poco inferiore alle 77mila unità: un numero molto esiguo e peraltro la classificazione in molti casi non rispecchia più l'effettivo valore di mercato di questi fabbricati
IL PRELIEVO AL TOP
L'eventualità che i Comuni utilizzino il margine di manovra dello 0,1% in più di Tasi applicabile è tutt'altro che remota e questo poterebbe l'aliquota complessiva (Imu compresa) a un livello dello 0,7%, senza dimenticare che dal prossimo anno sparirà anche la detrazione aggiuntiva di 50 euro per ciascun figlio fino a 26 anniDOMANDE & RISPOSTE

Qual è la differenza tra Tari e Tasi? Su cosa si applicano?
Si tratta delle due componenti in cui è suddiviso il Trise, il nuovo tributo sui servizi comunali. La Tari dal 2014 coprirà i costi di gestione del servizio rifiuti. La Tasi, invece, coprirà il costo dei servizi indivisibili erogati dai Comuni (ad esempio, illuminazione pubblica, manutenzione e pulizia delle strade). La Tari si paga in base alla superficie dell'immobile - e ad eventuali indici di produzione dei rifiuti - mentre la Tasi si applica sul valore catastale.
Chi deve pagare le due componenti del nuovo tributo Trise sui servizi comunali?
La Tari dev'essere pagata da chi possiede o detiene a qualsiasi titolo locali o aree scoperte - a qualsiasi uso siano destinati - che siano in grado di produrre rifiuti. La Tasi, invece, dev'essere pagata da chi possiede o detiene fabbricati o aree scoperte, comprese quelle edificabili.
Come sarà determinata la Tari? E cosa vuol dire che sarà applicata in base al principio del «chi inquina paga»?
In realtà si tratta di una possibilità lasciata alla libera scelta del Comune. In alternativa ai criteri fissati dal Dpr 158/1999, ogni municipio può collegare la tariffa alla quantità e qualità media ordinaria di rifiuti prodotta per ogni unità di superficie- secondo il principio dettato dalla direttiva europea 2008/98/Ce - in relazione al tipo di attività svolta nei locali e al costo del servizio rifiuti. In pratica, il Comune potrà determinare le tariffe moltiplicando il costo del servizio al metro quadrato per uno o più coefficienti di produttività di rifiuti. Così, ad esempio, un bar o un verduriere potrebbero trovarsi a pagare molto di più di uno studio professionale di pari superficie.
Per la determinazione della superficie su cui applicare la Tari, dovrà essere presentata una nuova dichiarazione al Comune?
No, il disegno di legge varato dal Governo prevede che restino valide le superfici dichiarate o accertate ai fini degli altri tributi sui rifiuti: Tarsu, Tia 1, Tia 2 o Tares.
È vero che la Tasi sarà pagata dall'inquilino in caso di abitazioni affittate?
Sì e no. L'inquilino dovrà pagare una quota della Tasi compresa tra il 10 e il 30% del totale, in base alle decisioni adottate a livello comunale. La stessa disposizione, però, si applicherà anche a chi affitta immobili diversi dalle abitazioni, e più in generale anche a chi li occupa: una dicitura che include anche chi ha ricevuto un immobile in comodato gratuito. Occupante e titolare del diritto reale saranno titolari di due distinte obbligazioni tributarie: se l'inquilino non paga, quindi, il Comune non potrà rivolgersi al proprietario.
Il Trise dovrà essere versato in acconto e saldo, come l'Imu?
Non necessariamente. Secondo il testo varato dal Governo, il Trise sarà versato - per l'anno di riferimento - in quattro rate trimestrali in scadenza il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. Ogni Comune, però, potrà variare la scadenza e il numero delle rate, anche allineandole a quelle dell'Imu. Il testo governativo fa salva anche la possibilità pagare in un'unica soluzione entro il 16 giugno.
La Tasi sostituirà l'Imu sull'abitazione principale?
Non esattamente. L'Imu sull'abitazione principale sarà abolita nel 2014, eccezion fatta che per le abitazioni accatastate in categorie di lusso (A/1, signorili; A/8, ville; A/9 castelli e palazzi). La Tasi, invece, sarà pagata su tutti gli immobili, comprese le prime case, con un'aliquota base dello 0,1%, cioè 1 per mille. Il Comune potrà azzerare la Tasi per determinate categorie di immobili, ma potrà anche aumentarla.
Oltre ad azzerare la Tasi, quali margini avrà il Comune nel dettare la disciplina del tributo?
Il Comune potrà disciplinare le riduzioni anche tenendo conto della capacità contributiva della famiglia. Il testo del Governo consente, ma non impone, di utilizzare l'indicatore Isee. Sarà invece obbligatorio per tutti gli amministratori comunali individuare i servizi indivisibili e indicare in modo analitico - per ognuno di essi - i costi alla cui copertura la Tasi è destinata.
Le case date in prestito ai parenti continueranno a pagare l'Imu come seconde case?
Dal 2014 il disegno di legge del Governo permetterà ai Comuni di agevolare anche la casa data in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado - padri e figli, in pratica - che la usano come abitazione principale. Lo sconto sarà però limitato: il Comune potrà azzerare solo l'Imu sulla parte di rendita catastale che non supera i 500 euro, oppure limitarlo al caso la famiglia del comodatario abbia un Isee fino a 15mila euro.
Nel 2014 cambierà qualcosa per l'Imu sulle case degli anziani ricoverati?
Il disegno della legge di stabilità conferma la possibilità di considerare abitazione principale la casa non affittata di proprietà (o di usufrutto) di anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente.

Progetti

Podcast - Gazzetta IFEL


Webinar
e-Learning

In presenza

Seminari