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Imu, protesta dei sindaci Ma niente strappi con Roma - Corriere della Sera del 24 settembre del 2013

  • 24 Set, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Riunione Anci «Dovranno considerare anche le aliquote deliberate dai Comuni nel 2013»
«Prima di azioni forti aspettiamo le decisioni del governo» Pisapia «Useremo ogni forma di pressione perché le nostre richieste sono ragionevoli»


«Siamo al limite» Piero Fassino, presidente dell'Anci, sceglie Palazzo Marino per lanciare il nuovo allarme sui conti dei Comuni. Ancora una volta, l'associazione che raggruppa gli enti locali, rilancia la richiesta della restituzione immediata della prima rata dell'Imu. Ma questa volta non si tratta di una richiesta, quanto di un riconoscimento di quanto ha già assicurato il governo. Non solo per quanto riguarda la prima rata, ma anche per quanto riguarda la restituzione ai Comuni di tutto l'Imu del 2013. «La compensazione del gettito Imu prima casa dovrà considerare anche le aliquote deliberate dai Comuni nel 2013 e non solo il gettito 2012, come peraltro riconosciuto dal governo nell'incontro del 27 agosto», si legge nel comunicato dell'ufficio di presidenza dell'Anci Se il governo non dovesse ascoltare le richieste dei Comuni italiani per quanto riguarda i trasferimenti dell'Imu e delle risorse necessarie a garantire i sevizi ai cittadini - dice il sindaco Giuliano Pisapia - saremo pronti a utilizzare le nostre forme di pressione perché non rappresentiamo una corporazione, non una parte del Paese, ma l'intera collettività». Non c'è nessuna minaccia di scendere in piazza o di non approvare i bilanci entro il 30 novembre. Anche Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese e presidente di Anci Lombardia, pur denunciando la situazione insostenibile dei Comuni, evita il muro contro muro. Il clima è di attesa. Il governo ha dato rassicurazioni sulla restituzione della prima rata dell'Imu entro pochi giorni. Alla domanda se i soldi non dovessero arrivare, Fassino taglia corto: «Vedremo». «C'è stata una grande sintonia - attacca l'assessore al Bilancio, Francesca Balzani -. Il punto cruciale è sempre l'Imu. Noi non chiediamo al governo di restituire la rata dell'Imu, noi ricordiamo al governo gli impegni presi». Le altre due richieste concordate all'unanimità, riguardano la deroga al patto di Stabilità tout court, senza fare distinzioni tra investimenti diversi: «Evitiamo di distinguere investimenti per scuole, strade o quant'altro. Chiediamo una deroga generale che sia a carico del governo e che non si trasformi in nuovi tagli di trasferimenti». L'altro punto riguarda la garanzia che i trasferimenti romani riguardino anche l'Imu del 2013. E qui arriviamo al caso di Milano. Ieri, il Pd ha incontrato l'assessore Balzani e ha chiesto di innalzare l'aliquota Imu sulla prima casa al massimo, ossia alo 0,6 per cento. Con i soldi in più, circa 13 milioni di euro, il Pd vorrebbe innalzare la quota di esenzione per l'addizionale Irpef. Ma non sarà semplice perché il «tesoretto» virtuale che si potrebbe ottenere con l'aliquota massima di Imu, fa gola anche agli altri partiti della maggioranza e a quelli dell'opposizione che si presenteranno in Aula con richieste diverse. E poi c'è un rischio non indifferente. Se il governo, in grave difficoltà, dovesse ripristinare l'Imu perché non ci sono i fondi, i milanesi si troverebbe con un carico fiscale molto pesante

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