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Pressing Anci sul governo: «Certezze su Imu e tagli» - L'Unità del 23 luglio del 2013

  • 23 Lug, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Troppe incertezze pesano sui bilanci dei Comuni italiani. E il governo deve fare presto a risolvere in particolare il nodo dell'Imu, la cui cancellazione totale (per le prime case e sembra - per i capannoni e gli edifici industriali) è stata appena confermata per l'autunno dal ministro Flavio Zanonato. Ma è al titolare dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e al collega dell'Interno, Angelino Alfano, che si è rivolto ieri il presidente Anci Piero Fassino.

Nella missiva ai due componenti del governo, il sindaco di Torino chiede «un autorevole intervento, affinché nel più breve tempo possibile siano forniti alle amministrazioni i dati necessari per fare una corretta programmazione di bilancio». Già, perché senza conoscere «le grandezze finanziarie necessarie per predisporre le manovre» i Comuni sono alla paralisi, e il tempo sta per scadere, in quanto tutto deve essere pronto per il 30 settembre. In tempi di vacche madre, avere chiaro il quadro delle entrate diventa fondamentale, una volta di più quando c'è da rispettare la soglia del Patto di stabilità. E i tagli non mancano nemmeno quest'anno: si parla di «riduzione delle risorse comunali nel 2013 per un importo pari a 2 miliardi e 250 milioni di euro», il che «aggrava ulteriormente la diminuzione a suo tempo prevista di 2 miliardi». A ritardo si è sommato ritardo: «Entro il 15 febbraio doveva essere disposto il relativo riparto - continua la missiva di Fassino - ma il decreto ministeriale non è stato adottato nei tempi previsti, e la base di calcolo modificata». Dunque, oltre alle entrate i sindaci non conoscono nei dettagli neppure di quanti soldi dovranno fare a meno. Inoltre, aggiunge Fassino, «entro il 30 aprile avrebbe dovuto essere emanato un decreto del presidente del Consiglio dei ministri in cui si stabiliva la quota dell'imposta municipale propria, di spettanza dei Comuni, per l'alimentazione del fondo di solidarietà che integra le risorse a disposizione delle amministrazioni». L'elenco delle incertezze fatto dal numero uno dell'Associazione Comuni italiani è davvero lungo: «Permangono i problemi legati all'introduzione nel 2012 dell'Imu sperimentale che ha prodotto un'ulteriore riduzione delle risorse comunali per circa 400 milioni, non si conoscono elementi relativi alla disciplina Tares, non vi è ancora certezza sulla sospensione dell'Imu e in materia di riscossione dei tributi locali». Un quadro che ha fatto scattare l'allarme rosso in moltissimi municipi italiani. «Tutto ciò induce nei sindaci una condizione di allarme che richiede l'adozione urgente da parte del governo di indirizzi e misure precise», conclude Fassino.

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