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Tari 2014, arriva la sanatoria- Italia oggi

  • 20 Feb, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Arriva l'attesa sanatoria per le delibere riguardanti la Tari 2014 approvate in ritardo e vengono riportati al 100% e stabilizzati ? no al 2017 i premi ai sindaci in prima linea nella lotta all'evasione.

Importanti correttivi anche sul Patto di stabilità interno, con l'accoglimento dell'emendamento presentato dalle regioni per rendere fruibili gli incentivi alla cessione di quote a favore di comuni e province. Inoltre, ci sarà tempo ? no a ? ne aprirle per la riduzione degli obiettivi degli enti capo? la. Buone notizie anche per le amministrazioni che si sono viste bocciare il piano di riequilibrio dalla Corte dei conti e che potranno ripresentarne uno nuovo entro il 30 giugno (si veda il pezzo a ? anco). Sono alcune delle novità per gli enti locali introdotte durante il passaggio in commissione alla camera del disegno di legge di conversione del c.d. decreto Milleproroghe su cui ieri il governo ha ottenuto la fiducia dall'aula di Montecitorio. Ovviamente, a farla da padrone sono i differimenti dei termini, spesso già scaduti. È il caso, ad esempio, dell'obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni (al di sotto dei 5.000 abitanti in pianura e collina e dei 3.000 in montagna, fatte salve le differenti soglie previste a livello regionale): in tal caso, la dead-line viene spostata dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015, collezionando così la quinta proroga in meno di cinque anni (la relativa disciplina, infatti,è contenuta nel dl 78/2010). Sempre in materia di termini scaduti, viene procrastinato dal 1° gennaio 2015 al 1° settembre 2015 quello a partire dal quale i comuni non capoluogo dovranno gestire i propri acquisti di beni e servizi attraverso unioni, convenzioni o altre centrali di committenza. Stessa scadenza anche per gli acquisiti di lavori, con una mini-proroga del termine che sarebbe scaduto il prossimo 30 giugno. Nuova pausa di ri? essione anche per l'Imu secondaria, la cui entrata in vigore è rimandata al 1° gennaio 2016, sempre che nel frattempo venga emanato il necessario regolamento statale attuativo e che il tributo non venga superato dalla futura local tax. Per intanto, i comuni potranno continuare ad applicare la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap), l'Imposta comunale sulla pubblicità (Icp) e il diritto sulle pubbliche af? ssioni, oltre che i prelievi alternativi introdotti dal dlgs 446/1997, cioè il canone per l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) e il canone per l'installazione di mezzi pubblicitari (Cimp). Tale orientamento era stato anticipato dalla risoluzione n. 1/2015 del Dipartimento delle ? nanze, ma occorreva un intervento normativo per disinnescare il rischio di contenziosi. I premi anti-evasione a favore dei comuni, che erano stati ridotti dalla Stabilità 2015 al 55% del maggior gettito accertato, sono stati riportati al 100% ? no al 2017. Duplice sanatoria per i tributi sui ri? uti: per l'anno 2014, sono valide le deliberazioni regolamentari e tariffarie sulla Tari adottate dai comuni entro il 30 novembre scorso, mentre gli enti che non hanno neppure deliberato i regolamenti potranno effettuare la riscossione sulla base dei parametri del 2013, anche se in quell'anno si applicava un tributo diverso, ossia la Tares. Le eventuali differenze tra il gettito acquisito secondo le previgenti tariffe e il costo del servizio sono recuperate nell'anno successivo. In materia di Patto, in? ne, viene corretta la disciplina della regionalizzazione verticale nel senso auspicato dalle regioni, consentendo a queste ultime di utilizzare il bonus concesso dallo Stato in cambio della riduzione degli obiettivi degli enti locali per ridurre (e non solo per estinguere anticipatamente) il proprio debito. In tal modo, il meccanismo diventa sostenibile per i governatori e consentirà di liberare ? no a 1,2 miliardi di pagamenti in conto capitale. L'Anci avrà tempo ? no al 30 aprile (prima solo ? no al 30 marzo) per comunicare al Mef gli importi in riduzione e in aumento degli obiettivi per i comuni che gestiscono funzioni e servizi mediante convenzione (invece è rimasto al 15 marzo il termine entro cui i comuni dovranno trovare l'accordo sulle proposte di rimodulazione, che dovranno essere a saldo zero).

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