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Confedilizia: aliquote Tasi verso il massimo

  • 01 Set, 2014
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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«I dati diffusi dalle Finanze non provano assolutamente che la Tasi sia più leggera dell'Imu prima casa

Rispetto al 2011 le imposte sulla casa sono addirittura triplicate». Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, interviene nella polemica sul gettito della nuova imposta locale, proprio mentre i consigli comunali sono impegnati con la corsa alle delibere.
Secondo i dati delle Finanze - pubblicati la prima volta il 31 luglio - nei quasi 2.200 Comuni che hanno deciso le aliquote Tasi entro la fine di maggio, i proprietari di abitazioni principali pagheranno il 29,3% in meno su base annua rispetto a quanto versato nel 2012 con l'Imu: 1,2 miliardi anziché 1,6.
Confedilizia, però, sottolinea che i dati si riferiscono solo ai sindaci che hanno deciso per primi, mentre il gettito complessivo potrebbe aumentare in base alle scelte che effettueranno gli altri Comuni, come rilevano anche le Finanze nel proprio report di luglio. Inoltre, aggiunge Sforza Fogliani, «l'analisi delle delibere che stanno via via approvando le varie amministrazioni mostra una tendenza all'utilizzo sempre più esteso dell'aliquota massima del 2,5 per mille o, addirittura, di quella del 3,3 per mille che i Comuni dovrebbero compensare con detrazioni di pari entità ben difficili da verificare». E, infine, bisogna considerare che quasi tutto il tributo applicato sugli immobili locati sarà pagato dai proprietari, «sia per la tendenza dei Comuni a non riscuotere dai conduttori le somme dovute sia per la malaugurata decisione del Parlamento di disporre che, in caso di assenza di delibera o di mancata decisione comunale sul punto, il 90% della Tasi sia a carico del locatore».
Nella querelle sulla Tasi, insomma, Confedilizia conferma la propria posizione. Ricordando che, rispetto all'Ici, le imposte sul possesso di immobili risultano moltiplicate per tre: dai 9,2 miliardi dell'Ici 2011 (senza prima casa), ai 24-28 miliardi dell'abbinata "Imu più Tasi" di quest'anno, dove i 28 miliardi rappresentano una stima della pressione fiscale massima secondo l'ufficio studi di Confedilizia. Da qui la richiesta di abbassare i coefficienti di rivalutazione aumentati del 60% con il decreto salva-Italia del Governo Monti.
Mercoledì scorso il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha affermato che «il confronto giusto va fatto con il 2012, perché l'anno scorso c'erano delle esenzioni una tantum», aggiungendo che secondo i dati basati sul gettito effettivo dei Comuni che hanno deliberato le aliquote già nei mesi scorsi «sulla prima casa, rispetto al 2012, il carico fiscale è mediamente minore».
I calcoli, comunque, andranno rifatti quando il quadro delle delibere sarà completo. Una settimana fa i Comuni che avevano ottenuto la pubblicazione delle decisioni sul sito delle Finanze erano poco più di 3.600 su circa 8mila. Negli ultimi giorni si sono aggiunte alcune centinaia di delibere, portando il totale sopra la soglia dei 4mila Comuni, a dieci giorni dalla scadenza.

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