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L'avanzamento di spesa del Pac servizi di cura: al comitato di indirizzo e sorveglianza si discute per superare il termine (non perentorio) del 30 novembre per completare il lavoro

  • 21 Nov, 2016
Pubblicato in: Fondi Europei e coesione
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Si è svolta a Roma, il 15 novembre scorso, una delle periodiche riunioni del Comitato di indirizzo e sorveglianza (da ora Cis) del Piano di azione e coesione servizi di cura per anziani non autosufficienti e infanzia (da ora Pac) per fare il punto del programma, verificare lo stato di avanzamento delle spese, dare atto dei servizi resi sul territorio. Il Cis, a ranghi completi per la partecipazione di tutte le sue componenti, ha potuto prendere visione e discutere di un'articolata relazione di esecuzione (http://pacinfanziaeanziani.interno.gov.it/sites/default/files/relazione_definitiva_15nov_cri_5.1_dam_ls.pdf) fornita dall'autorità di gestione che, oltre a fare la cronistoria "amministrativa" del programma - con una ricostruzione puntigliosa di tutti i passaggi tecnici resisi necessari per l'avvio operativo degli interventi - offre dati più consolidati sulle ore di servizio aggiuntivo erogate nei territori interessati (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), sul numero di utenti serviti, sulla percentuale degli interventi realizzati nei diversi ambiti sociali coinvolti.

La missione di Pac
Non bisogna dimenticare che il Pac, con risorse aggiuntive (circa 628 Meuro), finanzia una "filiera" ordinaria di interventi, quota-parte del welfare locale, disciplinata da legge nazionale quadro (legge 328\2000), implementata da ente Regione (con funzioni di programmazione e controllo) e resa operativa dai Comuni associati (organizzati in ambiti sociali e uffici comuni di piano) nel quadro delle rispettive normative regionali. Una classica azione di governance "multilivello". Sono note le difficoltà di questa "filiera" - e di questo particolare sistema di governance - ad assicurare proprio in quelle Regioni (nella terminologia comunitarie le «meno sviluppate») quella qualità attesa di servizi ai cittadini nel settore dell'infanzia e degli anziani, in linea con gli standard previsti in Costituzione (articolo 3, comma 2 e articolo 117, lettera m) e nel Piano Nazionale di Riforma allegato al Def. Ovviamente, non tutte le situazioni sono omogenee: differenze, anche notevoli, esistono fra Regioni e fra territori all'interno delle singole Regioni. E si vedono! Ma è indubbio come proprio sul miglioramento della qualità di questi servizi -insieme agli altri relativi al ciclo integrato dell'acqua e allo smaltimento dei rifiuti (i cosiddetti «obiettivi di sevizio») - si giochi, in gran parte, la possibilità di creare ottimali condizioni di contesto per favorire, anche in questa parte del Paese, investimenti produttivi per la crescita e l'occupazione. Dunque una missione importante e impegnativa quella di Pac che, lanciato nel maggio 2012, chiuderà il suo ciclo di vita nel giugno 2018.

L'avanzamento del programma
Una missione, e una sfida, che fino a oggi possiamo dire sia stata sostanzialmente onorata con i tanti passi avanti fatti e il contributo attivo di tutti i soggetti in campo, nessuno escluso, Anci nazionale e regionali in prima fila. Altri e più veloci passi dovremo tuttavia fare nelle prossime settimane. I dati di avanzamento del programma ci dicono di un totale di somme impegnate per il primo riparto pari a circa 170 Meuro (il 71% del programmato). I pagamenti hanno raggiunto i 75 Meuro (il 44% dell'impegnato). Il residuo fra programmato e impegnato (più le economie) è stato riversato nel secondo riparto o sarà impegnato nelle cosiddette «azioni a titolarità», di cui si dirà in un prossimo articolo. Il problema è che questi pagamenti non si sono ancora tradotti in certificazioni (il sistema di monitoraggio è doppio), per cui quanto effettivamente rendicontato dal programma è fermo ancora a 6 Meuro.

Le ragioni dei ritardi
Molte e complesse sono le ragioni, tecniche e non, di questo mancato allineamento. Basti pensare che gli uffici dell'autorità di gestione del programma hanno dovuto immaginare di redigere (e realizzare) un vademecum di semplificazione degli adempimenti, a cui i Comuni potranno da ora ricorrere come a una semplice e completa guida operativa. Quasi un testo unico della corposa ed eterogenea normativa attuativa prodotta in progresso di tempo. Hanno concorso ai ritardi, inoltre, lungaggini nell'identificazione, selezione ed esecuzione degli interventi e questioni legate alle (purtroppo) necessarie anticipazioni di cassa. Dico purtroppo, perché superato il periodo di maggiori restrizioni nei bilanci pubblici e nel fondo di rotazione che alimenta le risorse aggiuntive, si può ragionevolmente auspicare che le quote di anticipazione per il secondo riparto siano sensibilmente ritoccate al rialzo. Complessità dei meccanismi di attuazione monitoraggio e rendicontazione, carenze di personale negli uffici d'ambito, difficoltà di coordinamento con le aziende sanitarie, onerosità della quota di compartecipazione a carico delle famiglie, completano le concause del disallineamento nei dati di monitoraggio. E infine, l'occhialuto sistema di controllo, in itinere, a garanzia della regolarità di esecuzione, ma che necessita di suoi tempi e procedure. Persino le misure di assistenza tecnica hanno avuto difficolta a decollare: su un importo autorizzato per 2,3 Meuro, impegni per solo 657 mila euro, pagamenti per 192mila euro, rendiconti fermi a 69mila euro. Segno di una sofferenza davvero acuta nei livelli territoriali.

Un'ipotesi di rinvio della prossima scadenza
Ma la macchina è in piena corsa, abbiamo detto, e non dev'essere fermata. La circostanza è documentata plasticamente dal grafico sull'andamento dei pagamenti, il cui trend è in costante ascesa, con impennate negli ultimi mesi (si veda la slide allegata «Pagamenti sul sistema BDU», Fonte: Relazione PAC, Autorità di gestione, Ministero dell'interno, novembre 2016). Certo, il dato assoluto evidenzia ancora una massa consistente di rendicontazione da effettuare, ma gli esercizi di previsione contenuti nelle proiezioni (http://pacinfanziaeanziani.interno.gov.it/sites/default/files/cis_15_novembre_2016_aggiornato_14nov_ls_v3_corretta.pdf) presentate al CIS lasciano ben sperare per l'assorbimento completo delle risorse. Naturalmente il fattore tempo è ancora una volta determinante. Il 30 novembre 2016 è il termine ultimo, sebbene non perentorio, fissato dalla circolare n. 6854 del 21 giugno 2016 per la rendicontazione della spesa del primo riparto. Un termine "interno" al programma, che come abbiamo detto, invece, chiude per gli adempimenti complessivi a giugno 2018 (chiusura primo e secondo riparto). Ora tutto il CIS è convinto che spostare in avanti quel termine, non sia la solita «proroga», ma un atto tecnico necessario per consentire agli ambiti territoriali di completare tutte le operazioni di rendicontazione e predisporsi favorevolmente ad avviare il secondo riparto di Pac. Anci non mancherà di formalizzare nei prossimi giorni una richiesta in tal senso all'autorità di gestione.

di Francesco Monaco - Capo Area politiche di coesione territoriale Anci

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