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Covid-19 e pagoPA. ANCI, Necessario rinvio e supporto ai Comuni

  • 27 Apr, 2020
Pubblicato in: Ifel Informa
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È necessario prevedere “specifiche azioni di accompagnamento delle amministrazioni all’adozione di pagoPA che comprendano servizi gratuiti per l’intermediazione dei Comuni meno attrezzati nonché tempistiche sostenibili per gli adempimenti”.

È la risposta del Presidente, Antonio Decaro, al sollecito del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano che – congiuntamente all’Amministratore Unico di pagoPA SpA, Giuseppe Virgone – ha ricordato, agli enti creditori soggetti al Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che dal prossimo 30 giugno “le attuali norme impongono l’utilizzo obbligatorio di pagoPA per ogni tipologia di incasso, senza nessuna esclusione”.

L’articolo 1, comma 8 del d.l. n. 162 del 2019, Milleproroghe, aveva spostato dal 31 dicembre 2019 al 30 giugno 2020 il termine previsto dall'articolo 65, comma 2, del d.lgs. n. 217 del 2017, a decorrere dal quale i pagamenti alle pubbliche amministrazioni devono essere effettuati dai prestatori di servizi di pagamento (PSP) esclusivamente attraverso pagoPA. E già allora, ANCI e IFEL avevano evidenziato come i nuovi termini del 30 giugno 2020 previsti dal Milleproroghe fossero insufficienti per l'entrata a regime dell’innovazione, considerato che “il numero delle amministrazioni, non solo locali, effettivamente operative sulla piattaforma continuava ad essere ampiamente inferiore alle attese. Secondo dati AgID, a ottobre 2019 solo per il 5% dei Comuni si registravano più di 1.000 pagamenti. Alla stessa data non tutte le Regioni e le PA centrali risultavano pronte”.

A maggior ragione, l'emergenza epidemiologica da Covid-19 richiede oggi il differimento dei termini per l'adozione della piattaforma e un piano di dispiegamento che tenga conto delle oggettive difficoltà incontrate da molte amministrazioni nell’adeguamento del proprio sistema di incasso alla infrastruttura nazionale pagoPA.

“I vantaggi conseguenti all’adozione della piattaforma – conclude Decaro – rappresentano benefici di cui gli enti godranno solo dopo che l’innovazione sarà entrata nella fase di pieno regime. Ciò a fronte di costi certi, rilevanti e difficilmente sopportabili in questo drammatico momento”.

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