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I principali risultati del Censimento dell’agricoltura nei comuni italiani - Scheda n.29

  • 29 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
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La specializzazione agricola, caratteristica della maggior parte dei comuni italiani, presenta al suo interno significative differenze a seconda dell'area geografica di riferimento. I dati raccolti dal Censimento dell'agricoltura sembrano confermare la grande diffusione del settore primario nelle amministrazioni del sud Italia, dove è localizzato il 60% delle aziende agricole italiane su un totale di 1.620.884.

Osservando i valori assoluti della distribuzione di tali attività lungo il territorio del nostro Paese, le cifre più elevate si riscontrano nei comuni pugliesi e siciliani: nei primi si concentrano 271.754 aziende, nei secondi 219.677, rispettivamente il 16,8% e il 13,6% delle aziende agricole nazionali.

Al contrario, le realtà che in termini numerici hanno un peso minore all'interno del settore agricolo nazionale sono prevalentemente localizzate nel nord, con la sola eccezione rappresentata dai comuni molisani.

Si tratta, in particolare, delle amministrazioni situate in Valle d'Aosta, Liguria e Friuli–Venezia Giulia: tutte con una percentuale di aziende presenti sul proprio territorio inferiore al 2% della cifra complessiva nazionale.


I dati riguardanti la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) sembrano confermare le indicazioni precedenti con le amministrazioni pugliesi e siciliane che risultano ancora quelle con i valori più elevati: rispettivamente 1.285.290 e 1.387.521 ettari. Il calcolo della SAU media per azienda mostra un dato estremamente importante riguardante la tipologia di aziende agricole diffusa nelle diverse zone del nostro Paese. Risulta evidente, infatti, che nelle numerose aree dedicate all'agricoltura delle realtà locali del sud si concentrano per lo più aziende di piccole dimensioni, con una superficie media di 7,8 ettari. Rispetto all'ampiezza media nazionale, pari a 7,9 ettari, le uniche amministrazioni del sud a presentare valori medi superiori sono quelle lucane (10,0 ha) e sarde (19,0 ha). Sono proprio le aziende della Sardegna ad essere, mediamente, quelle più estese del Paese, seguite però dalle attività agricole distribuite nel centro-nord: in Lombardia, Valle d'Aosta e Piemonte le aziende hanno una superficie media maggiore di 15 ettari.
Sul fronte del lavoro agricolo, dal Censimento risulta che le giornate standard lavorate nelle aziende sono state poco più di 250 milioni, con una media per azienda di 155 giornate. Osservando i valori medi per azienda distinti per regione, si nota che il lavoro nelle aziende agricole muta radicalmente tra il nord e il sud del Paese. Nelle attività situate nelle amministrazioni settentrionali, con l'aggiunta di quelle toscane e sarde, il numero medio di giornate di lavoro è sempre maggiore rispetto al valore nazionale. In particolare le medie più elevate, superiori a 300 giornate di lavoro all'anno, si registrano nelle realtà locali lombarde (355) e del Trentino-Alto Adige (331). Situazione diametralmente opposta è quella riscontrata nei comuni del centro-sud, dove in tutte le aziende agricole, ad eccezione di quelle sarde, le giornate di lavoro sono mediamente inferiori al dato nazionale: nel caso delle aziende siciliane, il valore medio registrato risulta inferiore a 100 giornate di lavoro all'anno.

L'analisi per taglia demografica mostra che i tre quarti delle aziende agricole italiane sono localizzate nei comuni fino a 20.000 abitanti. Il dato più elevato in assoluto spetta alle realtà con popolazione compresa tra 2.000 e 4.999 abitanti, dove si concentra il 23,1% delle attività agricole del nostro Paese. Nelle amministrazioni locali più grandi il numero di aziende decresce nettamente e, nelle 12 città con più di 250.000 abitanti, raggiunge la percentuale dello 0,6% sul totale nazionale. Le aziende situate nei comuni di medie dimensioni, con popolazione compresa tra 5.000 e 60.000 abitanti, presentano valori inferiori a quelli nazionali sia per la SAU che per le giornate di lavoro medie per azienda.
Per quanto riguarda la SAU media, il valore più elevato, 11,2 ettari, si osserva nei comuni più piccoli (fino a 1.999 abitanti). Dalla classe demografica successiva tale valore decresce all'aumentare della taglia demografica fino alle realtà locali con popolazione compresa tra 20.000 e 59.999, dove si registra la superficie media più bassa, pari a 5,8 ettari. Un discorso analogo può

essere fatto per quanto riguarda il numero medio di giornate di lavoro che, però, raggiunge il suo apice nelle città più grandi, dove le giornate di lavoro medie per azienda sono 212.

La rappresentazione cartografica mostra come la maggior parte delle aziende agricole con una SAU media uguale o superiore al valore nazionale si concentri nelle amministrazioni del centro-nord. Fanno eccezione la quasi totalità delle amministrazioni sarde, i comuni pugliesi situati nella provincia di Foggia e alcuni territori delle realtà locali lucane e siciliane. Al contrario, nelle regioni centro-settentrionali, le poche aziende con una SAU media inferiore a 7,9 ettari sono prevalentemente localizzate nelle amministrazioni liguri, in alcune zone isolate di Piemonte, Lombardia e Veneto, nei comuni dell'alta Toscana e del Lazio meridionale.

 

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