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I Siti d’Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale nei comuni italiani scheda n.27

  • 29 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Nell'ambito dell'impegno rivolto alla tutela della biodiversità, l'Unione Europea ha previsto l'istituzione di particolari zone denominate "Siti d'Importanza Comunitaria" (SIC) e "Zone di Protezione Speciale" (ZPS). In entrambi i casi non si tratta di aree protette tradizionalmente intese, ma la loro istituzione rappresenta un importante contributo al mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.


In particolare, i SIC nascono con la direttiva comunitaria "Habitat" 92/43: si tratta di siti che concorrono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale o una specie in uno stato di conservazione soddisfacente. Le ZPS, istituite dalla direttiva 79/409 "Uccelli", sono, invece, aree designate dagli Stati membri, funzionali alla conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico.
Nel territorio italiano, il numero delle amministrazioni che ospita dei SIC è di 4.145, pari al 51,2% del totale dei comuni del nostro Paese. In termini assoluti, la regione in cui si registrano più comuni con SIC è la Lombardia (459), mentre, in senso opposto, le realtà locali valdostane sono le meno numerose (38). Se si osservano i dati percentuali, però, il valore più elevato si registra nelle amministrazioni molisane, dove l'89,7% dei comuni della regione ospita un SIC. Percentuali superiori al 75% si registrano anche nelle amministrazioni liguri (82,1%) e umbre (76,1%). Al contrario, valori nettamente inferiori alla media nazionale si osservano nelle realtà locali delle Marche (38,9%), del Piemonte (34,8%) e della Lombardia, dove si registra il dato più basso (29,7%).
Per quanto riguarda i comuni ospitanti ZPS, sono, in valore assoluto, meno numerosi rispetto ai SIC, raggiungendo, a livello nazionale, la cifra di 2.614. Queste zone sono presenti in un'amministrazione su tre (32,3%), ma il campo di variazione percentuale tra le regioni è molto ampio: si passa dal 61,8% dei comuni lucani al 14,0% di quelli liguri.
In molti dei comuni ospitanti una ZPS è facile riscontrare la presenza di un SIC. Infatti, le due aree di particolare importanza per la salvaguardia della biodiversità, sono contemporaneamente presenti in 2.296 comuni italiani, il 28,4% del totale delle realtà locali del nostro Paese. Anche in questo caso le amministrazioni liguri sono le meno numerose (13,6%), mentre in più delle metà dei comuni della Basilicata (55,0%) sono presenti sia SIC che ZPS.

L'analisi della diffusione di queste aree, in relazione alla taglia demografica delle amministrazioni, mostra un rapporto direttamente proporzionale tra la percentuale di comuni ospitanti SIC e l'aumento della classe demografica di riferimento. L'unica eccezione si registra nei comuni con una popolazione compresa tra 20.000 e 59.999 abitanti, dove il valore scende leggermente rispetto alla classe precedente (da 55,5% a 54,7%) per poi tornare a crescere e raggiungere il suo apice nella classe con più di 250.000 abitanti, dove 11 delle 12 grandi città ospitano un SIC.
Anche nel caso delle ZPS si nota una tendenza generale per cui all'aumentare della taglia demografica cresce la percentuale di comuni con Zone di Protezione Speciale. Rispetto al caso precedente, però, si osserva che le amministrazioni più piccole (con meno di 2.000 abitanti) presentano un valore superiore (32,8%) rispetto alla classe demografica successiva (2.000 - 4.999 abitanti), dove si registra la diffusione minore, pari al 30,5%. Le percentuali tornano a crescere dalla classe seguente e, come per i SIC, raggiungono il valore massimo nelle 12 città con più di 250.000 abitanti: il 75,0% di esse ospita una ZPS.
La simultanea presenza delle due aree, in rapporto alla taglia demografica, rispecchia i dati appena illustrati e mostra un'evidente distinzione tra i comuni con meno di 60.000 abitanti, dove le percentuali non si discostano molto dalla media nazionale (28,4%), e le amministrazioni più grandi, dove i valori salgono al 51,1% per i comuni con una popolazione compresa tra 60.000 e 249.999 abitanti e al 75,0% per le realtà più grandi, con più di 250.000 abitanti.

L'analisi cartografica mostra una diffusione tendenzialmente omogenea dei comuni con SIC lungo l'intero territorio nazionale. Si notano, però, alcune zone in cui queste amministrazioni sono particolarmente concentrate: al nord, in Liguria; al centro, in Toscana e Umbria; al sud, nell'alta Campania e in aree isolate della Calabria. Situazione completamente diversa si osserva per i comuni con solo ZPS che appaiono diffusi in prossimità dell'arco alpino centro-occidentale, nelle aree settentrionali dell'Emilia-Romagna e in alcuni territori interni di Lazio, Umbria e Calabria.
La scarsa presenza di questi comuni è spiegata dal fatto che la gran parte delle amministrazioni che ospitano una ZPS hanno, all'interno del loro territorio, anche un SIC. Per questo motivo, le amministrazioni che presentano contemporaneamente le due aree sono diffuse su tutto il Paese, fatta eccezione per alcune realtà locali situate nell'entroterra piemontese, lombardo e veneto.

 

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