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La specializzazione economica dei comuni italiani - Scheda n. 12

  • 29 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Considerando l'incidenza delle imprese attive in un determinato settore economico in un dato comune rapportata al totale delle imprese attive nel comune stesso, si misura l'indice di specializzazione economica. Un comune può essere definito "specializzato" se tale rapporto risulta maggiore dello stesso rapporto calcolato a livello nazionale .
L'analisi è stata svolta relativamente ai tre settori economici: primario (o agricolo), secondario (o industriale) e terziario (i servizi). Le realtà comunali italiane, complessivamente, manifestano una vocazione imprenditoriale agricola: sono 4.753 le realtà in cui prevale tale specializzazione, il 58,7% del totale. Segue il settore industriale che prevale in 2.540 realtà locali e quello dei servizi in 799 comuni (rispettivamente il 31,4% e il 9,9% del totale).


Tra i territori locali con vocazione agricola prevalgono quelli lucani (90,8%), seguiti da quelli umbri (89,1%), sardi (87,5%) e molisani (83,8%). Percentuali elevate si osservano anche nelle realtà locali di molte altre regioni, in particolare in quelle centro-meridionali, dove la specializzazione nel settore primario è sempre superiore al valore medio nazionale: fanno eccezione i comuni della Toscana che, registrando un valore inferiore alla media, si distribuiscono quasi equamente tra il settore agricolo (47,7%) e quello industriale (42,9%). Solo i comuni lombardi manifestano, mediamente, una maggiore specializzazione nel settore secondario (64,9%). Infine, si riscontrano percentuali elevate nel settore dei servizi nei territori locali campani (22,7%), calabresi e valdostani (17,6%). Anche le realtà liguri, siciliane, laziali, friulane e pugliesi presentano nel settore terziario indici superiori al valore medio nazionale.

Nei piccoli comuni (fino a 5.000 abitanti) la specializzazione prevalente è quella agricola. Considerando solo i piccolissimi comuni (con meno di 2.000 residenti) emerge come poco meno di tre comuni su quattro abbiano la propria specializzazione economica proprio nel settore primario (2.584, il 73,4% del totale).
All'aumentare della classe di ampiezza demografica, la percentuale delle amministrazioni comunali specializzate nel settore agricolo decresce. Il rapporto tra taglia demografica e specializzazione economica nel settore terziario è, invece, direttamente proporzionale: se infatti solo il 4,4% delle realtà con meno di 2mila abitanti è specializzato in tale settore, la percentuale aumenta nelle classi dimensionali successive, fino a raggiungere il 66,3% nei comuni con popolazione compresa tra 60 e 250mila abitanti e addirittura il 100% nei 12 grandi comuni.
I comuni di taglia demografica media hanno, invece, una specializzazione industriale: particolarmente elevata è nei comuni con popolazione compresa tra 10mila e 20mila abitanti dove il 47,4% è specializzato nell'industria. Seguono le realtà locali di classe 5-10mila abitanti, tra le quali la specializzazione economica industriale è pari al 45,3%.
Emerge quindi la propensione alla terziarizzazione dell'economia dei grandi centri e una decentralizzazione delle attività industriali e agricole nelle realtà locali di medie-piccole dimensioni. I comuni di media dimensione sono oramai, infatti, i luoghi della produzione industriale, mentre le piccole realtà locali si confermano nella loro vocazione agricola.

Dal punto di vista cartografico emerge come la specializzazione nel settore industriale sia concentrata nei comuni delle regioni settentrionali e in alcune aree di quelle centrali (alta Toscana e lungo il confine tra Lazio ed Abruzzo). Tale specializzazione è, invece, quasi del tutto assente nei comuni delle regioni meridionali e delle isole, salvo qualche eccezione. Le aree industriali più estese si osservano nelle realtà locali della Valle d'Aosta, del Piemonte, della Lombardia (quasi totalmente), del Veneto e dell'area nord del Friuli-Venezia Giulia e nella parte centrale dell'Emilia - Romagna. Nei comuni dell'Italia centro-meridionale la specializzazione economica prevalente è, invece, quella del settore agricolo: fanno eccezione le province di Roma e Napoli, ed in alcune zone costiere dove spicca una propensione verso le attività imprenditoriali nel settore dei servizi.

 

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