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Debiti Pa, nuova bacchettata dell'Ue - Avvenire

  • 18 Dic, 2013
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Se il governo non interverrà debitamente, la Commissione Europea aprirà entro febbraio una procedura d'infrazione contro l'Italia per i tempi ancora troppo lunghi dei rimborsi dei debiti della pubblica amministrazione con le imprese. Lo ha detto senza mezzi termini il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, responsabile dell'Industria a Bruxelles. Si parla di una media italiana di 180 giorni per pagare le fatture (contro una media europea di 65 giorni), in violazione della direttiva sui ritardi dei pagamenti del 2011, che impone un tempo massimo per i rimborsi da parte di apparati pubblici pari a 30 giorni (60 in circostanze speciali). «Le cose non vanno come devono andare - ha detto Tajani riferendosi non solo all'Italia, ma anche ad altri Paesi - sul fronte del recepimento della direttiva». Per il Belpaese, «a un anno dall'entrata in vigore c'è un leggero miglioramento, ma siamo lontanissimi dal limite dei 30-60 giorni». La Spagna, che era tra gli Stati più "morosi", «ha registrato maggiori progressi». Peggio ancora, ha rincarato il commissario, «è gravissimo che in Italia ancora non si sappia quanto sia il debito della pubblica amministrazione con le imprese». Il punto è che «si tratta di evitare che le aziende muoiano per crediti non riscossi anziché per debiti». Secondo Bruxelles non si possono neppure addurre i problemi del debito pubblico italiano sul quale la Commissione ha acceso un faro: l'80% dei debiti pregressi della pubblica amministrazione con le imprese è già iscritto nel debito pubblico. Certo, rimane un 20% non ancora iscritto, che andrebbe a fare deficit, «il problema - ha detto ancora il vicepresidente - va però risolto non rinviando i rimborsi alle imprese, ma tagliando spese e sprechi».Capitolo a sé è la procedura di rimborsi di vecchi debiti pregressi dello Stato, incoraggiati dalla Commissione e decisi già dall'allora premier Mario Monti in primavera e poi confermato da Enrico Letta. La Commissione ha autorizzato l'Italia a far salire il deficit 2013 dal previsto 2,4% al 2,9% del Pil (in realtà si è poi arrivati al 3%) proprio per avere le risorse. Per il 2013 il governo ha stanziato 24,4 miliardi di euro quest'anno, dei quali, stando al Tesoro, sono stati ripagati finora 16,3 miliardi, pari all'89%. Rimborsi preziosi sui vecchi debiti ma che evidentemente non hanno ancora portato a un cambio di impostazione generale sui tempi dei rimborsi. Se il governo non interverrà in fretta, arriverà la procedura.

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