Ultimo aggiornamento 30.04.2025 - 18:13
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Presentato il dossier IFEL “Politiche UE e Sviluppo Rurale nel nuovo ciclo di programmazione - Il ruolo dei Comuni italiani fra opportunità e risorse finanziarie”

“E’ necessario alzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali migliorando l’accesso alle infrastrutture ed incentivare i servizi per le persone e le imprese”. E’ questo l’obiettivo individuato dal Direttore di IFEL Pierciro Galeone nell’ambito del convegno organizzato dalla fondazione “Sviluppo Rurale 2023-2027: quadro programmatico, risorse e ruolo dei Comuni italiani”.

IL DOSSIER E LE PRINCIPALI RIFLESSIONI

Durante il seminario è stato presentato il dossier IFEL “Politiche UE e Sviluppo Rurale nel nuovo ciclo di programmazione - Il ruolo dei Comuni italiani fra opportunità e risorse finanziarie” che offre il quadro programmatico e finanziario delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nel biennio di transizione 2021-2022 che per i prossimi quattro anni (2023-2027); con l’approfondimento del ruolo dei Comuni italiani nel nuovo Piano nazionale Strategico della PAC (PSP) 23-27 e rispetto ai principali interventi ad essi destinati nei c.d. Complementi regionali per lo Sviluppo Rurale (CSR) 23- 27.

“Il freno allo spopolamento dei territori – ha ricordato Galeone - ha bisogno di due leve: il rafforzamento del tessuto sociale e il sostegno all’imprenditorialità. L’economia rurale, con il suo intreccio di agricoltura, forestazione ma anche alimentazione e turismo, ha bisogno anche di un’azione coerente delle amministrazioni comunali. Soprattutto se miriamo ad uno sviluppo sostenibile: economico, sociale e ambientale”.

Il Rapporto è stato realizzato al Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche Europee della Fondazione con il supporto di Enrico D’Angellillo, ricercatore ISRI. Tutti i partecipanti alla tavola rotonda, coordinata da Simona Elmo, in forza al Dipartimento, hanno concordato sull’importanza del contributo del FEARS alle strategie territoriali dei Comuni rurali. Contributo non solo in termini finanziari ma anche di metodo.

Dal CREA, struttura tecnica delle Rete Rurale Nazionale, è arrivato una riflessione sulle caratteristiche che dovranno avere le future co-progettazioni basate sul concetto di smart village (Raffaella di Napoli) nonché una forte sottolineatura sul carattere “consapevole” dei processi partecipativi a livello locale (Emilia Reda), mentre Marina Lauri, Presidente del GAL Montagna Appennino in Toscana, ha illustrato le iniziative innovative già sperimentate sul territorio, come i Progetti di rigenerazione di collettività.

La dimensione della partecipazione nei processi di sviluppo rurale è stato il leitmotif anche dell’intervento di Guido Milazzo, fondatore dell’iniziativa Forest sharing, partner economico-sociale, attiva sul tema della valorizzazione forestale. Infine il Sindaco di Contursi Terme, Antonio Briscione, si è soffermato sulla necessità di lavorare sempre su reti lunghe e dense di collaborazione locale quale fattore di successo dei progetti, portando ad esempio le tante iniziative generate dall’intuizione delle Terre dei Parchi, in Campania e Dina Porazzini di ANCI Sardegna si è soffermata sull’utilità di offrire servizi di supporto ai Comuni (in Sardegna sono attivi Sportelli territoriali, gestiti in collaborazione con la Regione) per migliorare la qualità e l’efficienza degli interventi.

Tutti temi richiamati nelle conclusioni di Francesco Monaco, responsabile del Dipartimento IFEL, che ha fissato nella capacità di attuazione la chiave di volta per conseguire realmente gli obiettivi delle transizioni gemelle (digitale e ambientale), del riequilibrio territoriale e della coesione sociale, posti a base di tutti gli investimenti indirizzati alle aree rurali e interne non solo dal FEARS, ma anche dal PNRR e dal nuovo ciclo di programmazione della politica di coesione.

I TEMI 

Tra gli aspetti più importanti che emergono dal dossier, si evidenzia che il valore del PSP Italia periodo 2023-2027, il nuovo strumento di governance della nuova PAC post 2020, ammonta a quasi 37 Mld€, di cui circa il 43% sono a disposizione dello Sviluppo rurale. A queste si sommano le risorse aggiuntive assegnate nel c.d. “biennio di transizione 2021 e 2022” ai Programmi di Sviluppo Rurale in vigore, risorse che per l’Italia ammontano a circa 3.921 Mln€ (provenienti dal Quadro finanziario pluriennale UE, dal pacchetto NGEU e da trasferimenti dal I pilastro “Pagamenti diretti” al II pilastro “Sviluppo Rurale” della PAC).

Oltre che come beneficiari diretti degli investimenti co-finanziati, le politiche di Sviluppo Rurale vedono il coinvolgimento dei Comuni anche come parte pubblica di organismi partenariali preposti all’attuazione di progetti di sviluppo locale di tipo partecipativo i c.d. GAL dell’approccio LEADER.

Per il periodo 2023-2027, le risorse destinate alle Strategie di sviluppo locale dell’approccio Leader risultano aumentate rispetto al ciclo precedente, con un incremento di circa 17,5 Mln€ della dotazione media annua e ammontando complessivamente a circa 900 Mln€, pari ad oltre il 5% delle risorse destinate allo Sviluppo rurale ed a quasi il 7% della spesa pubblica a disposizione della programmazione regionale.

Nell’ambito del PSP 2023-2027, gli interventi che vedono come potenziali beneficiari/destinatari i Comuni si concentrano prevalentemente sull’Obiettivo Specifico dedicato ad “innalzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali attraverso il miglioramento dei processi di inclusione sociale, della qualità e dell'accessibilità delle infrastrutture e dei servizi, anche digitali, alla popolazione ed alle imprese, in modo da porre un freno allo spopolamento e sostenere l'imprenditorialità, anche rafforzando il tessuto sociale”.

A questo obiettivo sono destinati oltre 1,7 Mld€, pari a circa l’11% della spesa pubblica per lo Sviluppo rurale (FEASR + cofinanziamento nazionale) e ad oltre il 13% della spesa pubblica prevista dalla programmazione regionale dei CSR, in aumento rispetto alla disponibilità media annua della analoga “Priorità 6” del ciclo di programmazione 2014-2020 (comprese le risorse del biennio di transizione 2021-2022).

Considerato l’approccio LEADER e gli interventi diretti ai Comuni nell’ambito dell’obiettivo specifico 8, gli interventi dello Sviluppo rurale di potenziale interesse per i Comuni, da una prima disamina risultano 13, per un totale di spesa stimata pari a 2,3 Mld€, quasi il 15% delle risorse programmate per lo Sviluppo rurale nel Piano nazionale Strategico PAC  2023-2027.

Segnaliamo che il prossimo 5 aprile si terrà a Roma, presso il Dipartimento della funzione Pubblica – Sala Giannini Corso Vittorio Emanuele n. 116, il seminario "Nudging organizzativo per migliorare la performance della PA", dedicato al tema dell'utilizzo di comportamenti gentili e delle conoscenze provenienti dalle scienze cognitive e comportamentali per migliorare il benessere e la performance lavorativa dei dipendenti delle PA

L'evento, organizzato da Formez PA, fa parte del progetto “Partecipazione di cittadini ed utenti al processo di misurazione della performance organizzativa e valorizzazione della performance individuale come strumento di gestione delle risorse umane” (Convenzione tra il Dipartimento della Funzione Pubblica e il Formez PA del 27 dicembre 2019).

Il seminario è riservato ai direttori e funzionari apicali del personale dei Ministeri e delle PA Centrali, delle Regioni, Enti locali e Comuni.

Ulteriori informazioni sul programma e sulle modalità di iscrizione/partecipazione sono disponibili a questo link.

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Si rende noto che sono aperti i termini per presentare domanda di iscrizione all'Albo persone fisiche IFEL.
La richiesta di iscrizione dovrà essere presentata a mezzo compilazione dell’apposito format presente sul portale https://albo.fondazioneifel.it/

In allegato il testo integrale dell’Avviso e l’informativa privacy. 

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Si terrà oggi 28 marzo il Convegno “La Pubblicità Esterna amica delle città - Cultura e innovazione per le Smart Cities”, organizzato dalla Fondazione Ottimisti&Razionali in partnership con le Associazioni Nazionali della Pubblicità Esterna, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati, dalle ore 11:30 alle 13:00

Obiettivo dell’incontro è raccontare lo stato dell'arte sulle innovazioni tecnologiche del settore della pubblicità esterna, affinché si possa comprendere - a pieno - quanto questo comparto sia un’utile opportunità di contatto, di informazione e comunicazione con i cittadini. 

Strade, stazioni e aeroporti, mezzi pubblici e grandi vie di comunicazione, infatti, sono i luoghi che disegnano i paesaggi della quotidianità e diventano testimoni della fluida evoluzione della società. Questi panorami sono arricchiti, colorati e tutelati anche grazie all'impiantistica pubblicitaria, un settore di primaria importanza per le nostre città, sia sul piano economico che su quello sociale. Le piccole, medie e grandi imprese della Pubblicità Esterna, diffuse in maniera capillare nelle nostre città, contribuiscono al benessere dei territori in una molteplicità di modi. Gli impianti digitali poi possono oggi integrarsi ed interagire con i beni del patrimonio artistico-culturale, diventando elementi di divulgazione, conoscenza e promozione territoriale. Sono utili alleati delle amministrazioni nella diffusione di messaggi istituzionali alla cittadinanza, e nella promozione di pratiche sostenibili, che vanno dai consumi energetici alla mobilità leggera. 

PROGRAMMA

Intervengono

Teresa ARMATO, Assessore Turismo e Attività Produttive del Comune di Napoli
Pierciro GALEONE, Direttore Fondazione IFEL 
Federico MOLLICONE, Presidente Commissione cultura, scienza e istruzione
Felice MORISCO, Dirigente Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
Annarita PATRIARCA, Deputato e Segretario d’Aula
Edoardo RIXI, Viceministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili
Antonio Leo TARASCO, Capo Ufficio Legislativo del Ministero della cultura

Modera
Claudio VELARDI, Presidente Fondazione Ottimisti&Razionali

 

“Better knowing our territory’s limits, needs, resources and capacities”: con l’invito a migliorare la conoscenza di limiti, bisogni, risorse e capacità del nostro territorio si sono chiusi i lavori del meeting: Local Authorities Making Farmland Work for the Public Good, organizzato lo scorso 23 marzo dal network europeo “Access to Land” del Progetto Horizon 2020 “Ruralization” e che ha visto la partecipazione di IFEL con l’esperienza della Banca delle terre comunali.

I TEMI E GLI SPUNTI DI RIFLESSIONE

Le conclusioni sono state affidate alla Direzione Generale Agricoltura e alla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea che hanno sollecitato le Autorità Locali a sostenere da protagoniste il raggiungimento degli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici e transizione verde tracciati dallo European Green Deal.

Le Strategie europee su Cambiamenti climatici, Cibo, Suolo e Biodiversità richiedono un approccio territoriale e il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici e per la transizione green ha bisogno di Autorità locali sempre più “ingaggianti” nei confronti dei Governi nazionali, poiché la conoscenza è detenuta a livello locale. Si pensi ai focus su qualità dell’aria e dell’acqua, inquinamento dei suoli, economia circolare e servizi ecosistemici, ma anche ai criteri di sostenibilità che le Autorità locali possono integrare negli appalti pubblici. Temi che non riguardano solo i suoli a vocazione agricola, ma tutti i tipi di suolo, sottolinea la DG Ambiente.

La conoscenza è ciò che consente al livello locale di sostenere innovazione, cambiamento e transizione, comprese le Città che a pieno titolo entrano nel dibattito sul miglioramento dei processi di valorizzazione delle terre pubbliche per frenare il depauperamento dei suoli, migliorare l’accesso alla terra, promuovere nuove politiche del cibo.

Per dare gambe alle Strategie, affermano le due rappresentanti delle Direzioni Generali della CE, non abbiamo ancora sufficiente conoscenza sui suoli e sui criteri di sostenibilità, per es. occorre completare la mappatura dei suoli inquinati e migliorare l’analisi costi benefici alla base dell’identificazione dei criteri di sostenibilità; occorre assumere definizioni comuni di sostenibilità e garantire coerenza nelle politiche degli Stati membri.

Lo stato dei suoli sta degradando sempre di più in tutta Europa, per questo sarà adottata nel corso dell’anno una nuova Direttiva comunitaria e si sta lavorando a una Legge europea sull’uso del suolo.

Un quadro che richiede assunzione di nuove responsabilità anche da parte delle Autorità locali e in generale dei proprietari di terre pubbliche, perché ridisegnino le loro politiche. Occorre, che le Autorità Locali europee facciano pressioni sui rispettivi Governi centrali, candidandosi come protagoniste delle politiche per l’innovazione e le transizioni green. Una delle raccomandazioni della Commissione agli Stati membri è infatti la costituzione di “Consigli del Cibo” anche a livello nazionale, per l’integrazione di tutti gli obiettivi: miglioramento dell’accesso alla terra, formazione, accesso al cibo salutare e sostenibile. Bisogna passare da un approccio settoriale all’agricoltura (“focus only on farming”) a un approccio sull’intera filiera agro-alimentare che riguardi tutto il “Food System” pubblico, i cui attori hanno un ruolo centrale come dimostrato dall’esplosione della crisi sanitaria, ricorda la DG Agricoltura.

LA BANCA DELLE TERRE COMUNALI 

Il meeting ha visto la partecipazione di IFEL, su invito del Centro Studi di Sviluppo Rurale dell’Università della Calabria partner italiano del Progetto Ruralization, per la condivisione del programma “Banca delle terre comunali”, già progetto SIBaTer.

La Banca delle terre comunali ha suscitato grande interesse per l’innovazione e l’efficacia del metodo utilizzato e per la vasta rete di Partenariato economico-sociale ingaggiato nei processi di recupero e valorizzazione sostenibile delle terre pubbliche, condividendo con le altre esperienze presenti ai tavoli l’utilizzo “sociale” delle terre pubbliche e i criteri di sostenibilità ed accessibilità alle stesse.

Comune denominatore dei programmi e degli interventi rappresentati ai tavoli di lavoro, infatti, la domanda “Come potenziare l’uso strategico delle terre pubbliche?”, insieme ad altri fattori condivisi: la centralità della mappatura e della conoscenza per comprendere gli ostacoli all’accesso alle terre e individuare le strategie per superarli; il bisogno di sviluppare una visione delle terre pubbliche che produca benefici per tutti gli stakehoders, identificando il “valore sociale” della terra prima ancora del valore economico; l’esigenza di individuare i criteri per coinvolgere gli agricoltori in progetti di agricoltura sostenibile.

Oltre all'Italia con Banca delle terre, presenti al meeting molte Città europee -Bruxelles, Copenaghen, Berlino, Lione, Grenoble, Gand, Charleroi-, come anche regioni, land e contee, agenzie pubbliche organizzate in associazioni fondiarie e grandi cooperative di agricoltori, stakeholders europei operanti nel sociale. Tutti stanno avviando o hanno avviato programmi per la ricognizione delle terre (pubbliche e private) da mettere a sistema per realizzare politiche locali di protezione dei suoli e per combattere il loro depauperamento, il degrado ambientale e la povertà alimentare, attraverso attività agricole che sostengano la filiera agroalimentare corta, l’accesso al cibo salutare per tutti i cittadini, l’economia circolare e i servizi ecosistemici.

Una nuova sfida che vede un ruolo centrale delle Autorità locali fortemente sottolineato dalla DG Agricoltura e dalla DG Ambiente della Commissione europea, che riconoscono nelle terre pubbliche “un incredibile veicolo di cambiamento e innovazione”.

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