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Pubblichiamo il testo integrale del documento presentato in audizione il 12 novembre 2018, presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e…
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“Ai Comuni manca circa un miliardo, senza il quale molti enti avranno difficoltà a chiudere i bilanci. Chiediamo al Parlamento e al Governo di intervenire per non penalizzare ulteriormente un comparto che in dieci anni ha dato per il risanamento dei conti pubblici circa 14 miliardi di euro”. Così il sindaco di Senigallia e coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi, che oggi ha rappresentato Anci ascoltata in audizione dalle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in merito alla manovra.

“Nel dettaglio - ha spiegato Mangialardi - parliamo dei 300 milioni compensativi del passaggio da Imu a Tasi, risorse che dal 2014 non sono più acquisibili da circa 1800 Comuni. Sono risorse queste che concorrono alla formazione degli equilibri correnti e sono quindi da ripristinare senza indugio”. C’è poi la partita dell’abolizione del taglio ex dl 66 del 2014 “la cui non applicazione - ha ricordato il sindaco di Senigallia - scade nel 2018 e se non sanata significherebbe per i Comuni 560 milioni di euro in meno”.

Questo per quanto riguarda la parte corrente mentre per la parte degli investimenti, riguardante in particolare modo i piccoli Comuni, Mangialardi ha chiesto di aumentare “le risorse con ulteriori 250 milioni” e “altri 150 milioni per le Città metropolitane”. Nel corso dell’audizione è stato consegnato ai commissari un documento dettagliato in cui si chiedono risposte anche su altre questioni come lo sblocco degli avanzi e del debito, la riforma della contabilità e gli interventi in favore delle Città metropolitane (leggi le proposte di emendamenti presentati da Anci, a cui ifel ha collaborato per la parte finanziaria).

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“E’ necessario che, nel confronto con il Governo ed il Parlamento sulla legge di Bilancio, ci sia la risoluzione di alcune questioni centrali per le amministrazione comunali: all’appello manca circa un miliardo, senza cui molti enti avranno difficoltà a chiudere i bilanci. Il nostro auspicio è che non si finisca ancora una volta per penalizzare un comparto che ha già contribuito in questi anni al risanamento dei conti pubblici per circa 14 miliardi”. Così il Presidente della Commissione finanza locale Anci Mauro Guerra riassume i lavori dell’organismo associativo riunitosi a Roma per discutere proprio delle proposte associative per la manovra in via di approvazione. (vedi la notizia sull’audizione  e le proposte di emendamenti presentati da Anci - a cui IFEL ha collaborato per la parte finanziaria - alla Camera del 12 novembre).

“Come Anci abbiamo posto alcune questioni fondamentali che riguardano il sostegno alla parte degli investimenti per i Comuni: è importante – spiega Guerra – che ci si liberi dai vincoli del patto di stabilità, con la possibilità di usare gli avanzi di bilancio e dell’indebitamento nei limiti di legge, ma abbiamo bisogno di qualcosa in più".

Secondo l’esponente Anci è inoltre fondamentale che “una parte significativa del fondo previsto nella legge di bilancio sia destinata direttamente agli enti locali, anche attraverso la mediazione delle Regioni. Il percorso migliore, secondo l'Anci, è l'aumento della dotazione del fondo già istituito con la legge di bilancio 2018, il comma 853, che permette la rapida erogazione di fondi già con la graduiatoria 2019, in corso di pubblicazione.”.

Accanto a questo “è necessario che lo Stato torni a fare la propria parte nella perequazione e nell’alimentazione del fondo di solidarietà comunale”. Il tutto passa principalmente dal “venir meno del taglio ex dl 66 del 2014 che scade nel 2018 e, se non sanata, significherebbe per i Comuni 560 milioni di euro in meno”.

Altra partita aperta e delicata per il comparto è quella del ripristino immediato dei 300 milioni compensativi del passaggio da Imu a Tasi. Si tratta “di risorse che – sottolinea il presidente della Commissione Anci - dal 2014 non sono più acquisibili da circa 1800 Comuni e la cui presenza concorre in modo significativo alla formazione degli equilibri correnti”.

Tornando, infine, alla parte degli investimenti, Guerra ribadisce la necessità che la legge di Bilancio “aumenti le risorse messe a disposizione con ulteriori 250 milioni ed altri 150 milioni da destinare alle Città metropolitane”.

Più in generale “i Comuni hanno bisogno di norme di semplificazione nella gestione contabile, a cominciare dall'abolizione della contabilità economico patrimoniale e del consolidato per i piccoli comuni e di maggiori margini per l'assunzione di personale. Servono poi procedure semplificate sugli appalti, per facilitare gli investimenti, ma anche – conclude Guerra – una attenzione alle possibilità di spesa corrente dei Comuni così da garantire i servizi indispensabili ai nostri cittadini”.

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