Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51
Slide relative al webinar del 27 novembre 2018 - Tool kit per la partecipazione - Relatore: Chiara Luisa Pignaris
Registrazione video relativa al webinar del 27 novembre 2018 - Tool kit per la partecipazione - Relatore: Chiara Luisa Pignaris

Più di 1.000 società pubbliche locali in meno in tre anni.

Secondo lo studio IFEL (elaborazione dati su fonte CERVED PA 2018 e piani di razionalizzazione dei Comuni Capoluogo di Provincia) che sarà diffuso nei prossimi giorni, le società partecipate dai Comuni si sono ridotte dalle 5.374 del 2015 alle 4.313 del 2018. Un calo pari al 20% determinato dal saldo tra la chiusura (o la dismissione della totalità delle partecipazioni pubbliche) di ben 1.654 società e dalla registrazione di 595 nuove società. Quest’ultimo dato sembrerebbe, peraltro, il frutto di processi di fusione, in attuazione dei piani di razionalizzazione, di adeguamento alla obbligatoria gestione in forma associata (c.d. ambiti o bacini) dei servizi in rete.

Oltre alle società partecipate dai Comuni, diminuiscono anche le partecipazioni pubbliche locali (ogni società, infatti, può essere partecipata da più Comuni, il che spiega il numero di partecipazioni ben superiore a quello delle società).

Il calo delle partecipazioni è pari al 27,7% rispetto al 2015: le partecipazioni erano pari a 127.262 mentre nel 2018 le partecipazioni sono pari a 91.966.

Entrando nel dettaglio delle 4.313 società pubbliche locali presenti nel 2018 (ed assumendo a riferimento i codici Ateco primari), il 67,5% di queste eroga servizi pubblici (SIG e SIEG), il 22% attività strumentali (ad esempio i servizi di informatica, le attività scientifiche e professionali, le attività amministrative e di supporto), l’8,6% opera in “altri settori” (ad esempio il settore industriale, le attività di commercio e magazzinaggio, i servizi postali, i noleggi, il settore culturale etc).

Circa il 90% delle società partecipate dai comuni produce, dunque, servizi di interesse generale (economico e non), ovvero servizi strumentali (autoproduzione). Le società pubbliche locali si concentrano nel nord del Paese (58,4%) dove del resto sono più numerosi anche i Comuni (56% del totale). Interessante è la presenza a Nord di partecipazioni indirette, segno di una struttura più complessa e specializzata.

Raffrontando questo dato alle 1.654 società “estinte”, il gruppo “altri settori” vede la diminuzione più elevata, sintomo che ad essere abbandonate sono in primo luogo le società più lontane dalle finalità istituzionali (il “core business”) degli enti locali soci. Inoltre, sempre in relazione alle società “estinte”, in ben 802 casi la totalità della partecipazione cumulata anche di più comuni non raggiungeva il 3,5% dell’intero capitale (c.d. “partecipazioni pulviscolari”).

Il 90% delle società “estinte” (1.357 su 1.654) non risponde ai criteri di “conservazione” previsti dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (d.lgs. 175/2016).

IFEL ha inoltre analizzato la situazione economico-patrimoniale delle 2.732 società di cui è disponibile il bilancio di esercizio 2016 (il 63% su 4.313); ebbene, il 75% di queste (2.053 su 2.732) registra un risultato di esercizio in utile, per un risultato “consolidato” di oltre 2,5 miliardi di euro, a fronte di 1,1 miliardi di euro di perdite del restante 25% (con un saldo positivo di 1,4 miliardi di euro).

Le società partecipate dai comuni operanti nei servizi a rete (gas, acqua, energia e rifiuti), escluso il trasporto pubblico locale (TPL), sono complessivamente in utile (1,275 miliardi di euro). Anche il TPL, al netto delle quattro principali aree metropolitane (Napoli, Roma, Torino e Milano), presenta un risultato di esercizio complessivamente positivo. Per le società di trasporto delle quattro città maggiori, invece, dai dati disponibili dei bilanci 2016, solo ATM a Milano ha registrato un risultato d’esercizio positivo, a fronte delle perdite registrate da GTT Torino, ATAC Roma e ANM di Napoli.

Lo studio infine analizza i dati presenti nei piani di ricognizione straordinaria adottati dai 111 comuni capoluogo di provincia o città metropolitana, ai sensi dell’articolo 24 del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.

Si tratta di 1.576 partecipazioni comunali, a cui corrispondono 1.482 società partecipate (nel caso dei comuni capoluogo/città metropolitane, dunque, il rapporto partecipazioni/società partecipate è pari quasi a 1). Per oltre un terzo di tali partecipazioni (568, pari al 36%) sono previste azioni di razionalizzazione, che, nella larghissima maggioranza, consistono in operazioni di cessione delle partecipazioni o liquidazione delle società.

Pubblicato in: Ifel Informa

Chiusa la VII Conferenza Annuale di IFEL.

Amministratori locali, esperti del settore, parlamentari e tecnici della Fondazione si sono ritrovati a fare il punto sulla Legge di bilancio 2019 attualmente in discussione alla Camera dei Deputati nel merito dei punti riguardanti la finanza locale e sull’andamento degli investimenti pubblici per il rilancio dell’economia.

“I Comuni hanno pagato un prezzo veramente molto alto, si potrebbe dire spropositato, sull’altare della crisi economica – dichiara Guido Castelli, Presidente IFEL e delegato dell’Anci alla Finanza locale a margine dell’evento IFEL – Lo stato centrale ha chiesto saccrifici importanti che si sono manifestati in tagli ma anche e soprattuto in riforme che hanno imposto un rigore senza precedenti alla tenuta dei nostri bilanci. Da questo punto di vista ci rendiamo conto che questa cura ha prodotto degli effetti anche collaterali anche piuttosto ivasivi per i Comuni tanto è vero che da due, tre anni, sono tornati i fondi per gli investimenti ma a causa dell’invecchiamento delle nostre strutture, a causa anche della complessità del codice degli appalti vediamo però che la spesa in conto capitale ancora non riparte. Non è un limite dei Comuni ma è molto difficle che la macchina amministrativa ferma in garage per molti anni posso subito tornare a far sentire il proprio rumore”.

“Questa legge di bilancio - ha tenuto a precisare il Sindaco di Ascoli - contiene già in parte segnali incoraggiamenti ma come sindaci chiediamo che sia possibile una pacificazione tra stato centrale e le zone periferiche dello Stato di cui la nazione ha bisogno ma che deve essere messa in condizione di poter operare, pacificazione che deve tener conto che non tutti i comuni sono uguali. Lo Stato npon può non tenerne conto portando avanti delle riforme nel rispetto delle autonomie come ricorda l’art. 5 della nostra Costituzione Italiana”.

Dutante i lavori in Conferenza, infatti, la relazione di Andrea Ferri, Responsabile del Dipartimento di Finanza Locale Anci-Ifel ha messo in luce gli aspetti ancora controversi della manovra di bilancio. “I comuni - ha precisato nella sua relazione introduttiva - rischiano riduzioni di risorse per 1.300 milioni di euro, una dimensione importante, da trattare con strumenti appropriati, di natura normativa (820 mln di euro tra FCDE, maggiorazione Tasi e maggiorazione e imposta di pubblicità) ma anche economica (480 mln di euro tra Fondo IMU-Tasi e maggiori spese per il personale). Il recupero anche parziale e progessivo del taglio ex dl 66/2014 (563 mln di euro) può costituire un supporto decisivo, anche per migliorare la perequazione oggi solo orizzontale”.

“Dopo una lunga stagione di vincoli finanziari più o meno stringenti, ma comunque distorsivi, a partire dal 2019 per gli enti locali il vincolo di finanza pubblica coincide finalmente con il rispetto dei principi ordinari della gestione del bilancio” . Ferri ha proseguito ricordando che nel 2016 è stato superato il Patto di stabilità interno che imponeva avanzi annuali per il singolo ente, mentre solo con il 2019 viene abbandonato un regime di vincoli in vigore da vent’anni e si consente l’utilizzo sia degli avanzi effettivamente disponibili sia del debito nei soli limiti stabiliti dal TUEL”.

“Lo sblocco degli avanzi per il futuro - ha concluso Ferri – poi, garantirà un giusto vantaggio per l’ente anche sul versante della parte corrente: ad esempio sarà ora possibile impegnare gli avanzi correnti derivanti da contributi (in primis regionali) oltre che per altre spese correnti a carattere non permanente nei limiti dell’art. 187 del TUEL”.

“Il tema di questa Conferenza in definitiva è questo: i Comuni riusciranno a lasciarsi alle spalle gli anni della crisi finanziaria e delle politiche di consolidamento fiscale?” – E’ quello che si chiede Pierciro Galeone, Direttore di IFEL – “E’ questa la prospettiva dalla quale valutare la Legge di Bilancio 2019 – dichiara Galeone - Non mancano elementi positivi come il definitivo abbandono di ogni vincolo oltre la regola dell’equilibrio di bilancio. Il periodo dei vincoli da Patto di stabilità e delle relative sanzioni è lasciato alle spalle”.

“Tuttavia le politiche di consolidamento fiscale - ha prseguito il Direttore della Fondazione - hanno lasciato in circolo “tossine” che il sistema dei Comuni non riesce ancora a smaltire e che hanno danneggiato la stessa struttura portante della finanza locale. A partire dai pilastri costituzionali dell’ ”autonomia” e della “perequazione”. Il tema degli investimenti e della loro difficile ripartenza mostra bene come dopo anni di convergenza “restrittiva” di tutte le principali politiche pubbliche (finanziarie, contabili, sugli aquisti e gli appalti, sul personale, ecc.) le amministrazioni sono inbolite strutturalmente”.

“E’ necessario – ha concluso Galeone - aprire un nuovo ciclo degli investimenti adeguto ai bisogni del Paese che ha bisogno ora del convergere di azioni pubbliche che assicurino trasferimenti statali per gli investimenti certi negli importi e le modalità di accesso, semplifichino le procedure di affidamento e realizzazione, mettano in campo azioni di supporto tecnco alle amministrazioni comunali attualmente impoverite di personale dopo anni di blocco del turn over”.


I MATERIALI DELLA CONFERENZA

SESSIONE I – Stabilità ed equità per l’autonomia comunale
Andrea Ferri - Quello che c'è e quello che manca nella Legge di Bilancio
Giancarlo Verde - Scarica l'intervento

SESSIONE II – Liberare gli investimenti comunali
Walter Tortorella - Gli investimenti comunali tra potenzialità e vincoli
Francesco Monaco - La riforma della Politica di Coesione e le condizioni per una sua più efficace attuazione
Marco Nicolai - Le opportunità e i rischi del partenariato pubblico privato

I VIDEO DELLA CONFERENZA

Pubblicato in: Ifel Informa
V, 30 Novembre 2018 11:34

Slide - Le spese di rappresentanza

Slide relative al webinar di 29 novembre 2018 - Le spese di rappresentanza - Relatore: Maria Cristina Panconi / Andrea…
Pubblicato in: Contabilità e bilancio

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