Ultimo aggiornamento 09.05.2025 - 12:59
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Il presente documento rientra tra gli allegati del Vademecum DNSH di IFEL, ovvero una raccolta di diversi quaderni operativi e due allegati pensata per supportare i Comuni, in particolare RUP e progettisti, nella corretta applicazione del principio DNSH nei progetti PNRR.

Ciascun Quaderno operativo riprende le Schede tecniche contenute nella Guida Operativa per il rispetto del principio DNSH approvata dalla Ragioneria Generale dello Stato attraverso la Circolare n.33/2022, aggregandole per ambiti tematici simili. Per ciascuna scheda si individua l’ambito di applicazione, i rapporti con i Criteri Ambientali Minimi (CAM), i diversi vincoli da rispettare, le indicazioni e i suggerimenti da inserire nei bandi di affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori.

L'allegato n.2, dal titolo "Indicazioni di supporto per l’analisi del rischio climatico e le soluzioni di adattamento dei progetti PNRR", fornisce soluzioni pratiche ed operative che possano essere adottate da progettisti, RUP e operatori economici coinvolti nella realizzazione dei progetti da realizzare.

Il documento è diviso in tre capitoli. Nel primo viene preso in esame il contenuto della Comunicazione della Commissione europea 2021/C 373/01, dal titolo “Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027”, indicata nella Guida operativa del MEF come riferimento per lo sviluppo di analisi del rischio del cambiamento climatico e per la valutazione della vulnerabilità per i progetti infrastrutturali (come opere pubbliche o edifici e infrastrutture verdi e blu, definite dalla Comunicazione COM/2013/249).

Il secondo contiene un facsimile di relazione tecnica da allegare al progetto per la verifica del DNSH "Adattamento ai cambiamenti climatici", all’interno della quale si declinano operativamente le indicazioni contenute proprio nella COM 2021/C 373/01. Il facsimile è quindi un'applicazione pratica della metodologia proposta in quella Comunicazione, che per essere applicata necessità di dati puntuali e previsionali rispetto ai cambiamenti climatici.

Nel terzo è presente un focus dedicato alle fonti informative da poter utilizzare per realizzare le analisi di cui ai capitoli precedenti. In particolare, le fonti sono divise in due categorie: quelle relative ai dati internazionali e nazionali e quelle invece relative ai dati regionali, aggiornati al mese di novembre 2023. Lo scopo di questo catalogo è dare dei riferimenti a partire dai quali sviluppare analisi puntuali, mettendone in evidenza i risultati.

Aggiornamento giugno 2024: è stata pubblicata una versione word editabile del Facsimile di relazione tecnica da allegare al progetto per la verifica del vincolo DNSH “adattamento ai cambiamenti climatici” – FASE 1 (screening).

Dopo la tappa di Rocca San Giovanni in Abruzzo, continuano i Laboratori del Progetto Piccoli di ANCI: il 15 aprile dalle ore 10 alle 18 l'appuntamento è a Pompei presso Habita 79 Pompeii MGallery, in Via Roma, 10. I Sindaci ed esperti del territorio si confronteranno per mettere a sistema le iniziative realizzate nell’ambito del progetto per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni. L’appuntamento sarà riservato ai piccoli Comuni di Campania, Calabria e Sicilia

Apriranno i lavori, nella sessione della mattina intitolata "Rafforzare i Comuni per far crescere i territori", Lara Panfili, Project Manager Progetto PICCOLI - ANCI, Walter Tortorella, Responsabile Dipartimento Economia Locale e Formazione di IFEL e Francesco Minichillo, Task Manager Progetto PICCOLI - ANCI; nel pomeriggio, nella sessione "Quale futuro per i Piccoli Comuni" spazio agli interventi, tra gli altri, di Veronica Nicotra e al dibattito tra i Sindaci presenti con i dirigenti e funzionari ANCI e con le ANCI Regionali. Interverrà anche il Vice Segretario Generale di ANCI, Stefania Dota. Le conclusioni saranno affidate al presidente di ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro
Leggi il programma integrale qui.

PICCOLI è un Progetto promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito del Programma Operativo Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ed attuato da ANCI quale Centro di competenza nazionale.

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Il Direttore di IFEL partecipa ai lavori del “Laboratorio Piccoli comuni” a Rocca San Giovanni

Il Direttore di IFEL Pierciro Galeone è intervenuto al "Laboratorio Piccoli Comuni", evento di confronto tra i Comuni del Progetto P.I.C.C.O.L.I., promosso dal Dipartimento della Funzione pubblica nell’ambito del Programma operativo complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ed attuato da ANCI quale centro di competenza nazionale per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni.

L’occasione, riservata ai piccoli Comuni di Abruzzo, Basilicata, Puglia e Molise, è stata messa in campo per condividere le azioni e gli obiettivi raggiunti e il Direttore ha portato il contributo della Fondazione al progetto. (Leggi qui la scheda della Fondazione sui Piccoli Comuni e l'articolo di approfondimento). 

“A parole siamo tutti d’accordo: i piccoli comuni, quelli sotto i 5000 abitanti, sono un fattore decisivo per l’equilibrio urbano e un presidio per la difesa degli ecosistemi" ha raccontato Galeone nel suo intervento su Italia oggi. "Sono il 70% dei comuni italiani e curano la maggior parte del territorio nazionale. Ma sono presidi fragili" ha ammonito. "Gli italiani che li abitano, un sesto della popolazione, hanno redditi più bassi: 23,400 euro imponibile pro-capite annuo contro i 27.000 dei comuni più grandi. Sono comunità a rischio demografico: la differenza tra nascite e decessi ogni 1.000 abitanti, è - 7,68  nei piccoli e -5,02 negli altri. I 5.521 piccoli comuni hanno nella loro maggioranza bilanci angusti che rispecchiamo le più modeste basi imponibili e le maggiori spese legate anche alla distanza dai molti servizi essenziali. Hanno perso un quarto del personale dal 2007" aggiung  "e hanno difficoltà a rimpiazzarlo lasciando così scoperte intere funzioni amministrative. Se la di là della retorica, davvero vogliamo difendere un patrimonio nazionale ed evitare l’abbandono dei territori il sistema va riequilibrato ed in modo strutturale."

E aggiunge: "Un esempio per tutti: il sistema perequativo, finalizzato a garantire anche ai comuni con minore capacità fiscale l’esercizio delle funzioni fondamentali. Oggi l’attuazione dell’art. 119 Costituzione terzo comma non è assicurato dalla Stato ma dai trasferimenti interni al comparto comunale. 4000 comuni trasferiscono parte della loro IMU a 2500 comuni. Con le spese che crescono per l’inflazione e la rigidità delle entrate significa sottrarre risorse da Comuni che già faticano a far tornare i conti. Si tratta in maggioranza di piccoli comuni.   Non si può gestire la perequazione rinchiudendo i comuni in una sorta di recinto che li separa dal sistema pubblico nazionale. Non ci sono stati recinti quando negli anni della crisi i Comuni hanno dato un contributo di 14 miliardi euro al risanamento dei conti della Stato. Un contributo sproporzionato per un comparto che pesa il 6,5% della spesa nazionale. Togliamo i recinti e torniamo alla Costituzione attivando un robusto intervento dello Stato per garantire funzioni fondamentali e livelli essenziali dei servizi su tutto il territorio.

Intanto i comuni non sono fermi. Oggi in Abruzzo a Rocca San Giovanni si riuniscono i partecipanti al progetto in  P.I.C.C.O.L.I. la più importante azione di sostegno alle capacità amministrative degli ultimi anni realizzato dal Dipartimento funzione pubblica e  ANCI nel quale IFEL ha curato la formazione e la parte finanziaria. È una occasione per discutere strategie e mettere in comune le  esperienze e gli strumenti emersi nel lavoro di assistenza a 1000 piccoli comuni. E’ un segnale positivo" conclude "che indica una strada. Se messi nelle condizioni di lavorare i piccoli comuni sono capaci di innovazione. Nuove forme associative, uso delle tecnologie, cooperazione tra livelli di governo. La sostenibilità dello sviluppo italiano e la coesione territoriale è una partita che si gioca anche qui” ha concluso il Direttore Galeone.

Si terrà martedì 19 marzo a Rocca San Giovanni (Chieti) dalle ore 10 alle 18 il "Laboratorio Piccoli Comuni", evento di confronto tra i Comuni del Progetto P.I.C.C.O.L.I., promosso dal Dipartimento della Funzione pubblica nell’ambito del Programma operativo complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ed attuato da Anci quale centro di competenza nazionale per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni. 

Sarà l'occasione, riservata ai piccoli Comuni di Abruzzo, Basilicata, Puglia e Molise, per condividere le azioni messe in campo e gli obiettivi raggiunti. I lavori si articoleranno in una tavola mattutina dedicata ai Comuni del progetto “Piccoli” e una sessione plenaria pomeridiana rivolta a tutti i Comuni interessati.

Nella prima parte della giornata si discuterà delle strategie e degli strumenti messi in campo per il rafforzamento della capacità amministrativa, con le buone esperienze realizzate e quelle in corso utili anche per i Comuni che stanno per avviare il percorso. Interverranno Lara Panfili, project manager del Progetto, Pierciro Galeone direttore Ifel, Francesco Minchillo task manager del Progetto. Seguirà il dibattito con amministratori locali e tecnici dei Comuni. A chiudere la prima parte dei lavori saranno il direttore dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa, la formazione e lo sviluppo delle competenze del Dipartimento funzione pubblica Sauro Angeletti e la project manager Lara Panfili.

Partecipano, tra gli altri, alla sessione mattutina Nicola Andreacola (Sindaco di Giuliano Teatino), Gabriella Conti (Segretario comunale di Gissi), Vito Bozzi (Sindaco di Binetto), Diego Iacono (Sindaco di Chieuti), Nicola Iannone (Sindaco di Tornareccio), Antonio D’Angelo (Sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore), Francesco Crivelli (Sindaco di Sant’Eufemia a Maiella), Simone Romano D’Alfonso (Sindaco di Lettomanoppello), Luigi De Acetis (Sindaco di Caramanico Terme).

Nel pomeriggio si svolgerà la sessione plenaria dei lavori, un confronto aperto a tutti sul tema “Quale  futuro per i piccoli Comuni”, che sarà aperta dal Segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra e dall’intervento di Lino Gentile, sindaco Castel del Giudice e delegato ANCI per le Aree interne a cui seguirà l’intervento di Davide Ferrari amministratore della community social “Se Sei Sindaco” per poi lasciare spazio al dibattito tra i sindaci presenti con i dirigenti e funzionari ANCI e con le ANCI Regionali. Le conclusioni saranno affidate al presidente di ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

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Il Presidente di IFEL e delegato alla finanza locale, audito dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale alla Camera dei deputati, mostra preoccupazione sulle criticità nei comuni che potrebbero emergere senza una perequazione adeguata

“Il tema è non solo il confronto tra comuni del nord o del sud, o tra regioni, ma tra comuni di tutte le aree, con particolare riguardo ai piccoli e piccolissimi. Il federalismo, così concepito, crea penalizzazioni per i comuni in tutte le aree svantaggiate, nelle aree interne in spopolamento, dorsale appenninica, alpi piemontesi ecc. Senza un fondo perequativo verticale, per soddisfare le funzioni fondamentali e garantire i diritti sociali e civili delle persone, adeguatamente finanziato dallo Stato come chiaramente previsto dall'articolo 119 della Costituzione, non è possibile nessuna perequazione”. Questo quanto dichiarato in Audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale alla Camera dei deputati da Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato alla finanza locale e Presidente IFEL.

“Nel sistema di solidarietà comunale, attraverso il fondo – ha spiegato Canelli - ad oggi la restituzione del taglio intervenuto da dl 66/2014 è giunta a regime e dunque non sarà più possibile avvalersi di questo sostegno. Si prevede che un grande numero di comuni (intorno ai 4mila sui circa 6600 delle Regioni a statuto ordinario) dovrà nel prossimo quinquennio privarsi di circa 650 milioni affinché il meccanismo perequativo possa giungere a regime. Quasi il 70% dei Comuni penalizzati dal processo perequativo si colloca nel nord. Di questi la metà è formata da enti fino a 1000 abitanti, con una notevole incidenza anche al sud (370 enti in contesti di minor frequenza di enti di piccola dimensione). Appare significativo che tra i Comuni penalizzati figurino in totale circa 780 Comuni del sud con una perdita complessiva di 170 mln. di euro, pari al 26% della perdita complessiva stimata. Sotto il profilo demografico il sistema tende a favorire gli enti di dimensione media (tra i 5mila e i 60mila abitanti) e a penalizzare i centri piccoli e grandi”.

“Questo scenario - conclude Canelli - impatta molto direttamente sulle capacità di tenuta degli equilibri correnti di ampie fasce di Comuni, anche alla luce del difficile contesto economico (inflazione, adeguamenti contrattuali) e mette in evidenza i nodi irrisolti del modello di perequazione che abbiamo intrapreso da ormai oltre un decennio. Con questa metodologia, se non ci saranno correttivi, è fortemente a rischio la tenuta dei bilanci dei comuni e l’erogazione dei servizi ai cittadini soprattutto nelle aree più svantaggiate del paese”.

 

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