E' la versione smart del Rapporto I Comuni italiani 2014, si articola in quatto sezioni: la prima, fotografa la realtà istituzionale dei Comun: Sindaci in carica, personale dipendente e forme di aggregazione culturale, le Unioni di Comuni. La seconda, è dedicata all'esposizione dei dati necessari per una facile comprensione delle principali variabili economico-finanziarie dei Comuni, a cui si aggiunge una serie di indicatori di bilancio comunale utili a comprenderne le dinamiche finanziarie. La terza, mette a fuoco le variabili ambientali e del territorio. Infine, l'ultima descrive la composizione delle società dei Comuni italiani: il tasso di natalità e mortalità, l'incremento naturale, gli indicatori demografici, la popolazione straniera, i minori stranieri.
Gli Enti locali sono stretti da un lato da vincoli di bilancio sempre più stringenti, dall'altro dalla necessità di valorizzare il patrimonio immobiliare, spesso ingente. In questo quadro, bisogna valutare quali strumenti siano efficaci. Lo studio, realizzato in collaborazione con l'Università di parma, ha il duplice scopo: analizzare sul piano giuridico la concessione di valorizzazione, ancora poco conosciuta, e, quindi, proporre una metodologia che dia risultati circa la convenienza economica dell'operazione non solo in sé, ma rispetto alle alternative, confrontando, di volta in volta, il singolo output e quelli dedotti da altre possibilità.
Il volume si propone di presentare le principali variabili demografiche, sociali, economiche, finanziarie, territoriali ed istituzionali dei comuni laziali, attraverso analisi statistiche e descrizioni cartografiche dei fenomeni maggiormente rappresentabili in termini di georeferenziazione. Facendo riferimento ad un'ampia base informativa di fonti statistiche ufficiali (Istat, Banca d'Italia, Ministero dell'Interno, Ministero della Salute, Infocamere, ecc.), l'unità di rilevazione per ciascun indicatore presentato è il singolo Comune. Per ogni variabile, in chiave comparativa, è riportato il dato nazionale corrispettivo, e, in aggregato, il dato regionale, provinciale e per classe di ampiezza demografica dei Comuni del Lazio. L'analisi e l'elaborazione degli indicatori proposti sono suddivise in quattro macro-ambiti tematici: popolazione, economia e finanza, ambiente e servizi, un focus è dedicato alla Città metropolitana di Roma Capitale.
Lo studio, realizzato dal Prof. Massarutto, affronta il problema della corretta gestione dei rifiuti evidenziando la necessità di produrne di meno o quelli più facilmente riciclabili; la gestione dei rifiuti rappresenta uno spazio sul quale misurare la capacità delle economie evolute di adottare un percorso di modernità sostenibile.
La definizione dei fabbisogni standard costituisce uno dei pilastri del processo di attuazione della L.n. 42 del 2009 ai fini dell’abbandono dei criteri di ripartizione
delle risorse basati sulla “spesa storica”. In particolare, l’attuazione dei fabbisogni standard da parte di IFEL e SOSE rappresenta un passaggio fondamentale per la corretta distribuzione delle risorse tra i 6700 Comuni delle Regioni a Statuto ordinario. I fabbisogni standard rappresentano uno strumento per indicare ai Comuni gli obiettivi, di medio periodo, per l’adeguamento della propria spesa nel campo delle funzioni fondamentali nei settori in cui si riscontrino i maggiori scostamenti dagli standard individuati. Il contesto attuativo dei fabbisogni standard deve, quindi, mantenersi aderente agli obiettivi di riequilibrio distributivo che ne hanno determinato la concezione e l’avvio e non costituire il presupposto per l’applicazione di ulteriori tagli.