Ultimo aggiornamento 09.05.2025 - 12:59
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Inaugurato il percorso formativo comune per approfondire tutti gli aspetti legati al contratto rivolto a tutti dipendenti (Comparto Funzioni Locali) e dirigenti (Area Funzioni Locali).

Ideato da ARAN e da IFEL, il percorso ha come obiettivo finale quello di dotare i dipendenti e dirigenti degli enti locali di nuovi strumenti come la conoscenza sia degli aspetti principali e la disciplina che caratterizzano l’iter di perfezionamento di un contratto collettivo integrativo sia di quali siano i soggetti sindacali titolari della contrattazione, i componenti della delegazione di parte datoriale e il ruolo e le competenze del negoziatore. Saranno analizzate anche le conseguenze derivanti dal mancato raggiungimento dell’accordo, rispettivamente per le materie a contenuto economico e non economico.

I percorsi, che prevedono un impegno di 32 ore in autoapprendimento ciascuno, sono speculari ma indirizzati ai due target individuati secondo la specificità dei contenuti e sono strutturati su tre livelli di padronanza, dal base (relazioni sindacali) ad intermedio (soggetti e procedure) fino all’avanzato (intera contrattazione). Previste anche esercitazioni guidate.

"Al termine del percorso - spiega Antonio Naddeo, Presidente Aran - il dipendente avrà acquisito le competenze necessarie per partecipare attivamente alla contrattazione e alla definizione del CCI, allineato alle esigenze dell'ente e agli strumenti di programmazione. Sarà poi in grado di decidere quale strategia scegliere qualora il prolungarsi delle trattative rischi di compromettere l’efficacia dell'azione amministrativa. Particolare attenzione sarà, infine, dedicata agli adempimenti per la certificazione da parte dell'organo di controllo, per concludere il processo con la sottoscrizione e i successivi passaggi".
“La collaborazione con ARAN – aggiunge Pierciro Galeone, Direttore di IFEL – con la nostra Scuola è stata fondamentale per la creazione di questo percorso di formazione su misura per dirigenti e funzionari. Soprattutto in questa nuova fase di contrattazione. Saranno analizzati gli effetti di principi importanti come quelli di responsabilità, correttezza, buona fede e trasparenza richiesti alle parti in sede di confronto e nell'iter di negoziazione per il rinnovo del Contratto Collettivo Integrativo. Così come tratteremo le azioni consentite e quelle interdette (o precluse) alle parti durante il negoziato e nel periodo in cui si svolge il confronto”. 

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L’Università Politecnica delle Marche, con la Prof.ssa Barbara Ermini e il Prof. Fabio Fiorillo, e l’Università Roma La Sapienza con il Prof. Luca Salvati in collaborazione con IFEL, hanno avviato un importante progetto per valutare l'impatto dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sui comuni italiani.

Lo studio 

Lo studio, finanziato dall'Unione Europea nell’ambito dell’azione PRIN 2022 PNRR, è basato sulla rilevazione, tramite un questionario compilabile dai comuni, di alcune informazioni di natura quantitativa e soggettiva, prima e dopo l’avvio del PNRR. Queste informazioni permetteranno di valutare in che misura i finanziamenti PNRR hanno sostenuto lo sviluppo di un territorio, la sua capacità amministrativa ed il benessere dei suoi cittadini.
Maggiori dettagli sono disponibili sul sito dell'università

La collaborazione di tutti i comuni è all’indagine è di fondamentale importanza. Gli enti partecipanti saranno invitati a portare la propria esperienza con il PNRR nel corso del convegno finale di presentazione dei risultati. Inoltre, agli stessi, verrà inviato il report finale che potrà essere di supporto per le successive azioni di progettazione, sia in ambito PNRR che in altri ambiti.

Modalità di partecipazione

La raccolta dati è attualmente in corso nei comuni di tutta Italia. Per questa ragione, le Amministrazioni che desiderano collaborare possono scrivere all’indirizzo: e saranno prontamente ricontattate dai ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche.

In alternativa, è possibile seguire le istruzioni per la compilazione del questionario al seguente link: questionario. I dati dei singoli comuni non saranno mai resi noti e ogni risultato sarà presentato esclusivamente in forma aggregata.

E’ disponibile il nuovo episodio del “PNRR delle cose”, rubrica nata dalla collaborazione sviluppata con il Sole 24 Ore per mettere sotto esame gli interventi realizzati grazie alle risorse provenienti dal Recovery Found e le ricadute concrete in termini di lavori e realizzazioni territoriali generate. In questo terzo numero vengono analizzate le ricadute sul territorio comunale dei bandi che riguardano le infrastrutture stradali e ferroviarie strategiche. il numero di progetti localizzati considerati è pari a 1.241. La maggior parte dei progetti è situata in Calabria (13,87%), Lombardia (11,84%), Puglia (9,41%) e Marche (7,06%), che complessivamente rappresentano il 42,2% del totale dei progetti. Le Regioni con la più alta quota di finanziamenti sono: Piemonte (12,67%), Veneto (12,22%), Liguria (12,19%), Sicilia (11,05%) e Campania (9,72%), che complessivamente rappresentano il 57,8% del totale dei finanziamenti.

Il focus è sugli interventi delle città di Palermo, Messina, Pomezia e Trento.

Leggi il nuovo episodio di ottobre qui

Tutti i numeri del "PNRR delle COSE" li trovi qui. 

Lo studio sul Recovery dimostra un’attuazione uniforme sul territorio. E’ quanto riporta Italia Oggi che pubblica in anteprima lo studio IFEL - ANCI, il primo, sull’attuazione del PNRR dei comuni.

Nell'articolo si legge: "Nel PNRR piccoli comuni come le grandi città. Anzi, meglio. Nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza i mini-enti (e soprattutto quelli piccolissimi, con popolazione inferiore a 1.000 abitanti) sono stati destinatari di risorse pro capite maggiori di quelle ricevute dalle grandi città: 771 euro contro i 710 dei centri sopra i 250 mila abitanti. Complessivamente i 5.521 comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, attuatori di almeno un progetto PNRR, hanno ricevuto 4,2 miliardi di risorse che spalmati su una popolazione di 9,7 milioni di abitanti portano a un dato pro capite di 443 euro”.

La pubblicazione IFEL-ANCI dal titolo "Lo stato di attuazione del PNRR e il ruolo dei comuni - Edizione 2024" è disponibile per il download qui.

Leggi l’articolo integrale di Italia Oggi qui

Si è svolta sull’Isola di Capraia una due giorni di approfondimento sul tema “Comuni e aree marine protette: avanti insieme per far sentire la nostra voce”, organizzata da ANCI Toscana in collaborazione con ANCI nazionale e che ha l’obiettivo quello di condividere progetti e prospettive per la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile dei territori.

L’iniziativa coinvolge i sindaci e gli amministratori delle Comunità dei parchi di tutta Italia ed è una tappa fondamentale della “Roadmap verso l’Assemblea dei Sindaci delle Aree Naturali Protette” con all’orizzonte un provvedimento di riordino legislativo del settore che dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi. La tappa di Capraia segue quelle di Camaldoli e Pescasseroli, in cui si è ragionato anche con Federparchi delle prospettive di sviluppo dei parchi e delle aree protette italiane.

A Capraia, dichiara il segretario generale di ANCI Toscana Simone Gheri, “sarà approvato un documento di indirizzo condiviso da Anci e Federparchi, da inviare ai decisori politici, Parlamento in primis, per far sentire la nostra voce anche in relazione alla imminente legge di riordino del settore”.

La Fondazione IFEL sta contribuendo al percorso intrapreso fornendo supporto sul tema degli investimenti pubblici disponibili soprattutto a livello europeo, per rafforzare la tutela delle aree nonché promuovere iniziative economiche compatibili con gli obiettivi di salvaguardia.

Nella tappa di Pescasseroli il contributo IFEL ha riguardato il ruolo che le aree parco possono avere nell’ambito della programmazione del Piano di sviluppo rurale a valere del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR).

A Capraia è stato presentato un documento che definisce il quadro delle opportunità nell’ambito dei fondi a gestione “diretta” e “indiretta” dell’Unione Europea per il periodo di programmazione 2021-2027.

“Il documento è una sorta di vademecum" afferma Francesco Monaco responsabile del Dipartimento IFEL che ha messo a punto il testo "una vera e propria guida operativa che offre un quadro esauriente degli strumenti di programmazione messi a disposizione dall’UE per la salvaguardia della biodiversità, la promozione e lo sviluppo sostenibile dei territori che insistono sulle aree marine protette italiane”. L’analisi riguarda programmi a “gestione diretta” quali LIFE e Horizon Europe nonché le misure dedicate nell’ambito dell’obiettivo di cooperazione territoriale europea finanziato dal Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR).

Una sezione del vademecum è dedicata infine al Fondo Europeo per le Attività Marittime, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA). Il FEAMPA contribuisce all'attuazione della Politica Comune della Pesca (PCP) e della politica marittima dell'Unione. Il sostegno nell'ambito del FEAMPA, peraltro, è funzionale al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in materia di ambiente, mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi (il sostegno del FEAMPA, in particolare, è essenziale per assicurare la conservazione delle risorse biologiche marine). Il FEAMPA si può considerare il Fondo potenzialmente più utile e, al tempo stesso, più facilmente accessibile per gli Enti gestori delle aree marine protette.

“Siamo lieti di concorrere con un nostro contributo al percorso di crescita della rete delle aree protette italiane promosso da ANCI" dichiara Pierciro Galeone, Direttore IFEL "perché solo rafforzando la consapevolezza delle potenzialità di questo patrimonio si può utilmente concorrere agli obiettivi di transizione ambientale e contrasto ai cambiamenti climatici promossi dall’UE. Tutelare la natura, la sua biodiversità" conclude Galeone "non è in contraddizione con la promozione di azioni di sviluppo sostenibile che sono necessarie per rendere queste aree vitali anche dal punto di vista economico, anche al fine mantenervi un presidio umano e per combattere lo spopolamento”.

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