Ultimo aggiornamento 30.04.2025 - 18:13
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Il PN Cultura è stato approvato con Decisione della Commissione europea C(2022) 7959 del 28 ottobre 2022 e pubblicato sul portale Opencoesione; ha un valore complessivo pari a 648,33 milioni di euro, di cui 389,00 milioni di euro di fondi FESR e interessa le sette regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna). 

Il PN è espressione del consolidamento del ruolo attribuito nelle politiche di coesione nazionali al settore culturale quale fattore in grado di produrre effetti rilevanti nei processi di sviluppo territoriale del Paese e in particolare del Mezzogiorno. A fronte degli opportuni elementi di continuità con il PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, il nuovo programma presenta, tuttavia, significative differenze indotte sia dai consistenti investimenti programmati nel settore culturale dal PNRR, che consentono al PN FESR di spingersi verso dimensioni decisamente più innovative e sperimentali, sia dalle stesse innovazioni introdotte nei regolamenti della politica di coesione per il ciclo 21-27 che hanno esteso il ruolo attribuito alla cultura nelle politiche di sviluppo verso obiettivi di coesione e inclusione sociale.

Il Programma è articolato in tre Assi (priorità) che perseguono rispettivamente tre obiettivi strategici (1- 2- 4), oltre all’Asse Assistenza Tecnica:

  • Priorità 1: Ampliamento dell’accesso al patrimonio digitale e rafforzamento della competitività delle imprese culturali
  • Priorità 2: Efficientamento energetico e riduzione dei rischi legati ad eventi naturali catastrofici
  • Priorità 3: Ampliamento della partecipazione culturale e rafforzamento di servizi ed iniziative di carattere culturale.

Il via libera è arrivato il 16 dicembre 2022, nel rispetto delle tempistiche comunitarie, con la decisione C(2022) 9773 pubblicata sul portale Opencoesione.

Il Pon Metro Plus si sviluppa in continuità con il Pon Metro 2014-2020 e individua come organismi intermedi i 14 Comuni capoluogo delle Città Metropolitane. A ciò si aggiungono azioni rivolte a nuovi interlocutori, le città Medie del Sud che verranno coinvolte nel ruolo di Beneficiari per progetti di innovazione sociale finalizzati alla rigenerazione di aree fragili, caratterizzate da disagio socio-economico e abitativo.

In continuità su alcune tematiche (digitale, mobilità, efficientamento energetico e inclusione sociale) il nuovo Programma amplia la propria azione in ambiti di intervento sfidanti e innovativi, strettamente correlati allo sviluppo urbano:

  • azioni integrate di rigenerazione urbana 
    «green» 
  • innovazione sociale
  • accesso all’occupazione 
  • interventi di natura ambientale e di economia circolare
  • promozione sviluppo sociale anche attraverso la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza.

L’ Agenzia per la Coesione Territoriale, ha comunicato che al 31 dicembre 2022 tutti i 51 Programmi Operativi (PO) cofinanziati dal FESR e dal FSE del ciclo di programmazione 2014-2020, hanno presentato la certificazione delle spese sostenute e la relativa domanda di rimborso alla Commissione europea raggiungendo il risultato del superamento del target n+3 dell’anno 2022.

La spesa complessivamente certificata alla Commissione europea è risultata pari a circa 35,02 miliardi di euro, con un incremento di 6,4 miliardi di euro rispetto all’importo di 28,6 miliardi di euro conseguito al 31 dicembre 2021. In termini percentuali la spesa si attesta al 54% del totale delle risorse programmate, pari a 64,9 miliardi di euro.

Anche tutti i programmi (19) di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) del ciclo di programmazione 2014-2020, hanno raggiunto il target N+3 fissato al 31 dicembre 2022. La spesa complessiva certificata è pari a 1,77 miliardi di euro, rispetto all’importo di 1,37 conseguito al 31 dicembre 2021. In termini percentuali la spesa si attesta al 60,8% del totale delle risorse programmate pari a 2,96 miliardi di euro. I risultati raggiunti hanno consentito ad ogni PO di superare le soglie di spesa previste al 31 dicembre 2022, in una situazione di persistente criticità dovuta al protrarsi degli effetti socio economici conseguenti alla pandemia da Covid 19 ed alla crisi ucraina.

“La generatività, intesa come nuovo approccio di pensare alla collettività nel suo insieme, può rivelarsi una strategia vincente per affrontare e risolvere meglio i problemi che affliggono le comunità territoriali e le famiglie. Tuttavia, essa da sola non basta: alla base di ogni azione deve esserci una visione complessiva che metta insieme tutti i livelli decisionali e di governo su questioni fondamentali per le quali bisogna remare tutti nella medesima direzione”. Lo ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara e presidente IFEL intervenendo a Roma alla presentazione del primo Rapporto ‘Italia generativa’ che ha evidenziato uno scenario luci ed ombre con un grave problema demografico da affrontare con urgenza, ma anche la possibilità che il Paese possa rialzarsi dal periodo post pandemico.

“Il dato che mi allarma di più leggendo l’analisi presentata oggi – ha sottolineato Canelli – è che la maggior parte delle comunità del paese non trova lavoro rimanendo nella parte non attiva del Paese. E, diversamente da quanto avveniva negli anni Sessanta, sembra non avere più la voglia di lottare ogni giorno per risalire la china. Basti pensare che su 800 miliardi di spesa complessiva da parte delle famiglie, ben 400 miliardi sono finanziati da pensioni e da altre forme di assistenza sociale”. Tutto questo mentre restano “validi modelli consumistici che appaiono ormai insostenibili”, ma verso cui la popolazione “resta legata alimentando così la propria insoddisfazione”.

Come uscire da questa situazione, invertendo la rotta di un declino che altrimenti sembra inarrestabile? Canelli accoglie l’invito che arriva dagli estensori del rapporto di “investire, non solo risorse ma anche energie e fiducia reciproca per “ri-guardare” insieme i nostri territori”. Da questo punto di vista per il presidente di IFEL, “i Comuni possono agire per favorire una maggiore coesione delle comunità, a vantaggio di processi innovativi che consentano di affrontare in modo diverso e più efficace i tantissimi problemi quotidiani delle famiglie”. Tuttavia, questi modelli innovativi “vanno definiti all’interno delle comunità stesse con le persone che li promuovono e in modo aperto. Ma affinché risultino efficaci “bisogna soprattutto interagire con tutti gli altri livelli di governo e anche con altri attori che – ha concluso – aiutano a realizzare i cambiamenti che ci servono per preparare un futuro migliore”.

Si terrà il 12 gennaio 2023 dalle ore 11:00 nella cornice del palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica a Roma, la presentazione del Primo Rapporto Italia Ganerativa, realizzato dall'Università Cattolica e dall'ARC (Centre for the Anthropology of Religion and Cultural Change).
 
Il Rapporto raccoglie e analizza, in una logica ricompositiva, le dinamiche sociali ed economiche italiane e individua le politiche generative potenziali del Paese, anche nelle sue aree critiche. All'evento partecipa il Presidente IFEL Alessandro Canelli in qualità di relatore.
 
IL PROGRAMMA 
Modera
Antonio Polito, Vicedirettore Corriere della SeraIntervengono Patrizia Cappelletti, Ricercatrice ARCMauro Magatti, Sociologo Pierluigi Stefanini, Presidente Fondazione UnipolisNe discutonoGian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT
Tiziano Treu, Presidente CNELAlessandro Canelli, Presidente Fondazione IFEL
 
Come partecipare
L'accesso alla sala Zuccari in cui si terrà l'evento, è consentito fino al raggiungimento della capienza massima della stessa. E' richiesta l'adozione di un abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.Si richiede a tutti i partecipanti di accreditarsi compilando questo form. 
 
 
 
 

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