Ultimo aggiornamento 17.06.2025 - 10:55
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Nuovi percorsi formativi dedicati ai dipendenti pubblici sulla piattaforma Syllabus 

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, ha sottoscritto con il Presidente dell’Istituto IFEL, Alessandro Canelli, un protocollo d’intesa per migliorare le competenze del personale pubblico, funzionali a sostenere i processi di transizione digitale, ecologica e amministrativa delle Pubbliche amministrazioni centrali e locali.

L’accordo promuove la formazione e lo sviluppo del capitale umano attraverso l’elaborazione di prodotti formativi che ampliano il Catalogo dell’offerta fruibile sulla piattaforma Syllabus, il portale per la formazione dei dipendenti pubblici, mediante l’inserimento di contenuti e approfondimenti in ambito di finanza ed economia locale.

Il protocollo favorisce inoltre la sperimentazione di nuove forme di condivisione e il rafforzamento delle conoscenze e competenze del personale comunale anche attraverso la mobilità dei dipendenti.

L’intesa prevede infine la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative per lo sviluppo di professionalità a supporto della realizzazione di progetti particolarmente complessi, finanziati dal PNRR e da altre fonti, anche per far fronte alle carenze di personale e di competenze degli enti locali.

L’istituzione di un Comitato tecnico di indirizzo, composto da due rappresentanti del Dipartimento della funzione pubblica e da due rappresentanti dell’IFEL, garantirà la realizzazione di tutti gli obiettivi.

“La firma del protocollo con IFEL rappresenta un ulteriore e importante contributo al processo di innovazione dei nostri uffici – commenta il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo –. Guardo sempre con favore e sostengo con convinzione le iniziative volte a migliorare in modo significativo la formazione delle nostre persone. Ringrazio quindi il presidente Alessandro Canelli per questa interessante opportunità. Investire in questo ambito è fondamentale per costruire, giorno dopo giorno, una Pa moderna che sappia rispondere in modo efficace ed efficiente ai veloci cambiamenti in atto”.

Il Presidente IFEL, Alessandro Canelli, sottolinea “il momento di straordinario impegno delle risorse umane dei Comuni. La cooperazione con il Dipartimento di Funzione pubblica è decisiva per assicurare qualità ad un sistema di formazione continua in grado di raggiugere tutti i dipendenti comunali”.

Parte il 4 marzo 2024 la formazione per i RUP sulla digitalizzazione integrale del ciclo degli appalti pubblici nel Nuovo Codice, erogata nell'ambito della del Piano nazionale di formazione per la professionalizzazione del RUP - PNRR Academy

Le attività formative sono realizzate all’interno della Convenzione tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) - Direzione generale per la regolazione dei contratti pubblici e la vigilanza sulle grandi opere e ITACA, IFEL e SNA, in collaborazione con la rete nazionale degli Osservatori regionali, Anac e Consip. 

Lo scenario
Il Piano contribuisce all’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti previsto dagli art. 62 e 63 ed allegato II.4 del Dlgs 36/23, ed è stato programmato in coerenza con la strategia professionalizzante, in attuazione degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR.

La formazione
Il percorso formativo prevede 10 webinar, che si terranno a partire dal 4 marzo ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:30 alle 11:30. Tutte le registrazioni e i materiali didattici sono disponibili sulla Piattaforma elearning del Piano nazionale.
I partecipanti che avranno seguito almeno l’80% del percorso, in modalità sincrona o asincrona, potranno sostenere un test di autovalutazione al superamento del quale riceveranno l’attestato di partecipazione, per le 20 ore di formazione fruita.

Iscrizioni
L'iscrizione ai corsi
 avviene sulla piattaforma nazionale appalti e consente di partecipare utilizzando le credenziali di accesso alla piattaforma. 

La pandemia COVID-19 ha stravolto la vita dei bambini e degli adolescenti. La sospensione delle attività scolastiche, ricreative, ludiche e sportive li ha costretti a rimanere chiusi in casa, con ricadute negative di cui ora si vedono gli effetti in termini di crescita di forme di disagio psicologico, difficoltà nella socializzazione e nell’apprendimento oltre ad una preoccupante diffusione di manifestazioni di ansia, depressione, disturbi alimentari, istinti suicidari e comportamento antisociale.

Nella ricerca “Il disagio psicologico dei bambini e adolescenti post pandemia. I bisogni emersi e la risposta dei Comuni” realizzata da Fondazione The Bridge in collaborazione con IFEL, si analizza in modo strutturato del disagio nei bambini della scuola primaria e del primo ciclo della secondaria, post Covid-19. L’analisi è frutto di uno studio realizzato nel 2023 condotto attraverso la somministrazione di una survey rivolta ad insegnanti e dirigenti scolatici, e una indagine presso Assessori e/o Dirigenti all’educazione e al welfare di Comuni italiani, volta a valutare come tali forme di disagio abbiano avuto un impatto sui servizi e come i Comuni abbiano organizzato la risposta a sostegno delle famiglie e dei minori in difficoltà.

Il 4 marzo 2024 a Roma si terrà l'evento dal titolo “Via dalla gabbia (semi)dorata. Riaprire il futuro delle nuove generazioni” nel corso del quale sarà presentato il Rapporto Italia Generativa 2023 realizzato da ARC, Università Cattolica e IFEL, promosso da Generatività e Genialis con il patrocinio di INPS e con il sostegno di Fondazione Unipolis.

L’evento, che si terrà a Roma presso la Sala Angiolillo di Palazzo Wedekind, Piazza Colonna 366, dalle ore 10:00, si inserisce all’interno delle iniziative promosse dalla Fondazione a supporto e approfondimento del tema articolato e sfaccettato del welfare locale.

Obiettivi del Rapporto 2023

Il Rapporto Italia Generativa 2023 si concentra sulla condizione giovanile in Italia e in Europa e propone una lettura sintetica di alcuni dei principali fenomeni che oggi investono le nuove generazioni nel percorso verso l’età adulta.

Finalità principale dell’analisi è quella di rilevare i dinamismi economici e sociali del nostro Paese per evidenziarne, in controluce, i blocchi e i ritardi. Ne derivano due macro-obiettivi di natura socioculturale e politica: il primo è quello di contribuire a diffondere conoscenza e consapevolezza sullo stato del Paese, sulle aree di debolezza e sulle sfide aperte, come pure sulle opportunità soprattutto a beneficio delle nuove generazioni; il secondo è suscitare alleanze attorno a nuove iniziative che possano dare avvio a concreti e incisivi processi trasformativi e generativi di multiforme valore.

Il Rapporto prova a suggerire possibili direzioni di lavoro che vanno anzitutto nella direzione di garantire nuova rilevanza sociale, economica, culturale, politica alle nuove generazioni, allargandone gli spazi della partecipazione e aumentandone concretamente il peso, anche a livello decisionale; non secondariamente, verso un convinto riorientamento degli investimenti pubblici e delle risorse private sulle nuove generazioni e su tutte le aree che ne supportano la crescita e il pieno sviluppo.
Il Rapporto intende contribuire ad aprire, infine, un significativo dibattito sulla questione intergenerazionale; mobilitare disponibilità e promuovere convergenze tra le diverse forze del Paese attorno alla questione giovanile; contribuire ad avviare un urgente cambio di prospettiva e di marcia perché le nuove generazioni possano desiderare nuovamente di crescere, lavorare, investire, abitare l’Italia.

Il Rapporto Italia Generativa 2023 è disponibile online qui.

Programma e modalità di partecipazione

La presentazione del Rapporto Italia Generativa 2023 è prevista per il 4 marzo presso Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna 36 a Roma. E’ necessario iscriversi compilando questo form entro giovedì 29 febbraio.
Il programma completo è disponibile qui.

Guarda il video dell'evento



Scontiamo la distanza tra i bisogni emergenti e le risorse pubbliche (economiche e di competenze) che ci servono per dare risposte. Per studiare questa evidente difficoltà dei nostri sistemi di welfare locale, la Fondazione IFEL ha messo in campo diversi progetti di ricerca e di ricerca-azione. Tra questi anche lo studio realizzato dalla Fondazione The Bridge (in collaborazione con IFEL) dal titolo "Il disagio psicologico dei bambini e adolescenti post pandemia. I bisogni emersi e la risposta dei Comuni", che sarà presentato il 27 febbraio a Milano, dalle ore 9:30 alle 13 presso la Sala Commissioni di Palazzo Marino.

L'evento

Nel corso dell’evento saranno presentati i risultati della ricerca e, per discuterne, sono stati invitati diversi attori che, sui territori, operano per affrontare le problematiche dei ragazzi.

La particolarità di questa ricerca, infatti, è di aver indagato l’insieme delle risposte che i territori hanno offerto dopo il Covid ad un segmento di popolazione particolare: i ragazzi delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado. Lo studio è stato condotto attraverso una Survey rivolta ad insegnanti e dirigenti scolastici e una indagine presso Assessori e/o Dirigenti all’educazione e al welfare di Comuni italiani grandi medi e piccoli da nord a sud.

Entrambe le rilevazioni hanno consentito di osservare la crescita di un disagio generalizzato e multiforme. Crescita che ha richiesto l’intervento attivo dei Comuni e “di altri servizi pubblici o in relazione alla crescita di problematiche psicologiche, e in questo caso sono intervenuti soprattutto i servizi sanitari, oppure per difficoltà delle famiglie, e in questo caso sono intervenuti soprattutto i servizi sociali. Non solo le scuole, quindi, ma anche i Comuni hanno dovuto affrontare un aumento di richieste di intervento con conseguenti maggiori oneri da sostenere” spiega Pierciro Galeone, Direttore della Fondazione IFEL.

Il ruolo dei Comuni

Dalla ricerca emerge che i Comuni si sono attivati per rispondere all’emergenza con “moltissima energia e moltissima creatività oltre che grande competenza” chiarisce Rosaria Iardino, Presidente Fondazione The Bridge.  “Si sono attivati per sviluppare progetti ed interventi per affrontare la drammaticità della situazione che ha avuto un impatto economico molto importante sui bilanci comunali”. I Comuni, infatti, hanno cercato risorse aggiuntive da affiancare alle risorse proprie e ai fondi nazionali e regionali per gli interventi ordinari: Fondi europei, risorse regionali e nazionali per interventi ad hoc, Fondi del programma P.I.P.P.I. (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), Fondi che derivano dalla partecipazione, spesso in partneriato con altri soggetti, a bandi promossi da soggetti privati, le  risorse PON e quelle destinate a progetti sulla povertà educativa dell’Agenzia coesione sociale.

L’indagine conferma che “la grande complessità che i territori stanno vivendo chiede alle istituzioni più prossime di agire in modo coordinato. E’ richiesta, inoltre, una maggiore capacità di coordinamento e integrazione anche all’interno dei singoli Comuni perché, è evidente, le problematiche che dobbiamo affrontare sono assolutamente interconnesse e un’amministrazione pubblica che non sappia tenere conto di queste interdipendenze non potrà sviluppare tutto il suo potenziale per la co-generazione e la redistribuzione di valore pubblico e collettivo” conclude Galeone.

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