Ultimo aggiornamento 30.04.2025 - 18:13
Il rapporto annuale sulla formazione - giunto alla XI Edizione - analizza, a consuntivo, le attività formative online e in…
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Con una lettera indirizzata alla Vice Ministra Laura Castelli, il Presidente dell’Anci Antonio Decaro ha chiesto la convocazione di una seduta straordinaria, prima della pausa estiva, della Commissione Arconet, finalizzata a promuovere l’allineamento delle percentuali minime di accantonamento del FCDE previste nel bilancio di previsione con quelle previste nel rendiconto della gestione.

La legge di bilancio 2018, infatti, ha modificato le percentuali minime di accantonamento al FCDE iscritto nel bilancio di previsione, posticipando al 2021 l’accantonamento integrale. Tuttavia, tali nuove percentuali minime di accantonamento annuale non risultano coordinate e coerenti con le percentuali di accantonamento FCDE previste nel rendiconto della gestione (che prevedono l’accantonamento integrale già in occasione del rendiconto 2019), né con la possibilità di ricorrere al metodo semplificato per la quantificazione del FCDE a rendiconto.

Tale disallineamento sta determinando gravi difficoltà, già con l’incombente scadenza della verifica degli equilibri di bilancio (31 luglio), dal momento che molti enti si troveranno nella situazione di aver accantonato con il metodo semplificato somme insufficienti rispetto a quanto avrebbero dovuto applicando il metodo ordinario, senza tuttavia avere a disposizione lo stesso arco temporale previsto nel bilancio di previsione per raggungere l'integrale accantonamento.

Anci aveva già più volte evidenziato le gravi ripercussioni della nuova impostazione, che possono essere evitate con un nuovo e tempestivo intervento della Commissione Arconet.

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Slide relative al webinar del 25 Luglio 2019 - Il progetto RIS.CONTR.O/SemplifiSco – L’aggregazione delle banche dati per il contrasto all’evasione…
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Registrazione video relativa al webinar del 25 Luglio 2019 - Il progetto RIS.CONTR.O/SemplifiSco – L’aggregazione delle banche dati per il contrasto all’evasione…
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A seguito di alcune richieste pervenute in questi ultimi giorni, e sulla base di contatti con RGS, si evidenzia che la facoltatività del bilancio consolidato per i Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti (prevista dal co. 3, art. 233-bis TUEL) permette di esercitare tale facoltà già nel 2019 (con riferimento all'esercizio finanziario 2018) a prescindere dal comportamento che l'ente ha già tenuto in relazione alla contabilità economico-patrimoniale (la cui tenuta è stata resa facoltativa fino al 2019 con modifica, introdotta dal DL Crescita, del co. 2, art. 232 TUEL).

Pertanto il bilancio consolidato 2018 è da ritenersi a tutti gli effetti facoltativo anche per gli enti che - nel corso della lunga gestazione della norma di proroga della CEP - abbiano corredato il consuntivo 2018 degli allegati del conto economico e dello stato patrimoniale previsti dalla contabilità economico-patrimoniale.

Il comma 3 dell'articolo 227 TUEL non osta a tale interpretazione, in quanto prescrive la successione degli obblighi "nelle more dell'adozione della CEP" per gli enti minori (in sostanza, solo gli enti minori che hanno optato per la CEP sono tenuti al consolidato), ma non potendo tener conto della facoltatività "assoluta" del bilancio consolidato ora introdotta.

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