Ultimo aggiornamento 03.05.2024 - 18:59

ANCI, UPI ed ABI hanno stipulato un Accordo quadro contenente le linee guida in base alle quali le banche potranno procedere alla sospensione della quota capitale delle rate in scadenza nel 2024 dei mutui bancari erogati in favore degli enti locali. L’iniziativa, che rinnova l’accordo già sottoscritto dalle parti nel 2023, consente di ridurre gli oneri da rimborso prestiti per fare fronte alla carenza di liquidità in un contesto di persistente incremento dei prezzi, in particolare quelli energetici.

L’operazione è stata concordata tenendo conto della normativa di favore introdotta con il dl “Milleproroghe” (dl 215/2023, art. 3, co. 12-bis) su proposta dell’ANCI, che consente di derogare ai limiti all’indebitamento di cui all’art. 204 TUEL e ai requisiti di convenienza finanziaria previsti dall’art. 41, commi 2 e 2-bis della L. 448/2001, di evitare il rilascio di nuove garanzie per effetto dell’automatica estensione di quelle già prestate a copertura dell’intero periodo di ammortamento, di aderire all’operazione mediante delibera di giunta.

L’Accordo prevede la possibilità di sospendere per dodici mesi il pagamento della quota capitale delle rate dei mutui in essere (solo i contratti stipulati nella forma tecnica del mutuo) in scadenza nel periodo intercorrente tra il 9 aprile 2024 - data di stipula dell’Accordo - e il 31 dicembre 2024, con conseguente estensione di dodici mesi della durata del piano di ammortamento originario. La durata complessiva non potrà comunque risultare superiore a 30 anni.

Gli enti hanno tempo fino al 10 maggio 2024 per presentare la domanda di sospensione utilizzando gli appositi moduli messi a disposizione dalle banche. Queste si impegnano a fornire una risposta entro i 45 giorni successivi. L’ABI pubblica sul proprio sito web l’elenco aggiornato delle banche aderenti (www.abi.it).

Le banche potranno offrire condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall’Accordo, nonché modalità e soluzioni operative con effetti equivalenti. Non è previsto il pagamento di commissioni, al netto degli oneri relativi agli atti connessi all’operazione di sospensione.

Non vengono modificate le condizioni economiche contrattualmente previste: il tasso di interesse al quale viene realizzata l’operazione di sospensione è quello originariamente previsto nel contratto e gli interessi maturati nel periodo di sospensione dovranno essere corrisposti alla banca alle scadenze contrattualmente previste.

Tra le cause di esclusione vanno ricordate a) l’attivazione nei confronti dell’ente della procedura di scioglimento conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso, b) la presenza di morosità pregresse o di rate scadute e non pagate da oltre 90 giorni al momento della presentazione della domanda, c) la condizione di dissesto finanziario qualora, al momento della presentazione della domanda, non sia stata approvata l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato di cui all’art. 261 del TUEL. Lo stato di riequilibrio finanziario pluriennale (predissesto) non è invece condizione di esclusione, a condizione che sia intervenuta l’approvazione del Piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti.

Si ricorda infine che i risparmi di linea capitale possono essere utilizzati fino al 2026 senza alcun vincolo di destinazione, quindi anche per spesa corrente (art. 7, comma 2 del dl n. 78/2015). Si ritiene che l’utilizzo di tali risparmi non debba considerarsi in alcun modo vincolato alle maggiori spese energetiche, sebbene queste costituiscano il quadro di riferimento all’interno del quale è stata introdotta la normativa di favore.

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È online dal 26 marzo scorso, sul portale www.opencivitas.it/it/raccolta-dati, il nuovo questionario FC80U per i Comuni delle Regioni a Statuto Ordinario e della Regione Siciliana, riferito all’annualità 2022, finalizzato all’aggiornamento dei dati rilevanti ai fini della determinazione dei fabbisogni standard.

Il questionario FC80U è suddiviso in due moduli:

  • il primo (Modulo A), Dati strutturali, raccoglie informazioni relative alle caratteristiche dell’ente e del territorio, alle forme associative, agli elementi a disposizione per lo svolgimento e la produzione dei servizi nel corso del 2022. Le informazioni richieste in questo modulo sono state ridotte, rispetto alle precedenti edizioni, attraverso l’utilizzo dei dati forniti dai Comuni per il monitoraggio degli obiettivi di servizio (asili nido, servizi sociali, trasporto scolastico studenti con disabilità);
  • il secondo (Modulo B), Dati relativi al personale e dati contabili, raccoglie le informazioni riguardanti le consistenze e le spese del personale addetto a ciascun servizio, nonché le entrate (accertamenti) e le spese (impegni) correnti per ogni servizio. Un’importante semplificazione è rappresentata dall’utilizzo dei dati già disponibili nel Rendiconto della gestione – Schema di bilancio 2022, che ha permesso di precompilare la gran parte delle voci di spesa.

Il questionario FC80U dovrà essere compilato e inviato entro il 25 maggio 2024. Tuttavia, considerando l'ampia portata delle novità introdotte e le difficoltà di avvio della nuova piattaforma di raccolta dati, nonché la concomitanza dei termini per la raccolta dei dati di rendicontazione degli obiettivi di servizio 2023 (31 maggio), potrebbero essere necessari tempi aggiuntivi per assicurare l’ordinato processo di acquisizione dei dati.

Sono come sempre attivi i servizi di assistenza IFEL per il supporto alla compilazione del questionario:

  • via e-mail, all'indirizzo ,
  • via telefono, il call-center che risponde al numero 06-88 816 323, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30.

Per agevolare i Comuni nella verifica ed eventuale rettifica dei dati contabili (Modulo B), IFEL ha inoltre sviluppato un servizio che mette a disposizione i dati precompilati delle spese in formato Excel. Questo strumento può essere prezioso per ottenere una panoramica complessiva delle spese per funzione e servizio, evidenziare le voci di spesa non precompilate da compilare e facilitare eventuali riclassificazioni dei dati da parte degli enti. I dati precompilati delle spese in formato Excel possono essere richiesti via e-mail a:

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Il giorno 23 aprile 2024, dalle 10.30 alle 11.30, si terrà il webinar organizzato dalla società PagoPA “PagoPA LAB - Approfondiamo la gestione integrata del servizio TARI da pagoPA e IO a SEND”, rivolto agli Uffici Tributi dei Comuni.

Durante l’evento, parte della più ampia iniziativa PagoPA LAB pensata per supportare i Comuni nell’integrazione dei sistemi locali alle piattaforme digitali, saranno delineate tutte le fasi relative alla riscossione della TARI e saranno rappresentate anche le buone pratiche e i vantaggi derivanti da un utilizzo integrato e sinergico di app IO, pagoPA e SEND.

Interverranno Gloriana Cimmino (Direttore Dipartimento Mercato PA e Imprese), Federica Amoroso (Senior Account Manager) e Jacopo Pompilii (UX Design Lead), oltre ai saluti di Gianpiero Zaffi Borgetti (Responsabile ICT e Servizi ai Comuni di IFEL Fondazione ANCI).

Per partecipare ISCRIVITI QUI

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A seguito della mancata approvazione della norma sulla proroga dei termini per i provvedimenti relativi ai rifiuti (PEF regolamento e tariffe TARI e tariffa corrispettiva, pubblichiamo di seguito il comunicato Anci di oggi.


PEF rifiuti- È urgente un intervento del Governo e del Parlamento per scongiurare contenziosi e possibili incrementi indiscriminati della TARI

Le note vicissitudini che stanno interessando i Comuni e i gestori del servizio rifiuti rendono urgente un intervento del Governo per tutelare i cittadini e impedire un rialzo delle tariffe del servizio di gestione dei rifiuti urbani dovuto a un intreccio di difficoltà legate all’applicazione delle regole ARERA e, principalmente, alla vicenda dei cd. “impianti minimi” innescata da alcune sentenze del Consiglio di Stato avverso le determinazioni dell’Autorità.

Si tratta in particolare dell’annullamento, da parte del CdS delle prescrizioni contenute nella deliberazione ARERA 363/21, con cui l’Autorità ha definito i criteri per l’individuazione degli “impianti minimi”, sulla base dei quali alcune Regioni hanno adottato le delibere in cui si individuano gli impianti indispensabili per la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito (c.d. impianti minimi) e, in conseguenza, hanno richiesto ai gestori degli impianti la redazione dei piani economici per la definizione delle conseguenti tariffe regolate.

A seguito di queste sentenze, ARERA ha annullato le proprie determinazioni, prevedendo al contempo la salvaguardia, ma solo a partire dal 2024, del sistema tariffario finora adottato, lasciando prive di regolazione le annualità precedenti, 2022-2023, sulla base delle quali sono già state determinate in diverse regioni all’interno dei PEF le entrate tariffarie relative agli impianti minimi. Questo determina un vuoto a causa del quale, in assenza di un intervento urgente del Governo o del Parlamento, gli utenti delle stesse regioni si ritroverebbero costretti a dover restituire ai gestori degli impianti già definiti come “minimi” sulla base della precedente regolazione ARERA, la differenza di tariffa per le annualità 2022 e 2023 con un aggravio della Tari pur in presenza di una norma –il Piano nazionale di gestione dei rifiuti (PNGR) – che da giugno 2022 definisce la possibilità di applicare delle tariffe calmierate.

Questa grave incertezza, oltre a determinare una sperequazione tra utenti del servizio nelle diverse aree del Paese, con i rischi di aumenti di tariffe sopra richiamati, comporta anche importanti difficoltà materiali nella redazione dei PEF 2024, la cui prossima scadenza del 30 aprile è imminente e, in moltissime realtà, insostenibile.

In questo contesto di grave incertezza, si registrano poi diffusi ritardi anche nell’aggiornamento biennale 2024-2025 del PEF. Senza un PEF validato non è possibile approvare le tariffe entro il 30 aprile, con conseguente conferma tacita delle tariffe deliberate nel 2023, che però risulteranno insufficienti a coprire i costi effettivi 2024. In assenza di PEF disponibili in tempo utile, quindi in approvazione oltre il termine del 30 aprile, i Comuni potranno confermare provvisoriamente le tariffe vigenti e deliberare le nuove tariffe entro il 31 luglio, al fine di ripristinare gli equilibri di bilancio (in applicazione dell’art. 193 del TUEL), ma tale possibilità appare percorribile solo per la Tari e non per la tariffa rifiuti corrispettiva, sicché si verrà a creare un corto circuito tra le norme di riferimento e le prescrizioni di ARERA sulla redazione del PEF, con il rischio di non garantire la copertura integrale dei costi.

L’Anci, si è attivata fin dai mesi scorsi con la presentazione di un emendamento di proroga al 30 giugno prossimo dei PEF e delle tariffe del prelievo sui rifiuti, che purtroppo non è stato accolto. È necessario e ormai improcrastinabile che Governo e Parlamento prendano atto al più presto di questa particolare emergenza, da un lato prevedendo un termine più ampio per la redazione dei PEF, almeno al 30 giugno, e dall’altro prevedendo una soluzione tampone per le annualità che restano prive di regolazione degli impianti cosiddetti “minimi” (2022 e 2023) per scongiurare aumenti di tariffe in molte realtà territoriali.

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Fornire assistenza ai RUP nella realizzazione degli investimenti pubblici: è questo l'obiettivo de L'espertə IFEL risponde, il servizio di consulenza gratuito e personalizzato avviato lo scorso anno dalla Fondazione IFEL.

"L'idea di creare un servizio di questo tipo - spiega Francesco Monaco, Responsabile Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee IFEL - nasce dall'esigenza di avvicinare maggiormente i servizi erogati dal progetto ai suoi utenti: i responsabili unici di progetto (RUP), i funzionari e i dirigenti comunali. Il dispiegarsi degli investimenti del PNRR su un grandissimo numero di Comuni ha reso impossibile organizzare un’azione di supporto personalizzato on site. Solitamente operiamo da remoto, per target specifici di Comuni, tipologie di misure o tematiche orizzontali. Grazie a questo nuovo servizio siamo in grado di fornire risposte su questioni e temi diversi, anche se non di trattare il caso specifico. Con L'espertə IFEL risponde abbiamo voluto dare l’opportunità di parlare con gli esperti e discutere direttamente del problema specifico per avere un consiglio tecnico o un supporto più completo".

Nel primo bimestre di attività (da ottobre a novembre 2023) le consulenze realizzate sono state 21, mentre i consulenti messi in campo quattro: uno per il DNSH, uno per il tema ReGiS e due per gli appalti.

Gli incontri si sono svolti online e hanno rappresentato un'importante occasione per RUP e dipendenti pubblici che hanno potuto confrontarsi con un esperto, chiarendo così i loro dubbi, e approfondire la tematica di interesse grazie ai materiali che gli sono stati forniti (documentazione specifica, slides).

A confermare il successo dell'iniziativa è stato il riscontro positivo degli utenti, che hanno valutato il servizio con un punteggio di 9/10.

Sull’app C'é posto sono disponibili i calendari con le date di aprile e maggio per i temi DNSH e appalti. Per rimanere aggiornati e prenotare la propria consulenza, consultare la pagina del servizio presente sul sito Easy e raggiungibile a questo link.

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Dal 1 marzo 2023 la sezione materiali non è più aggiornata con i materiali didattici relativi ai percorsi formativi.Tali contenuti sono disponibili:

- all'interno della piattaforma della Scuola IFEL, organizzati in corsi gratuiti aperti a tutti accessibili previa iscrizione
- in libera fruizione sul canale YouTube della Scuola IFEL
- in libera fruizione sui singoli siti di progetto, quando previsti.

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