Il telelavoro1 è, per il personale comunale con un contratto a tempo indeterminato, una differente modalità di svolgimento dell’orario di servizio rispetto a quella ordinaria. Si tratta di uno strumento non ancora molto diffuso tra le amministrazioni comunali italiane. Le unità annue di personale comunale a tempo indeterminato che usufruiscono di questa possibilità sono 310. (Tabella 1). Da rilevare che nelle realtà comunali del Friuli-Venezia Giulia, dell’Umbria, dell’Abruzzo e del Molise tale tipologia contrattuale non è contemplata affatto.
Analizzando la ripartizione per genere del personale comunale, si osserva che oltre la metà, il 52,9%, è donna (Tabella 1). In generale, è nei comuni delle regioni del nord e del centro, tranne che in quelli di Umbria e Marche, che si rileva un’incidenza percentuale di personale di genere femminile superiore al dato medio. Nei comuni dell’Emilia-Romagna oltre due terzi (67,8%) del personale sono donne, così come in quelli della Lombardia, del Lazio e del Piemonte il rapporto è di circa 6 su 10. Al contrario, nelle amministrazioni comunali delle regioni del sud la proporzione tra i generi si ribalta in favore degli uomini. In particolare, nei comuni della Campania l’incidenza percentuale del personale comunale di genere femminile si riduce a meno di un terzo del totale (29,8%).
I dipendenti comunali sono 418.041 unità, in media 6,89 ogni 1.000 abitanti (Tabella 1). Questo dato è, però, territorialmente eterogeneo.
Emerge il caso dei comuni della Valle d’Aosta, dove il numero di dipendenti ogni 1.000 abitanti supera le 11 unità. Seguono le amministrazioni della Sicilia e del Trentino-Alto Adige, in cui il dato è superiore a 10 dipendenti ogni 1.000 residenti nel primo caso e a 9 ogni 1.000 nel secondo. I valori più bassi si riscontrano invece nelle amministrazioni comunali della Puglia, in cui i dipendenti comunali sono poco più di 4 ogni 1.000 residenti, e in quelle del Molise e del Veneto, dove il dato è inferiore a 6.
Negli ultimi 7 anni il personale comunale ha subito una progressiva e sensibile riduzione (Grafico 1). Se, infatti, nel 2007 ammontava a 479.233 unità, nel 2013 il valore si riduce a 426.263, con una variazione percentuale di periodo che si attesta al -11,1%.
La riduzione percentuale più significativa, pari al -3,2%, è quella rilevata nel passaggio tra il 2011 ed il 2012: in tale intervallo, infatti, il personale comunale è diminuito, in valore assoluto, di oltre 14 mila unità.
I dipendenti comunali1 sono 424.214 unità, in media 7,12 ogni 1.000 abitanti. Con riferimento alla taglia demografica dei comuni si osserva che il numero di dipendenti ogni 1.000 abitanti supera quello medio nei comuni collocati alle estremità opposte delle classi dimensionali comunali (Tabella 1 e Grafico 1).