Ultimo aggiornamento 30.04.2025 - 18:13

Il Mef informa che è stato pubblicato sul portale del federalismo fiscale, all’indirizzo www.portalefederalismofiscale.gov.it - previo accesso all’area riservata - uno strumento di simulazione per il calcolo del gettito TASI, in grado di supportare gli enti nella fase di definizione delle aliquote e di eventuali agevolazioni, stimandone i relativi effetti.

L’applicativo è per ora disponibile solo con riferimento all’abitazione principale e nei prossimi giorni il Mef ne prevede l’estensione anche agli atri tipi di immobile.

Si allega di seguito la nota Mef di presentazione dello strumento di calcolo.

Pubblicato in: Entrate e Riscossione

Come noto, il comma 729-quater (primo periodo) della legge n.147 del 2013, come inserito dall’articolo 7 del dl n. 16 del 2014, pospone il termine di deliberazione dei rendiconti 2013 dal 30 aprile al 30 giugno 2014, per i “Comuni interessati” dalla revisione del gettito Imu 2013, con particolare riferimento alla distribuzione degli incassi relativi ai fabbricati di categoria D.
Va tuttavia considerato che nella riunione della Conferenza Stato-città e autonomie locali del 30 aprile 2014, è stato approvato il documento metodologico relativo al processo di re visione del gettito IMU 2013 predisposto dal Mef, che permetterà di disporre dell’importo della variazione del Fondo di solidarietà comunale 2013 per ciascun Comune. Tale metodologia comporta una diversa ripartizione dell’ammontare complessivo dell’Fsc 2013 in relazione all’andamento del gettito dell’Imu, con particolare riferimento agli incassi da fabbricati di categoria D. Trattandosi di una nuova ripartizione di una somma mantenuta costante per espressa indicazione della legge (nuovo comma 729-bis della legge 147/2013), le variazioni in questione riguarderanno tutti i Comuni, alcuni in misura significativa.
L’approvazione della metodologia di calcolo in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, cui farà seguito a breve l’approvazione del decreto di variazione delle assegnazioni 2013, entro i primi giorni di maggio, rende, pertanto non più necessaria l’eventuale attivazione delle procedure sostitutive di cui all’art. 227 del d.lgs 267/2000, per la mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine ordinario del 30 aprile, proprio in considerazione dell’aggiustamento generale delle assegnazioni per tutti i Comuni previsto dalla metodologia approvata dalla Conferenza e in considerazione della conseguente applicazione generalizzata della previsione del differimento al 30 giugno.

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Il Ministero dell’Economia, con le Risoluzioni del 24 aprile 2014, ha reso ufficiali i codici tributo di TARI e TASI per il versamento tramite modello F24. Si confermano invece i codici tributo già istituiti per l’IMU. Di seguito le novità:

  • Risoluzione n. 45/E: Ridenominazione dei codici tributo TARES e della tariffa per il versamento tramite modello F24, della tassa sui rifiuti TARI e della tariffa – articolo 1, commi 639 e 668, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni

  • Risoluzione 46/E: Istituzione dei codici tributo per il versamento, tramite modello F24, del tributo per i servizi indivisibili TASI – articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni

  • Risoluzione 47/E: Istituzione dei codici tributo per il versamento, tramite modello F24 EP, del tributo per i servizi indivisibili TASI, e ridenominazione dei codici tributo “365E”, “368E”, “366E”, “367E”, “369E” e “370E” per il versamento della tassa sui rifiuti TARI e della tariffa – articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni
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'Tocca al Parlamento, nelle pieghe del bilancio dello Stato, trovare le risorse per non far pagare ai cittadini una 'mini Imu'. Parliamo di circa 350 milioni che non rappresenteranno una cifra insormontabile ma senza senza i quali si rischia di compromettere il rapporto di trasparenza tra istituzioni e cittadini". Lo ha detto il presidente dell'Anci Piero Fassino parlando con la stampa, insieme al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al termine dell'Ufficio di presidenza Anci, convocato oggi a Roma per discutere di Imu e Legge di stabilità (leggi il documento Anci).

"Il governo - ha detto Fassino - è sempre stato chiaro sul fatto che i Comuni avrebbero ricevuto il 100 percento della seconda rata Imu, senza ulteriore aggravio fiscale per i cittadini. La prima cosa è acquisita, non è acquisita la seconda perché il 40 percento dall'aumento sulle aliquote 2013 viene chiesto ai cittadini e a noi sindaci di incassarle, in pratica il contrario di quanto promesso".

Fassino è poi passato all'altro nodo da sciogliere, quello della service tax (ora rinominata Iuc). Illustrando lo studio effettuato da Ifel, il presidente Anci ha ricordato come l'associazione da giorni continua il confronto con il Parlamento e il governo, tuttavia, ad oggi 'non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti'.

Il provvedimento, ha poi spiegato il sindaco di Torino, 'non garantisce la copertura integrale del gettito derivato in passato da Imu e Tares. Infatti se la copertura e' garantita dall'aliquota al 2,5 permille sulla prima casa e dall'aliquota sulla seconda al 10,6 è evidente che il saldo 2014 significherà un ulteriore taglio per i Comuni".

Il calcolo al quale fa riferimento il presidente dell'Anci deriva dall'aliquota prima casa del 2013 fissata al 4 permille nella maggior parte dei casi. Scendendo al 2,5 e rimanendo quella per la seconda al 10,6 gli introiti risultano quasi dimezzati. "Parliamo, nel complesso di circa 1,5 miliardi, di cui 500 per le detrazioni ai cittadini e un miliardo per compensare il delta tra aliquote 2013 e 2014".

Fassino ha poi ricordato come, nella legge di stabilità, rimangano ancora aperte le questioni sul patto di stabilità e le società partecipate. Sul primo aspetto, pur apprezzando l'allentamento per un miliardo 'occorre riequilibrare le risorse tra Comuni e Province, anche in vista della riforma Delrio e poi intervenire sui Piccoli Comuni. Per i piccoli enti - ha rimarcato - questa norma ha picchi minimi sui saldi mentre è un onere massimo per chi è chiamato ad amministrare con vincoli così stringenti".

Per quanto riguarda, invece, la questione delle partecipate, regolata dall'ex articoli 15 della Legge di stabilita' (attualmente comma 370 della stessa), il presidente Anci ha denunciato come quel comma abbia innanzitutto 'forti profili di incostituzionalità poiché contrasta con il codice civile che regola le società in cui i Comuni hanno una partecipazione. Inoltre - ha aggiunto - prevedere per i Comuni un fondo di riserva, dal quale attingere nel caso di bilanci in perdita, scaricherebbe sui sindaci l'onere di ripianare dei debiti a volte causati dallo Stato, si pensi alle aziende del trasporto pubblico locale che vanno in rosso soprattutto per tagli sempre maggiori'.

Sempre sulla questione tagli, Fassino ha poi voluto lanciare una provocazione sulle spese giudiziarie in carico ai Comuni. "Noi siamo costretti ad anticipare queste spese - ha detto - che lo Stato puntualmente non ci restituisce. Non siamo più disponibili a essere creditori di somme che in alcuni casi sono diventate insostenibili. O ci viene rimborsato quanto anticipato - ha attaccato il presidente Anci - o intraprenderemo un'azione giudiziaria ricorrendo alla giustizia amministrativa per chiedere l'abolizione della legge 392 che obbliga i Comuni ad anticipare le spese per i tribunali".

Sempre nel corso della conferenza stampa, infine, Fassino, a nome di tutti i sindaci italiani, ha voluto ricordare il recente alluvione in Sardegna. "Apprezziamo - ha detto - la tempestività con la quale il governo è stato da subito vicino a popolazione e amministratori colpiti. Ora però occorre la stessa tempestività per erogare le risorse necessarie alla ricostruzione".

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