Il 10 giugno 2025 si è svolta la seconda edizione del seminario di studi “Tras.Par.I – Trasparenza. Partecipazione. Inclusione” presso la Società Dante Alighieri a Roma. La giornata ha offerto un’importante occasione di confronto su due temi di spiccata attualità nel Paese: il rapporto complesso tra intelligenza artificiale, trasparenza e inclusione sociale, e le potenzialità di una regolamentazione organica e trasparente delle attività relative al fenomeno del lobbying.
Nel corso della prima sessione, i relatori e le relatrici hanno analizzato le conseguenze dell’intelligenza artificiale sui sistemi di trasparenza e inclusione dei cittadini sotto diversi punti di vista. L’intelligenza artificiale sta rappresentando un cambiamento già in atto nella pubblica amministrazione, portando con sé importanti opportunità - come la riduzione dei tempi e la semplificazione di alcune fasi dei procedimenti amministrativi - ma anche potenziali minacce, tra cui la sostituzione delle persone da parte delle macchine in alcuni lavori. Le tecnologie stanno trasformando profondamente e rapidamente il modo di vivere e di lavorare delle persone quindi anche, delle amministrazioni pubbliche. Per questo motivo, è emersa la chiara consapevolezza che l’adozione delle tecnologie debba essere accompagnata da una solida capacità critica e analitica, sia da parte degli utenti che della cittadinanza nel suo complesso. In particolare, è stata più volte sottolineata la necessità di un utilizzo dell’AI – tanto a livello nazionale quanto internazionale – che tuteli sia la partecipazione democratica che la responsabilità civica, promuovendo una diffusa “alfabetizzazione civica”.
Il focus della seconda sessione è stato dedicato all’analisi del contesto attuale del lobbying in Italia. Le diverse posizioni espresse dai partecipanti al panel hanno contribuito a restituire un quadro articolato del fenomeno. Alcuni interventi hanno sottolineato come la professione sia già regolata da criteri di trasparenza, correttezza e rispetto delle regole nella rappresentanza degli interessi, che è sempre distinta e indipendente rispetto al decisore pubblico. Mentre, alcuni interventi hanno evidenziato spazi di miglioramento per potenziare la partecipazione dei rappresentanti degli interessi particolari al processo legislativo, richiamando l’urgenza di una regolamentazione reale ed efficace del fenomeno, che includa non solo registri pubblici, ma anche agende aperte dei decisori pubblici. In ogni caso, solo una regolamentazione efficace e organica del fenomeno del lobbying può essere in grado di rendere visibili e trasparenti agli occhi dei cittadini gli interessi particolari che influenzano legittimamente la formazione delle decisioni pubbliche in un sistema democratico avanzato.
Ci si è infine soffermati sulle positive conseguenze di un corretto uso delle nuove tecnologie, accompagnato da una specifica educazione digitale della cittadinanza, come strumento anche per accrescere e valorizzare il principio di trasparenza per un controllo civico e diffuso, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del lobbying.
Guarda il video integrale della giornata e scarica le presentazioni dei relatori qui.
E' disponibile il video integrale del secondo seminario di studi “Tras.Par.I – Trasparenza. Partecipazione. Inclusione” svoltosi a Roma il 10 giugno 2025 presso la Società dante Alighieri.
In allegato le slide delle presentazioni dei relatori che hanno animato il dibattito.
Si terrà martedì 17 giugno 2025, in modalità online, un incontro promosso da Invimit SGR, società interamente detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, dedicato alla presentazione degli strumenti operativi a supporto della gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.
Ai Comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti sarà illustrato il Fondo Locazioni Attive di Invimit SGR, uno strumento finanziario rivolto agli Enti Locali sia per l’ottimizzazione della gestione di immobili con contratti di locazione attiva sia per la valorizzazione del patrimonio immobiliare non utilizzato per fini istituzionali.
L’operazione garantisce una gestione professionale dei beni, la messa a reddito locativo di immobili inutilizzati (con eventuale riqualificazione nel caso di carente stato manutentivo), nonché l’ottimizzazione, la valorizzazione ed il miglioramento della redditività, anche attraverso la gestione attiva delle morosità.
Saranno illustrati, infine, i requisiti di partecipazione al Fondo e si chiariranno tutte le questioni connesse alle convenienze dei Comuni di conferirvi beni.
COME PARTECIPARE
L’incontro sarà esclusivamente online ed è riservato ai Comuni con oltre 40.000 abitanti. Se sei interessato e il tuo Comune è nel target identificato, scrivici a questa mail per ricevere il link di accesso al webinar: .
PROGRAMMA
Ore 10.30
Apertura lavori
Pierciro GALEONE, Direttore Fondazione IFEL
Introduzione
Stefano MANTELLA, DG Direzione III – Valorizzazione del patrimonio pubblico, MEF
Presentazione operativa
Domenico FLAMINI, Fund Manager, Fondo i3-Core – Invimit SGR
Stefano SCALERA, Amministratore Delegato, Invimit SGR
Ore 13.00
Chiusura dei lavori
Nel nuovo episodio del PNRR delle Cose, in collaborazione con il Sole24ore, IFEL dedica l’approfondimento al diritto allo studio e alle risorse destinate alle Università dal Piano. Concluso solo il 3,63% dei 2.569 interventi previsti, il 44% è in via di realizzazione. I soggetti privati firmano il 12% delle iniziative ma assorbono il 53,3% delle risorse: 1,43 miliardi. Il Nord e la Lombardia dominano: a Milano arriva più del Lazio. Una galassia di 2.569 progetti - 1.785 borse di dottorato che cubano 385,57 milioni e 784 borse di studio universitarie da 2,31 miliardi - con un tratto distintivo: gli operatori privati e le imprese “firmano” pochissimi interventi (325, il 12,65% del totale) ma fanno la parte del leone dal punto di vista dei finanziamenti, con 1,435 miliardi assegnati sui 2,696 miliardi complessivi (il 53,3 per cento).
Il quadro si ribalta guardando ai soggetti attuatori pubblici: enti vari e organismi di categoria sono destinatari dell’87,12% dei progetti (ben 2.238 progetti) e del 45,91% dei fondi comunitari (1,237 miliardi); le Regioni contano sei iniziative soltanto per borse di studio universitarie (lo 0,23%) per 23,25 milioni.
Il Politecnico di Milano guida la classifica degli atenei per entità delle risorse Pnrr destinate ai dottorati post laurea: con 53 progetti ha raccolto 27,05 milioni di euro sui 385,57 milioni complessivamente assegnati a questa voce. Quasi tutti sono cofinanziati da altri partner e soggetti esterni: in alcuni casi pubblici, talvolta privati come nel caso delle borse attivate in partnership con lo studio di Renzo Piano o con A2A.
A seguire, ci sono l’Università Federico II di Napoli (78 progetti per 22,32 milioni), il Politecnico di Torino (47 interventi per 21,7 milioni) e poi gli atenei di Padova, Milano, Palermo, Roma Sapienza, Torino, Catania e Genova. Per trovare la prima università privata per numero di dottorati che sono stati attivati con risorse comunitarie bisogna scendere al 56° posto: si tratta della Lumsa, la Libera Università Maria Ss. Assunta, che ha sede nella Capitale.
Tutti i numeri del "PNRR delle cose" li trovi qui.
Leggi il nuovo episodio di giugno 2025 in allegato.