Ultimo aggiornamento 17.06.2025 - 10:55
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Questo volume è uno degli output del progetto “Territori Generativi”, iniziativa sperimentale voluta dalla Fondazione IFEL e dal Centro di Ricerca ARC dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e sostenuta e cofinanziata da Fondazione Cariplo.

Si tratta della presentazione del metodo TCC cioè Territori Capacitanti e Contributivi che è stato elaborato dal Centro di Ricerca ARC dell’Università Cattolica ed è stato sperimentato nel corso del progetto “Territori Generativi”. Si tratta di un approccio metodologico che prevede 8 diverse fasi di lavoro, da seguire per accompagnare la nascita di progettualità sociali come: cura e sostegno ai caregiver, cura e sostegno alla disabilità e alla salute mentale, abitare, PUA e Casa della Comunità, cura e sostegno ad anziani e fragili, promozione della partecipazione attiva e contributiva, cura e sostegno ai giovani, Piano di Zona.

Il metodo è utile per organizzare l’amministrazione condivisa cioè per includere diversi attori e portatori di interesse nei processi di ideazione, organizzazione e innovazione dei servizi; nella creazione di strategie territoriali che impatteranno sugli attori stessi; nelle varie occasioni di co-programmazione e co-progettazione.

Questo volume è uno degli output del progetto “Territori Generativi”, iniziativa sperimentale voluta dalla Fondazione IFEL e dal Centro di Ricerca ARC dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e sostenuta e cofinanziata da Fondazione Cariplo.

Nel volume viene affrontato il tema della ricomposizione delle risorse, tema-chiave per quanto riguarda la sostenibilità del welfare locale dato che la frammentazione delle risorse per il welfare locale è uno dei principali fattori di inefficacia ed inefficienza delle risposte date ai diversi bisogni delle persone sui territori.

Non si tratta di un testo teorico ma di riflessioni che si fondano sulla concreta esperienza e sui bisogni degli operatori coinvolti sul campo nella costruzione e gestione dei sistemi territoriali di welfare: la creazione di Case di Comunità e Punti Unici di Accesso; la definizione del Budget di Salute; la creazione del Regolamento per l’Amministrazione Condivisa; la realizzazione di co-progettazioni e co-programmazioni; ecc.

Si invita chi voglia contribuire alla riflessione ad inviare il proprio contributo all’indirizzo:

Presentato il 27 marzo 2025 a Napoli, presso la sala Giunta del Comune e alla presenza dell’Assessore Paolo Baretta, la bozza intermedia dello Studio di fattibilità per la creazione del sistema informativo unico del patrimonio immobiliare comunale

Lo studio, condotto dalla Fondazione IFEL sulla base di un accordo collaborazione con il Comune siglato l’estate scorsa, si inserisce nel quadro di profondo riforma del comparto patrimonio messa in cantiere dall’attuale amministrazione. 
L’assessore Baretta ha spiegato che l'amministrazione cittadina - insieme alla costruzione di un sistema informativo unico, capace di superare l’attuale frammentazione nella produzione di dati e proteso verso l’integrazione multifunzionale (GIS e BIM) e l’Interoperatività-  è impegnata nella costruzione di una società di scopo per la gestione dei cespiti patrimoniali ed in un progetto di riordino della partecipata “Napoli Servizi”,  attuale soggetto gestore del sistema informativo comunale (SEPACOM), i cui limiti funzionali e operativi  sono chiaramente emersi nella prima “fotografia” che è stata offerta da IFEL al confronto con i dirigenti e i tecnici di settore che hanno partecipato all’incontro di oggi. 

Il Direttore Generale del Comune, Pasquale Granata, nel suo intervento conclusivo ha precisato il contesto in cui sta muovendosi il Comune nel programma di intervento sul patrimonio, illustrando i criteri che l’amministrazione si è data per una generale riorganizzazione del personale addetto al patrimonio, terza componente del disegno di riforma. 

Lo studio di fattibilità, integrato dei suggerimenti che arriveranno dall'amministrazione e corredato dalla stima dei costi, verrà consegnato al Comune di Napoli nelle prossime settimane. 
 
L’edizione 2025 del presente Rapporto analizza, a partire dai dati del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato-IGOP, le dinamiche e le principali caratteristiche del personale comunale, con approfondimenti dedicati alle aree operative di appartenenza, alle retribuzioni medie, al turnover e alle spese sostenute dai comuni per la formazione dei propri dipendenti.
 

Leggi gli speciali regionali - L'intervento del Direttore Pierciro Galeone. Presentato a Milano al Coordinamento delle ANCI regionali il Rapporto IFEL “Il personale dei Comuni italiani”

Nel 2023 nei comuni italiani sono state assunte 29.275 unità di personale mentre ne sono uscite 28.973: un piccolo saldo positivo, dopo oltre venti anni negativi, che porta il complesso del personale comunale al numero di 341.659 unità. E’ quanto si evince dall’ultimo studio della Fondazione sul personale comunale presentato in occasione della tre giorni organizzata a Milano di coordinamento delle ANCI Regionali, evento a cui partecipa il presidente di ANCI Gaetano Manfredi e della stessa IFEL Alessandro Canelli. Secondo una stima IFEL, nel 2024 il personale comunale continua a crescere assestandosi sulle 343.500 unità. L’aumento è originato soprattutto nel sud e nelle isole, anche grazie alla stabilizzazione degli LSU. Nei Comuni più grandi (sopra i 250.000) continua a scendere. Nonostante dal 2019 sia ripreso il reclutamento, il personale comunale rimane ad un livello di unità insufficiente: dal 2007 è sceso del 28,7%. La causa sono le cessazioni legate ai pensionamenti ma non solo: dal 2022 le uscite per dimissioni superano quelle per pensionamento: nel periodo 2017-2023 sono state 95.825. Si tratta anche di personale che dai comuni si traferisce ad altre amministrazioni pubbliche. Le retribuzioni comunali medie sono tra le più basse: ad esempio, in un confronto con le retribuzioni delle Regioni, il personale non dirigente nei comuni, inquadrato nella Categoria A, ha una retribuzione media lorda per unità di personale di 22.338 euro contro i 26.328 euro delle Regioni. Se le attuali tendenze saranno confermate nei prossimi 7 anni il comparto comunale dovrebbe perdere circa 10.000 unità l’anno per pensionamenti e potrebbe perderne altre 15.000 per altre cause: in totale usciranno 175.000 unità, la metà del personale attualmente in servizio.

“Nel 2017, solo per fare un esempio di come il mondo dei dipendenti comunali siano in affanno e oberato di lavoro aggiuntivo – spiega Pierciro Galeone, Direttore di IFEL - nell’area «Pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale», ossia quella dedicata alla progettazione delle opere pubbliche e quindi direttamente coinvolta nel seguire la filiera degli investimenti comunali, si contavano 54.500 dipendenti comunali. Nel 2017 sono stati spesi 8,3 miliardi di euro di investimenti fissi lordi comunali. Il confronto con 2023 vede nella stessa aera una diminuzione di 2.000 dipendenti ed una spesa di 16,3 miliardi di euro di investimenti fissi lordi comunali. La spesa per investimenti e dipendenti è passata da 152mila euro di investimenti comunali per addetto dell’area nel 2017 a 310mila euro nel 2023 sempre per ciascun dipendente comunale. Ipotizzando, con ottimismo, che il numero degli addetti alla Pianificazione sia rimasto invariato nel 2024, quando gli investimenti comunali hanno raggiunto la punta dei 19,1 miliardi di euro complessivi (+129% rispetto al 2017), il rapporto tra spesa per investimenti e dipendenti raggiungerebbe i 363mila euro per dipendente”.

Leggi il Rapporto "Il personale dei Comuni italiani" qui.

Leggi e scarica gli speciali regionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.

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